Capitolo 4: Primo Giorno di Tirocinio

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POV Jas

Ero riuscita a dormire solo poche ore la notte prima, troppo nervosa per il mio primo giorno di tirocinio alla Jeon Innovations. Quando arrivai in ufficio quella mattina, il caffè che avevo bevuto sembrava non essere sufficiente a calmare i miei nervi. Ero già lì da poco più di un'ora, ma ogni secondo sembrava trascorrere come se fossi in una gara di sopravvivenza.

Mi ero preparata per il peggio, ovviamente. Ma non mi aspettavo... questo.

«Signorina Ferrari!» La voce di Jeon Jungkook mi arrivò come una freccia, facendomi trasalire per l'ennesima volta. Mi alzai in fretta dalla scrivania, cercando di mantenere la calma.

Quando mi presentai alla sua porta, lui non alzò nemmeno lo sguardo dai documenti che stava leggendo. «Ho bisogno che riveda questi report entro la fine della mattinata. Sono fondamentali per la riunione di oggi pomeriggio.»

Presi i documenti, cercando di non far cadere nulla mentre annuivo. «Certo, signor Jeon. Farò il possibile.»
"Farò il possibile? E che razza di risposta è, Jas? Stupida!" mi rimproverai mentre tornavo alla mia postazione.

Jungkook, come lo chiamavano alcuni membri del team, aveva un modo di essere freddo e distante che mi faceva sentire come se fossi costantemente sotto esame. E forse lo ero davvero. Ogni volta che mi chiamava, cercavo di trattenere l'ansia e mostrarmi professionale. "Non fare errori, non fare errori," continuavo a ripetermi, come un mantra.

Passai la mattinata immersa nei report che mi aveva assegnato. Le cifre sembravano mescolarsi davanti ai miei occhi e, ad ogni errore che trovavo, la pressione aumentava. "Devo essere perfetta. Non posso permettermi sbagli." Ma ogni due per tre, la sua voce interrompeva il mio flusso di lavoro.

«Signorina Ferrari, venga nel mio ufficio.»

Questa volta mi accorsi che c'era un piccolo sorriso sulle sue labbra quando alzai lo sguardo verso di lui. Forse era solo la mia immaginazione, ma sembrava che stesse... studiando le mie reazioni. Quando gli consegnai i documenti, notai che il suo sguardo si soffermò su di me un po' più a lungo del solito.

«Ha fatto un buon lavoro, ma c'è una piccola svista nel secondo report.» Le sue parole erano severe, ma quel mezzo sorriso tradiva qualcosa di più leggero. Stava giocando con me?

Mi strinsi i pugni istintivamente, cercando di mascherare la frustrazione. «Capisco, signor Jeon. Lo correggerò subito.» Sorrisi anche se dentro di me volevo sparire. "Concentrati, Jas. Non puoi lasciarti mettere sotto pressione da un piccolo errore."

Ma poi, quando mi girai per tornare alla mia scrivania, la sua voce mi fermò ancora una volta. «Ah, e signorina Ferrari?»
Mi voltai, cercando di mantenere la calma. «Sì?»

«Mi aspetto il massimo da lei, sa?» Quel sorriso era ancora lì, ma i suoi occhi sembravano... brillare di qualcosa di indefinibile. «Non vorrei che si lasciasse abbattere da un errore così banale.»

Cercai di sorridere, ma mi accorsi che il mio viso si stava scaldando. «No, certo. Farò del mio meglio.» "Ma ti prego, smetti di guardarmi così!"

Tornai alla mia scrivania e sentii le guance bruciare. Che stava facendo? Mi stava mettendo alla prova o... stava cercando di flirtare con me? No, non poteva essere. Era solo il mio capo, una delle persone più potenti della Corea. Di certo non avrebbe perso tempo a giocare con una stagista. "Eppure... quel sorriso..."

Il resto della mattinata fu un continuo di chiamate. Ogni volta che cercavo di concentrarmi su qualcosa, Jungkook trovava una scusa per chiamarmi nel suo ufficio. Una piccola revisione qui, una nuova assegnazione lì, e ogni volta lo stesso gioco di sguardi. Mi sembrava di essere sotto un microscopio.

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