36. rimediare

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Il pomeriggio seguente era tornata a casa da Dušan il serbo era seduto sul divano aveva gli occhi rossi e aveva di sicuro pianto.

Appena sentì la porta si voltò verso di essa «Elena ma dove sei stata? Ero preoccupato » lei lo guardava e si sentiva in colpa.

«scusami non volevo farti preoccupare » disse lei con gli occhi rossi. Dušan le prese il viso tra le mani.

«mi dispiace molto di averti fatto preoccupare»

«no aspetta devo scusarmi. Mi dispiace per come mi sono comportato, mi dispiace davvero. Mi sono dimenticato del nostro impegno. Mi dispiace tanto.» lei lo guardava

«grazie per le scuse, possiamo parlarne più tardi? Sono molto stanca»

«certamente, a dopo piccola » rispose guardandola poi lei salì su le scale. Era stanchissimo ma doveva farsi perdonare. Inviò un messaggio ad Andrea tranquillizzarlo e poi si mise all'opera. Preparò la sua colazione preferita e raccolse dei fiori in giardino. Dopo circa due ore salì di sopra bussò alla porta.

«avanti» disse lei che si trovava a letto. Era stanca ma più che altro non sapeva come iniziare il discorso con lui. si sedette e lo guardò, era stanco si vedeva però le aveva preparato la colazione nonostante non fosse proprio bravissimo ai fornelli.

«mangiamo piccola?»

«si, grazie per aver cucinato» si sedette accanto a lei e le passò i fiori lei sorrise e gli baciò la guancia «grazie» sentì il profumo dei fiori e poi li appoggiò al comodino.

«ho fatto questi, c'era la ricetta sul pacco della farina» disse indicando i pancakes Elena lo guardava intenerita

«assaggiamoli allora» disse e iniziarono a mangiare, era tutto buonissimo dopo un po' si voltò verso di lui per parlare ma lui dormiva leggermente abbracciato a lei, rilassato. Avrebbe rimandato quella discussione a più tardi lo avrebbe fatto dormire.
Appoggiò il vassoio di sul comodino e si sistemò accanto a lui, aveva gli occhi gonfi, aveva pianto, non aveva dormito. Gli accarezzò i capelli e lo sentì sospirare. Le dispiaceva averlo fatto penare ma anche lei aveva bisogno di pensare. Gli fece le carezze finché non si accorse di alcune lacrime sulla sua guancia che lei asciugò velocemente. Era la prima volta che lo vedeva piangere.
Sentì un magone nel petto e nella gola. Gli diede tanti bacini leggeri fino ad addormentarsi lei stessa.

Quando si svegliò Dušan lei era con il viso nell'incavo del suo collo che dormiva, abbracciata a lui. Iniziò ad accarezzarle la testa e darle dei bacini.
Non sapeva cosa sarebbe uscito fuori dopo che avrebbero parlato. Quindi ne approfittava adesso di coccolarla e stringerla a se. Si premurò di coprirla e di spostarle i capelli dal viso. Lei aveva una mano sulla sua schiena nuda e quando si svegliò rimase abbracciata a lui guardandolo dal basso.

«ehi bellissima» le accarezzò i capelli facendola arrossire

«ciao principe» perse un battito lui.

«ti devo una spiegazione» sussurrò lui  «ricordi la ragazza che c'era ieri? Quella bionda?»

«mhn si, è tua cugina ?»

«si» sussurrò lui «però..» la guardò «siamo stati insieme.. nel senso che siamo stati insieme a letto»

«con tua cugina» disse incredula lui annuì «no aspetta. Fammi capire, tu mi hai lasciato sola dai tuoi per andare a letto con lei?» disse allontandosi da lui che prontamente la tirò a se

«assolutamente no. È successo anni fa» Elena rilasciò un sospiro che non sapeva di trattenere «ehi guardami, non toccherò un'altra donna finché sto con te. Non la voglio un'altra.» lei lo guardava

«che cos'è successo?» le accarezzò il viso

«ho discusso con lei»

«tutto il giorno?» chiese lei

«no sono tornato a casa quando mi sono calmato non volevo che mi vedessero agitato. Quindi dopo aver discusso ho camminato un po' per calmarmi ho perso la cognizione del tempo e quando sono tornato in me sono corso subito da te.» lui la guardava

«dopo avete cenato »

«mhn in realtà non ho proprio cenato»

«Dušan!»

«mi dispiace per come ti ho trattato. Mi dispiace davvero.» lei lo abbracciò e gli baciò il petto moltissime volte.

«lo so, scusami tu»

«non ti scusare, per favore non hai fatto niente» la strinse a se «mi dispiace davvero»

«lo so, non fa niente Dušan» disse guardandolo

«prometto che rimedierò» lei gli prese il viso tra le mani e lo baciò a stampo. Lui le accarezzò il viso e ricambiò il bacio «scusa»

«tranquillo» lo guardò «posso chiederti una cosa?»

«sì, tutto quello che vuoi»

«se vuoi, non sei obbligato » lui la guardò «mi spieghi meglio la situazione con tua cugina?»

«vuoi sapere com'è successa quella cosa oppure cosa ci siamo detti ieri?» le chiese accarezzandole il viso. 

«quello che vuoi dirmi tu » disse accarezzandogli le spalle e il petto.

«eravamo più piccoli, era un periodo mio di incertezza ero ubriaco, lo era anche lei e ci siamo baciati e da lì è venuto il resto.» disse guardandola «non sono proprio fiero di questa cosa è stato un errore»  lei annuì

«va bene» disse accarezzandogli il viso

«e ieri abbiamo discusso di questa cosa perché lei dice di provare dei sentimenti per me ma io no. Te l'ho detto è stato un errore e poi lo sai» disse guardandola dritta negli occhi «ho altri piani in quel senso» disse guardandola e lei arrossì, accennò un sorriso e lo baciò piano mentre lui la accarezzava e la stringeva a se.

«grazie per avermelo detto Dušan»

«non c'è di che amore mio. Mi piace raccontarti le mie cose. Potrei parlare con te anche di tutti i formati di pasta che non mi piacciono motivandoli, perché quando con te mi accendi, sei stimolante.» lei rise piano

«qual è il tuo formato di pasta che odi di più»

«le penne lisce piccole, mio dio sono orribili da prendere con la forchetta e in più lisce. Veramente insopportabili» disse facendola ridere di gusto.

«non le compreremo allora»

«no amore, mai nemmeno se fossero l'ultimo pacco di pasta a Torino» lei rise e gli baciò il petto «in casa nostra solo le penne rigate normali» le accarezzava il viso poi si chinò e la baciò lentamente.

ci sono le stelle || Dušan Vlahović Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora