Valentina
Le settimane passano, e ancora una volta Luca è in sfida. Come se non bastasse, la Pettinelli continua a sostenere che secondo lei dovrebbe lasciare la scuola. Le sue parole, pungenti come sempre, non aiutano: ha addirittura detto che, se Luca dovesse vincere questa sfida, ne dovrà affrontare subito un’altra con uno sfidante scelto da lei. Non so più cosa pensare. Vedere Luca così mi spezza il cuore. Vorrei dirgli che andrà tutto bene, che ce la farà come sempre, ma questa volta non ci riesco davvero. Sono seriamente preoccupata, e l’idea che possa andarsene mi terrorizza. Non voglio perderlo, ho bisogno che resti qui.
Gli altri sono in cucina con lui, cercano di consolarlo, lo incoraggiano e discutono di quanto è successo poco fa in studio. Io, invece, me ne sto in disparte, seduta sulle gradinate, osservandolo da lontano. Il suo sguardo triste mi fa male, mi stringe il petto, eppure non riesco a muovermi né a dire nulla. Mi sento impotente, bloccata. Vorrei solo trovare un modo per farlo stare meglio, ma non so come fare.
A un certo punto, sentiamo la voce di Maria che dice a me e Luca di andare in studio. Senza perdere tempo, prendiamo le giacche e ci incamminiamo. Il tragitto è silenzioso, nessuno dei due dice una parola. Camminiamo fianco a fianco, ognuno immerso nei propri pensieri.
Quando arriviamo, lasciamo le giacche in sala relax, scambiandoci appena uno sguardo, e poi entriamo finalmente in studio, pronti a affrontare quello che sta per succedere.
In studio
"Mi sentite?" chiede Maria, la sua voce arriva chiara dal collegamento.
"Sì, Maria," rispondiamo all'unisono, quasi automaticamente, con un tono carico di tensione
Maria ci invita a sederci al centro dello studio, indicandoci due sedie vicine. Ci sediamo, il silenzio è quasi palpabile. Maria ci osserva per un attimo, come se volesse scegliere con cura le parole giuste. Poi, con il suo tono sempre calmo e rassicurante, inizia a parlare.
"Immagino che questa situazione non sia facile per nessuno dei due," dice, guardandoci con attenzione. "Luca, sei in una posizione difficile, e immagino che anche tu, dal tuo lato, non stia vivendo bene questa tensione," aggiunge rivolta a me.
Ci scambiamo un rapido sguardo, ma rimaniamo in silenzio.
"Ho notato," continua Maria, "che mentre venivate qui non vi siete parlati. Come mai? Cosa c'è che vi trattiene dal parlarvi in un momento come questo?"
Luca abbassa lo sguardo, quasi a cercare una risposta sul pavimento. Io, invece, stringo le mani sulle ginocchia, indecisa su cosa dire. Alla fine, sono io a rompere il silenzio.
"Forse… avevamo troppa paura di dire qualcosa di sbagliato. Siamo entrambi preoccupati, e non volevamo peggiorare le cose," ammetto a bassa voce.
Luca annuisce lentamente. "Sì, è così. Ma credo che il silenzio non abbia aiutato neanche quello," aggiunge, con un tono appena più sicuro.
Maria sorride lievemente, comprensiva. "Capisco. A volte, però, è proprio nei momenti più difficili che dovreste appoggiarvi l'uno all'altra, invece di chiudervi nel silenzio. Ma so anche quanto possa essere complicato."
Si prende un attimo di pausa, poi cambia tono, come per alleggerire l’atmosfera. "Ora, vorrei farvi pensare ad altro per un momento. Ho preparato qualcosa per voi. Vorrei farvi vedere un video, dovevo mostrarlo in puntata, ma vista la situazione, ho preferito farvelo vedere qui, da soli."
Con un gesto, Maria fa partire il video sul grande schermo davanti a noi. Alziamo lo sguardo per guardarlo e, appena le immagini iniziano a scorrere, il cuore mi si stringe. È un montaggio dei nostri momenti più belli insieme: risate, sguardi complici, abbracci. Ci siamo noi che parliamo fino a tardi, che ci sosteniamo nei momenti difficili, e persino qualche bacio che ci siamo scambiati nei momenti di maggiore intimità.
Le immagini sono accompagnate da una musica dolce che amplifica ogni emozione. Non posso fare a meno di sorridere, nonostante tutto, e mi accorgo che anche Luca ha un’espressione più serena.
Quando il video finisce, Maria riprende la parola. "Volevo ricordarvi quanto siete importanti l’uno per l’altra, non solo per affrontare le difficoltà, ma anche per godervi i momenti belli. Vi meritate di sostenervi a vicenda, non di allontanarvi."
Luca si volta verso di me, i suoi occhi finalmente privi di quella tristezza che mi ha tormentata. "Mi dispiace per prima," dice piano. "Hai ragione Maria, dobbiamo parlarci, non chiuderci."
Gli stringo la mano, trovando finalmente il coraggio di sorridergli. "Anche a me dispiace. Siamo qui insieme, ed è questo che conta."
Maria ci guarda, soddisfatta. "Bene, questo è lo spirito giusto. Adesso, siete pronti per affrontare qualsiasi cosa. Insieme."
Maria ci osserva ancora per un istante, come per assicurarsi che quelle sue parole abbiano davvero fatto breccia. Poi sorride con calore.
"Va bene, ragazzi. Io vi lascio tornare in casetta. Continuate a sostenervi a vicenda, ok? Questa è una strada difficile, ma insieme potete farcela."
Ci alziamo dalle sedie e la ringraziamo. "Grazie, Maria," diciamo quasi in coro, con un tono che stavolta porta con sé una sincerità e una gratitudine più profonde.
Usciamo dallo studio e andiamo a riprendere le giacche in sala relax. Il silenzio di prima è ormai svanito, sostituito da un’atmosfera più leggera, quasi di complicità.
Durante il tragitto verso la casetta, camminiamo vicini, e stavolta Luca rompe il silenzio per primo. "Grazie per essere rimasta con me. Non so cosa farei senza di te."
Lo guardo e sorrido. "Non hai bisogno di ringraziarmi. Io sono qui, sempre."
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NON ABBIAMO L'ETÀ🤍 (Luk3)
FanfictionStoria tratta dalla mia immaginazione le vicende raccontate non seguono i fatti reali che avvengono nella scuola di Amici