Io, Alessia e Chiara stiamo facendo il nostro ingresso in casetta per la prima volta."Che emozione!"
Un urletto euforico esce dalla bocca di Chiara, stiamo provando un mix di emozioni inspiegabili in questo momento.Ad aprire il cancello sono proprio io e sono anche la prima a salire le scale arrivando all'inizio del giardinetto principale della casa.
Ma neanche il tempo di fare un altro passo che delle figure maschili vennero a soccorrerci e darci una mano."Aspetta ti aiuto, dammi a me."
Uno dei 4 ragazzi afferrò la mia valigia portandola all'interno della casa."Se è un sogno non svegliatemi."
Affermai facendo sorridere i presenti.Iniziammo a guardarci intorno non credendo a quello che avevamo davanti, la famosa casetta di Amici.
Il ragazzo che mi aiutò a portare i bagagli mi ridiede ciò che fosse mio.
"Grazie." lo ringraziai sorridendogli.
"Di niente, piacere Luca."
"Carlotta."È alto poco più di me, ha i capelli lisci e marroni che sembrano morbidi come una nuvola e degli occhi grandi e castani in cui per un attimo mi ci persi dentro.
Ricambiò il mio sorriso, poi si andò ad accomodare sul divano con gli altri ragazzi, Diego, Niccolò e Vybes, alle quali ci presentammo.
"Io prendo la camera rossa!"
Interruppe il silenzio Alessia."Io con te!"
La seguii.Iniziammo a sistemare le nostre cose nell'attesa che arrivassero tutti gli altri in casa.
***
"Questa sono io da piccola."
"Che carina."Alessia mi sta mostrando tutti gli oggetti che ha portato da casa per questo lungo periodo di lontananza che le ricordano la sua famiglia, adesso sta attaccando le sue foto sulla parete vicino al suo letto.
"Dai adesso fammi vedere le tue di foto."
Mi chiese scendendo dal suo letto e raggiungendo il mio che invece è quello dall'altra parte del muro, non quello centrale, visto che quest'ultimo è occupato da Cristiana che si aggiunse a noi nella camera rossa.Sospirai e afferrai le foto dalla cerniera anteriore della mia valigia.
"Allora, questi siamo io, mamma e papà, questa foto l'abbiamo scattata poco tempo fa quando siamo partiti da soli noi tre a Malta."
Mostrai la foto alla mia amica e l'attaccai alla parete."Questa sono io da piccola e quello che indosso in questa foto era il mio primissimo tutù di danza."
Le indicai il costume rosa che indossavo nell'immagine."E queste siamo io e mia sorella da piccole, lei era più grande di me di 4 anni, purtroppo venne a mancare, un po' di tempo fa, quando avevo 13/14 anni, era malata per via di un tumore molto brutto."
Continuai a tenere lo sguardo fisso su quella foto, cercando invece di non incontrare gli occhi della ragazza di fronte a me che adesso saranno sicuramente pieni di avvilimento e dispiacere.Ho ormai il vizio di non guardare negli occhi la persona a cui sto raccontando questa storia, mi da angoscia vedere i loro sguardi addolorati.
La ragazza però non risultò così, anzi, mi sorrise e guardò la foto insieme a me.
"Era bellissima." Disse.
"Vero." Confermai."E queste siamo io e mamma, siamo praticamente la stessa persona, lei è la mia migliore amica.
Con lei posso parlare di qualunque cosa, lei è tutto per me."
Mostrai un'altra foto, la quale c'eravamo io e mia madre."Oddio siete identiche!
Anche io ho questo tipo di rapporto con la mia mamma, finalmente qualcuno che può comprendermi!"
Dichiara la ragazza ironizzando l'ultima frase, e ridemmo contemporaneamente."Non vedo l'ora di chiamarla e dargli la notizia, sarà contentissima, già immagino i pianti di gioia."
Continuò lei."Stessa cosa io."
***
È ora di cena, ormai tutti quanti ci siamo sistemati in casetta, anche se la cucina è piena delle altre valigie che ci ha portato la produzione, e insieme ai bagagli rimasti, ci ha mandato tre scatole di pizza.
Infatti siamo seduti al tavolo del salone per mangiare tutti insieme."La prima cena di amici24 eh!"
Dice Luca e tutti noi applaudiamo dall'entusiasmo.Conclusa la cena, la produzione ci consegnò i nostri rispettivi telefoni per chiamare casa, perciò non ci pensai due volte, afferrai l'iqos e il bacchetto di terea blu e uscii nel giardinetto posteriore, quello fuori la camera gialla, la camera di Chiara e Teodora.
Mi accomodai e chiamai subito mamma.
Dopo due squilli lei rispose."Amore com'è andata?"
Non risposi a parole, mostrai direttamente la felpa che avevo addosso.Come previsto da me e la mia compagna di stanza, pianse di gioia e corse subito a chiamare papà.
"Dai mà, fai piangere anche me."
Le dissi cercando di trattenere le lacrime."Amore mio siamo contentissimi."
"Anche io lo sono. Ah poi mi hanno dato il
banco sia la Celentano che Emanuel"Mia madre urlò ancora di più.
"Mi raccomando Carlottì, sii sempre te stessa, pensa al tuo percorso e segui la tua strada, sono sicura che te la caverai benissimo.
Sappi che noi ti seguiamo sempre, sempre, sempre da casa."
Ribadì questa parola per tre volte."Si, farò del mio meglio."
Dissi questa frase strofinandomi gli occhi per la troppa stanchezza che accumulai in questa giornata, ma lo ammetto, anche per asciugare in anticipo le lacrime dai miei occhi."E ricordati che non sei mai sola, c'è qualcuno anche da lassù che ti guarda sempre, lo sai."
Annuii solamente e le diedi ragione.Dopo altri 5 minuti staccai la chiamata, avevo troppo bisogno di riposare dopo questa giornata infinita, che sembra quasi come non finire mai.
Inspirai ed ispirai il fumo attraverso la mia bocca, nel frattempo mi misi comoda sul divanetto e iniziai a pensare guardando le stelle.
Il mio sogno si sta realizzando.
Adesso sono qui veramente, non guardo più tutto questo dalla TV.
Mi impegnerò al massimo e darò il mio meglio.
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Sotto ogni punto di vista // Luk3
RomanceCarlotta, ragazza di 17 anni, balla da quando ne ha 3. La danza è la sua cura ad ogni cosa, solo ballando riesce a sfogarsi e a mostrare i suoi sentimenti. La vita però, nel corso della sua adolescenza, le ha portato tanto dolore e ancora oggi deve...