15. dormire con le lucciole

218 19 0
                                    

Amava stuzzicare Dušan, aveva capito che non gli era indifferente eppure non le aveva mai rivolto un commento di troppo tantomeno messo le mani addosso. Per la prima volta sentiva di poter scherzare, stuzzicare qualcuno senza che l'altra parte avesse pretese su di lei.
Lo aveva beccato ad arrossire, a guardare le sue forme quel pomeriggio ma non aveva, nemmeno per sbaglio, osato toccarla dove lei non volesse. Anche quando la prendeva in braccio o la abbracciava era attento che per lei andasse bene. L'unico sfioramento spinto era stato il fondoschiena di lei sulle parti basse di lui mentre dormivano. Nessuno dei due lo sapeva che era accaduto.

A Dušan d'altro canto le piaceva che lei non fosse una delle tante ragazze pronta a concedersi a lui e gli andava bene così. Stava riscoprendo il sapore dell'attesa. Il modo allusivo e le sue battute accompagnate dagli occhioni verdi dalle ciglia folte lo mandavano in tilt. Gli piaceva quel nuovo lato del loro rapporto.
Andrea gli aveva sempre parlato di lei, ma quando erano insieme per lui era come se le loro anime si conoscessero profondamente da secoli, sentiva che le avrebbe potuto parlare di tutto.

Quella sera in quel vestito bordeaux, i loro nasi che si sfioravano.. avrebbe potuto approfittare della situazione e baciarla. In cuor suo lo desiderava. Si chiedeva di cosa sapessero le sue labbra, se ancora avessero il sapore del dolce con la crema al cocco mangiato poco prima o se invece avessero preso il gusto del suo lucidalabbra, eppure sorrise e la spinse leggermente allontanandola da lui. Facendola ridere

«dai cosa metti?»

«dei pantaloni neri» rispose lui andando verso l'armadio

«posso scegliere la maglia?»

«no» disse e poi la guardò fare il broncio «scegli la maglia!» disse con l'aria attesa e un sorrisino, lei corse verso l'armadio e scelse una maglietta bianca semplice l'unico dettaglio era che il taglio della manica corta gli avrebbe messo in mostra i muscoli delle braccia «ora esci e fammi cambiare »

«gne gne gne. Me ne vado da tua sorella» gli fece la linguaccia e uscì dalla porta raggiungendo Andjela. Elena la trovava stupenda, il suo corpo era perfetto e il suo viso armonioso. Si sedette vicino a lei «prestami un po' di tette per favore!» la Serba rise

«vieni ti mostro un trucco» la portò nel bagno e le diede una sorta di nastro adesivo spiegandole come metterlo per tenere su il seno

«no vabbè ma è fantascienza, fai le magie Andjela!» la ragazza rise «prima o poi mi rifaccio il seno!»

«sei bella così!» disse l'altra ragazza mettendo a posto il nastro nel beauty.

«facciamo una foto?» chiese e le due ragazze scattarono dei selfie poi tornarono in salotto dove dopo essersi raccolti in due gruppi decisero di uscire a ballare «Du» sussurrò al serbo

«si?» si avvicinò a lei

«possiamo non andare in quel locale dove siamo andati quella volta? C'era lui nei paraggi e non voglio avere paura tutta la sera»

La guardò negli occhi «ragazzi cambiamo questa sera, non mi va il Viper» disse senza staccare gli occhi da lei

«grazie» sorrise per poi seguirlo alla macchina. Lei, Dušan, la sorella e il compagno sarebbero andati con una sola macchina. Elena si sedette avanti con il suo gigante a fianco. Per tutto il viaggio aveva scherzato con la sorella di lui. Ma appena la coppia si era allontanata mentre lui cercava parcheggio lei si sedette sulle sue cosce.  «sta sera con i ricci?» gli accarezzò i capelli. Lui la guardava.

«non mi distrarre che sto cercando parcheggio» lei sorrise appoggiandosi a lui «sei una bimba» ridacchiò lei.

«non hai idea di quanto mi fai bene Dušan » lui rimase colpito, per l'ennesima volta lei aveva pesato le parole giuste per lui.

ci sono le stelle || Dušan Vlahović Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora