35. viaggio improvviso e delusione

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Elena ormai non dormiva più in casa con Andrea e Vittoria, si sentiva in imbarazzo e poi le piaceva da impazzire stare con Dušan.
Sapeva anche che doveva andare via da lì prima o poi, non poteva rimanere lì per sempre.

Lo raggiunse sul divano «ho trovato l'appartamento»

Lui le sorrise «ah si?» lei annuì «bene amore» gli baciò il petto lei «Paulo è alle Canarie adesso quindi andiamo lì» lei sorrise

«bene dai. La valigia è quasi pronta» lui la guardava sorridendo.

«quanto sei bella mio dio» lei lo riempì di baci

«hai sentito i tuoi oggi » lui ci pensò su

«in effetti mia sorella non mi ha ancora risposto»

«che strano Lei risponde subito.» lui prese il cellulare mentre lei lo stava abbracciando.

«la chiamo» chiamò ma non rispose «mi sto preoccupando» dopo un paio di squilli rispose la madre. Parlavano in serbo Dušan sembrò parecchio agitato.

«ma che succede?» disse vedendolo correre di sopra

«c'è stato in incidente mio papà si è fatto male» lei lo guardò preoccupata correndo sopra

«ti aiuto a fare le valigie» lui la guardò mentre lei prendeva la sua valigia per poi metterla sul letto, lui era agitato  «amore amore cosi non facciamo niente » lui la guardò «devi restare lucido perché hanno bisogno di te» lui prese un respiro profondo

«ti prego vieni con me, non ce la faccio da solo» disse sull'orlo del piano e lei lo abbracciò

«sicuro amore, è ovvio che vengo con te» gli sorrise abbracciandolo, lui pianse nel suo collo mentre Elena lo steingeva e se. 

«ho bisogno di calmarmi » lei annuì

«ci penso io qui» disse baciandolo lentamente.

Pochi secondi dopo lui era sotto la doccia e lei stava chiudendo le valigie dopo aver controllato il meteo a Belgrado e dopo circa due ore erano seduti su un aereo privato.
«elena ho paura, se gli fosse successo qualcosa di grave?» lei gli prese il viso

«amore devi restare lucido» lo abbracciò mentre lui cercava di calmarsi.

«si ma ho paura»

«lo so tesoro» la strinse a se «tranquillo amore» gli accarezzò i capelli fino a quando si era addormentato e poi una volta atterrati lo aveva svegliato con dei baci

«che succede?»

«siamo arrivati» gli sorrise.
Una volta scesi ad aspettarlo c'era una macchina di Dušan. Salì sul lato guida e partì lei gli prese la mano «amore tranquillo » era spaventato lei lo vedeva

«ti sto pure rovinando la tua prima volta qui a Belgrado»

«amore ma non scherzare! È tutto giusto» gli accarezzava le mani.

lui iniziò ad accarezzarle la coscia «vuoi che ti porto a casa così metti le tue cose li? Non sei obbligata a venire»

«voglio venire con te, ora dobbiamo andare da tuo padre.» lui annuì e le strinse la mano

«grazie»

«non c'è bisogno che ringrazi.» sorrise lei Dušan le passò il cellulare

«chiama mia sorella e chiedile dove sono»

«con il tuo?» lui annuì e lo sbloccò, Elena si ritrovò una loro foto insieme come sfondo, chiamò Andjela che gli diede il nome di un ospedale.

Dušan guidava diretto verso di esso mentre Elena gli accarezzava la mano preoccupata. Arrivati nell'ospedale salirono al pismo giusto guidati da un infermiere appena Andjela li vide corse in contro a suo fratello, si abbracciarono forte

ci sono le stelle || Dušan Vlahović Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora