CAPITOLO 19: IMPREVISTI

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Luca

Domani c’è la puntata e, devo ammettere, questa settimana non è stata facile per me. Sono di nuovo in sfida e stavolta la paura di uscire è stata più forte del solito. Non riuscivo a pensare ad altro, ma c’era qualcosa che mi turbava ancora di più. 

Con Valentina abbiamo parlato pochissimo in questi giorni, e non so nemmeno spiegare il perché. Cercavo di convincermi che non fosse un problema, ma la verità è che mi faceva male. Tornando dalle prove, non riuscivo più a ignorare questa cosa, così ho deciso di affrontarla. Star male entrambi, senza dirci niente, non avrebbe portato a nulla di buono. 

La trovo in camera sua, seduta sul letto con lo sguardo fisso a terra. Mi avvicino piano. 

"Vale... possiamo parlare un attimo?" le chiedo 

Lei alza lo sguardo, visibilmente triste, ma mi fa cenno di sì. Mi siedo accanto a lei, lasciando un po’ di spazio tra noi. 

"Che succede? Non è da te essere così distante. Mi dispiace vederti giù, e non so nemmeno perché ci siamo parlati così poco questa settimana." Continuo io

Valentina prende un respiro profondo, come se stesse cercando di trovare le parole giuste. 

"È per Sienna..." mi dice

Mi guarda negli occhi, e capisco subito che sta per aprirsi. 

"Era una delle mie amiche più care qui. Quando è uscita, ho sentito come se mi avessero tolto un pezzo importante. Sienna era uno dei miei punti di riferimento in casetta, capisci? Da quando se n’è andata, mi sono sentita sola. Non è che non volessi parlare con te o con gli altri… è solo che mi sono chiusa in me stessa."  continua lei

Faccio un cenno di comprensione e le prendo delicatamente la mano. 

"Lo capisco, davvero. Quando qualcuno a cui tieni tanto se ne va, è difficile, ma certe volte tenersi tutto dentro non fa bene. Io sono qui per te, lo sai, no?" le dico io

Lei annuisce piano, e vedo che le sue labbra tremano un po’, come se fosse sul punto di piangere. 

"Mi dispiace, mi dispiace averti tenuto lontano. Non era mia intenzione metterti da parte. Non sei tu… è che non riuscivo nemmeno a parlare con me stessa." dice lei

Le stringo la mano e mi avvicino leggermente. 

"Non devi scusarti. Però, promettimi una cosa: quando ti senti così, parlami. Anche se pensi che non ci siano parole giuste, va bene lo stesso. A volte basta esserci." le dico dolcemente

Lei sorride appena e, quasi senza pensarci, mi dà un bacio sulla guancia. Ricambio subito con un bacio leggero sulle sue labbra, come a volerle dire che tutto andrà bene. Restiamo così, scambiandoci piccoli gesti d’affetto, fino a quando un rumore ci fa sobbalzare. La porta si apre all’improvviso, e ci stacchiamo di scatto come fulmini. Quando alziamo lo sguardo, vediamo Alessio sulla soglia con un’espressione che passa rapidamente dalla sorpresa alla confusione. 

"Ma… che sta succedendo qui?"  Chiede curioso lui

Io e Valentina restiamo in silenzio per un attimo, visibilmente imbarazzati. Lei si sistema nervosamente una ciocca di capelli dietro l’orecchio, mentre io cerco di mettere insieme una frase sensata. 

"Alessio, non è… cioè… possiamo spiegarti." dico io inbarazzato

Alessio incrocia le braccia, alzando un sopracciglio. 

"Ah, spiegatemi? Perché non avevo idea che voi due… insomma…" dice lui

Valentina prende la parola, con un filo di voce "Non l’abbiamo detto a nessuno, Ale. È una cosa nostra… e volevamo aspettare il momento giusto." 

Alessio ci guarda, ancora un po’ incredulo, ma poi scoppia a ridere, rompendo l’atmosfera tesa.   

Valentina abbassa lo sguardo, mordendosi il labbro per l’imbarazzo. Io provo a scherzare per alleggerire la situazione dicendo "Senti, potevi bussare prima, no? Un po’ di privacy, magari." 

"Privacy? Siete in una casetta piena di gente! E comunque, tranquilli, non lo dirò a nessuno… almeno per oggi." mi dice Alessio

Valentina lo guarda con aria preoccupata e dice "Ale, davvero, non vogliamo che gli altri pensino…" 

"Tranquilli. Lo dico sul serio, è una vostra cosa. Non spetta a me parlarne, e non lo farò. Però vi dico solo una cosa: siete carini insieme, ma pessimi a nascondervi."  dice di nuovo Alessio

Sorride in modo affettuoso, prende la borsa che gli serve per andare a lezione ed esce dalla stanza.

Quando la porta si richiude, io e Valentina restiamo qualche istante in silenzio, poi scoppiamo a ridere, finalmente più rilassati.

NON ABBIAMO L'ETÀ🤍 (Luk3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora