17.

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"Sei stata fortissima Ca."
Mi disse Chiara mentre ritornavamo in casetta.

"Anche tu."
Le sorrisi.

Entrai in casa e mi diressi verso il frigo per prendere qualcosa da mangiare.
Poi mi sedetti sul divano dove già c'erano a chiacchierare Alessio, Cri e Alessia.

"Secondo me l'ha scritto lei."
Mi indicò il ragazzo.

"Cosa?"
"Il biglietto a Luca."

Non dissi nulla.

"Ma secondo me non l'ha scritto lei.
Io Carlotta la conosco e per come è fatta lei l'avrebbe detto."

Si Cri, come no.

"C'è altra gente che potrebbe avere una cotta per Luca."
Aggiunse la mora.

"Ma non c'è scritto mica una dichiarazione d'amore sul bigliettino."
Dissi io.

"Vabbè indagheremo."
Affermò il ballerino di Emanuel.

"Ma è ovvio che è stata Carlotta dai."
Dichiarò invece Daniele.
Alla conversazione si unirono anche Chiara e Nicolò che erano seduti al bancone della cucina.

"Ma non è vero."
Negai.

"Vedi che lo abbiamo notato tutti questo flirt tra te e lui.
Puoi dircelo se gliel'hai scritto tu, anche perché è scontato."
Disse il cantante curioso, Nicolò.

"Ma infatti io l'ho visto quando la scorsa settimana mi ha fatto l'occhiolino mentre cantava."
Dissi io con il gusto di approfondire il discorso.

"Ma state sempre insieme!"
Parlò Daniele seduto alla mia destra.

"Ma secondo me lui l'ha capito che l'hai scritto tu."
Affermò invece di nuovo Alessio, che adesso era seduto alla sedia e non più sul divano.

"Eh si, ma no ehm volevo dire-"

I ragazzi urlarono, avevo appena confessato per sbaglio.
Cercai di negare.

"No volevo dire, volevo dire."
Non riuscii a continuare per via degli schiamazzi dei miei amici che continuavano ad esultare per avermi fatto tirar fuori la verità.

"Ma mica l'ho scritto io."
Cercai ancora di non dargli la conferma della situazione.

"E se non l'hai scritto tu allora chi l'ha scritto?"
Mi prese in giro Alessio battendo le mani una sola volta, come per ostinarsi di avere ragione.

"Eh io che ne so."

"Dai Carlò dicci la verità.
Vi vediamo ogni sera che state insieme fino a tardi."
Affermò Chiara sorridente.

"Apparte che non stiamo insieme ogni sera fino a tardi, lui mi accompagna solo a fumare."
Spiegai.

"Ma perché tu che pensi?"
Mi chiesero riferito al destinatario del mio bigliettino.

"Niente che devo pensà."

"E secondo te lui che pensa?"
"Non pensa."
Risposi di nuovo.

Ad un tratto arrivò il diretto interessato di quella lunga conversazione basata sulla caccia al mittente.

"Eccola la vittima!"
Urlò Daniele quando il moro varcò la soglia della cucina sistemandosi il ciuffo.

"Ecco qua."
Sbruffai.

"Io ti chiedo scusa anticipatamente per questo disagio."
Dissi a Luca.

"Che disagio?"
Domandò lui.

Non dicemmo niente, gli altri ragazzi solamente sorridevano e mi indicavano con lo sguardo.
Lui capì subito.

"No però lo dovevi dire davanti la televisione eh."
Affermò guardandomi negli occhi e alzando le spalle.
Quando disse ciò, con quel tono malizioso e provocatorio, non potei non riuscire a sorridere spudoratamente diventando rossa in viso.

I presenti starnazzarono di nuovo.

Pochi minuti dopo, quando la conversazione finì senza una conclusione precisa, ovvero non diedi né una conferma e né una totale negazione, convocai un secondo le mie compagne di stanza nella nostra camera per confessargli una cosa.

Le aspettai seduta sul letto e le due mi raggiunsero sedendosi con me sul letto difronte al mio.

"Il biglietto a Luca l'ho scritto io."
Sapevo che di loro potevo fidarmi, perciò rivelai il mio "segreto".

"Però non lo dovete dire a nessuno."
Le raccomandai.

"Si amo ma penso che lo hanno capito tutti ormai."
Mi informò Cristiana.

"Vabbè ma finché non lo ammetto."
Alzai le spalle.

"Ma tu seriamente, che pensi?"
Mi chiese, questa volta privatamente, la ballerina dai capelli biondi.

"Non so, allora io quando ho scritto il biglietto, la mia paura era proprio quella che lo leggessero.
Infatti così è stato."
Ci risi un po' sù.

"Però veramente non so che pensare.
Io e lui abbiamo un bel rapporto di amicizia e neanche so perché ho scritto quel biglietto."
Dissi d'un fiato.

"Vabbè, ma come abbiamo già detto, non è
intesa come una dichiarazione d'amore.
Ti piace parlare con lui e basta, giusto?"
Cercò di chiarirmi le idee Alessia.

"Giusto."
"Ma neanche un po' di sentimento provi per lui?"
Mi chiese Cri facendo un gesto con le mani per identificare la quantità di piccolo con le dita.

Non risposi, non avevo per niente le idee chiare, il ragazzo mi incasinava così tanto la mente da non riuscire a pensare più a nulla.

"Non è che mi piace, mi attrae.
Mi attrae molto.
Ma ricordiamoci che io sono qua per ballare, sono focalizzata su questo."
Dissi.

Le caratteriste di Luca, i suoi modi, la sua simpatia, il suo fascino.
Questo è ciò che mi attrae di lui.

Come scrissi nel biglietto, stare affianco a lui mi manda in subbuglio, sopratutto per via del fatto che ci ritroviamo un po' nell'altro, da quando ci siamo resi conto di essere tanto simili.

Ma io sono qui per una sola motivazione, non voglio che qualcuno possa ostacolare il mio percorso.
Ma stare insieme a lui mi manda in sù di giri, non posso negarlo.

La serata terminò, noi tutti cenammo insieme e poi andai subito a dormire per riposare dopo la puntata di oggi.

Sotto ogni punto di vista // Luk3 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora