Un tentativo prezioso

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Brock osservò con curiosità l'amico seduto di fronte a lui, il quale però non proferiva parola e si limitava a guardare fuori dalla finestra. Aveva già constatato non ci fosse nessuno, eppure il ragazzo non sembrava smuoversi di una virgola.

Che atteggiamento bizzarro...

"Terra chiama Ash. Sei ancora tra di noi?"

"Uh?" si girò lui, come se non fosse mai stato con la testa fra le nuvole.

Brock gli offrì un sorriso "Mi aspettavo avessi ancora molto da raccontare sulle tue avventure..."

"Scusa..."

"Non devi scusarti, è solo strano, quindi vorrei capire se c'è qualcosa che ti turba!" Rassicurò Brock, scuotendo la testa. "E' da quando Serena è andata via che sei assente. Sei preoccupato per lei?"

Ash accennò ad un sorriso imbarazzato "No," bugiardo "sono sicuro che riuscirà ad avvicinare Weepbud."

"Cosa ti rende così sicuro?"

A quella domanda, il corvino non poté che ridere apertamente, come se la risposta fosse la cosa più ovvia del mondo "Quando si convince di qualcosa, Serena va fino in fondo."

"Mi ricorda qualcuno" punzecchiò Brock.

"Chi?"

"Indovina!" Gran parte di persone con cui avevano viaggiato erano parecchio testarde, ma era ovvio che si riferisse più alla persona che aveva di fronte. Dopotutto, chi poteva averla influenzata così?

Ash ridacchiò "E' anche perché quando Serena catturò Sylveon, quando era ancora un Eevee, dovette andarci giù con i guanti di velluto. Era una Pokémon molto timida e aveva paura di tantissime persone e Pokémon."

"Timidezza e trauma purtroppo sono cose diverse." Sospirò il dottore.

"Non la sottovaluterei comunque. Serena ha questa capacità di comunicare con le persone e i Pokémon e di raggiungerle... in tutti i sensi" insistette il ragazzo. E lui lo sapeva benissimo. Serena aveva sempre avuto abilità nel toccare i cuori di chi si sentiva vulnerabile, o di passare attraverso la scorza dura di determinate persone.

Sapeva perfettamente che poteva farcela. Era forte, in tantissimi lati che lui faticava ad emulare.

Motivo per cui in quel momento lo frustrava così tanto non poter far nulla per lei.

Quello che era successo quel pomeriggio durante la sua esibizione... lo aveva lasciato davvero scioccato. Non perché sbagliare fosse grave, era perfettamente umano, non era stato quello a preoccuparlo.


Era stato vederla lì ferma immobile con quell'espressione che ancora faticava a decifrare.
Come se qualcosa la stesse ferendo, anzi, come se fosse terrorizzata.

Come quel Weepbud.

Non aveva avuto il coraggio di fermarla, perché quando le aveva viste faccia a faccia, aveva capito che Serena forse capiva in qualche modo quel Pokémon.
Non voleva ammetterlo, ma lo spaventava l'idea, per ciò che implicava.

Ci stava provando davvero, voleva lasciare a Serena il tempo e lo spazio di capire cosa fare, ma più passava il tempo più saltavano fuori sempre più dettagli che sembravano peggiorare le sue idee di cosa avesse potuto portarla a interrompere il suo viaggio a Hoenn.


Aveva forse avuto una brutta esperienza con un'esibizione? A questo punto sembrava probabile, ma quanto brutta?

Non sarebbe dovuto importare, perché non cambiava il fatto che l'avrebbe supportata e che in qualche modo lei ce l'avrebbe fatta. Ne era sicuro.

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