CAPITOLO 14: UNICA

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2 giorni dopo....

Valentina

In questi giorni sia io che Luca siamo stati impegnati molto con le lezioni ed abbiamo passato veramente pochissimo tempo assieme, così decido di andare in camera sua per vedere cosa stava facendo.

Busso piano alla porta, e quando lui mi dice di entrare, lo trovo seduto sul letto intento a ripassare un brano.

"Stai studiando?" gli chiesi, curiosa.

Luca alzò lo sguardo e mi sorrise. "Sto ripassando "Unica" di Antonello Venditti."

Il titolo mi fece sorridere automaticamente. "Davvero? È una delle mie canzoni preferite!"

Lui alzò un sopracciglio divertito. "Allora siediti che la canto e ti faccio sentire come mi viene." Senza attendere una mia risposta, cominciò a cantare le prime parole della canzone, io intanto mi siedo accanto a lui sul letto, sentendo il calore della sua vicinanza.

La sua voce riempe la stanza, profonda e sicura, e quando arriva al ritornello, i suoi occhi si puntano dritti nei miei mentre canta "Chi ti guiderà sei unica?"

Quel momento mi lascia senza fiato. Il suo sguardo è intenso, quasi come se stesse cercando di dirmi qualcosa di più profondo attraverso quelle parole.

Poi, senza nemmeno pensarci, mi unisco a lui nella canzone, e insieme cantiamo "Che danno è l'amore." Le nostre voci si intrecciano, e ci guardiamo negli occhi, come se quel verso contenesse tutto ciò che non riusciamo a esprimere a parole.

Quando Luca finisce di cantare la canzone, restiamo in silenzio per qualche secondo, come sospesi in una bolla di intimità che nessuno dei due voleva rompere.

Dopo un po' decido di lasciarlo tranquillo a ripassare la canzone e mi sposto al pianoforte per esercitarmi sul brano che avrei dovuto cantare in puntata tra qualche giorno.

Mentre suono, mi assale una forte malinconia. Mi manca tantissimo il mio pianoforte, quello che mi ha regalato mio nonno. Lui, insieme a mia nonna e ai miei due fratelli maggiori, è stato il primo a credere davvero in me e ad apprezzare la mia musica. I miei genitori, invece, all'inizio erano contrari e non volevano che entrassi nel mondo della musica. Preferivano che, una volta finita la scuola, andassi all'università infatti, quando ho fatto i casting, non ne sapevano nulla. È stato solo dopo che sono entrata nella scuola che finalmente hanno capito che la musica era la mia strada e ora mi supportano anche loro.

Ad un certo punto, arriva Sienna per avvisarmi che era il mio turno di usare il telefono. Lo prendo e mi ritiro in camera per chiamare prima i miei nonni e poi i miei fratelli.

Videochiamata con i nonni

Nonna: "Ciao amore, come stai? Ti vediamo sempre in TV, sei bravissima!"

Io: "Ciao nonna, ciao nonno! Mi mancate tantissimo. Qui tutto bene, è davvero un'esperienza fantastica ma impegnativa."

Nonno: "Lo immaginavo, ma sapevo che ce l'avresti fatta. Da quando ti ho regalato quel pianoforte, hai sempre avuto qualcosa di speciale. Continua così, siamo fieri di te."

Io: "Grazie nonno, suonare qui mi fa pensare sempre a quel pianoforte. Mi manca, e mi manca suonare davanti a voi."

Nonna: "Noi siamo qui a fare il tifo per te, sempre. Qualsiasi cosa accada, per noi sei già una campionessa."

Io: "Vi voglio bene, grazie per tutto il vostro sostegno. Vi chiamo presto, ok?"

Nonno: "Ci contiamo, e ricordati che siamo sempre con te, anche da lontano."

NON ABBIAMO L'ETÀ🤍 (Luk3)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora