Da quella sera capitava che si rubassero bacini a stampo ma niente di più. Erano più le carezze sul viso o gli abbracci, o quegli schiaffetti scherzosi, ma non erano andati oltre.
Lei si trovava a Genova per prendere le ultime cose da portare a Torino. Sono circa due ore di distanza. Quella sera doveva vedersi con Dušan.
Ma ecco che la macchina decide di non collaborare e lei decise subito di chiamare il serbo.
Lui le rispose mentre era in cucina post allenamento completamente sudato e stava bevendo
«bella! Che cos'è questo faccino triste?»«du ti devo dire una cosa» disse guardandolo «non posso venire questa sera»
«cosa? Perché?»
«perchè la macchina non va e non possono aggiustarla oggi »
«e qual è il problema?»
«c-che? Che non posso venire, perché la macchina non va»
«vengo io.»
«cosa? No, no, no. No ti prego non venire»
«vengo, carichiamo la macchina. Mi fai mangiare nel tuo posto preferito. Dormiamo insieme e domani partiamo.» lei rise con le guance rosse
«i miei genitori?» provò a distoglierlo dalle sue intenzioni
«sono con i tuoi zii. Quindi vengo da te» disse facendole l'occhiolino.
«du non c'è bisogno »
«io e te dobbiamo cenare insieme sta sera. Non mi pesa venire da te, anzi.» sorrise lui «appena arrivo andiamo a cenare insieme. Quindi togliti quel faccino triste e metti un vestitino sono lì, giusto il tempo di fare la doccia. » lei sorrise
«cosa metto?» lui sorrise
«metti uno dei tuoi vestiti, non so metti quello che vuoi tu. Tanto sei bella lo stesso» lei rise
«si ma elegante?»
«si.» lei annuì sorridendo
«okay» sorrise lei.
«a dopo piccola» disse mandandole un bacio.
Chiusero la chiamata dopo aver pulito un po' cassa lei iniziò a farsi bella, scelse un vestitino azzurro che le fasciava brne i fianchi, si truccò, si fece i capelli con le onde.
Erano le sette di sera quando le arrivò un messaggio di DušanMandami la posizione
sono già qui.Sorrise e gli inviò l'indirizzo, dieci minuti dopo era sotto casa sua, lei lo sapeva perché aveva guardato tutto il tempo dalla finestra. Lui parcheggiò e lei si precipitò in salotto.
Suonò alla porta e Elena gli aprì con uno dei sorrisi più luminosi che avesse mai visto.«buonasera signorina » lei sorrise e lo abbracciò
«ciao Dušan!» era bellissimo indossava dei pantaloni neri e una camicia bianca leggermente aperta, si sentiva il suo profumo così intensamente.
«ti ho portato dei fiori» disse passandole un mazzo di fiori rosa e bianchi
«sono bellissimi Dušan!» disse sorridendo «grazie» lo baciò a stampo «vieni entra» disse annusando i fiori, lui entrò trovandosi una casa curata nei minimi dettagli piena di foto di famiglia.
«che bella casa» lei sorrise riempiendo un vaso con dell'acqua.
«grazie» mise i fiori sul tavolo.
«questa sei tu?» disse indicando una foto con una bimba con i codini in testa.
«si» rise «qui ero al mare, lei è mia mamma» disse indicando una donna bellissima dal fisico asciutto e tonico
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ci sono le stelle || Dušan Vlahović
FanfictionElena la cugina di Andrea Cambiaso si trasferirà a Torino a casa del cugino, finirà per frequentare i suoi stessi ambienti e ad avvicinarsi al famosissimo numero 9 della Juventus. Warnings Tutti i fatti narrati sono di pura invenzione così come alcu...