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Teodora durante la puntata ebbe un attacco di panico improvviso, Maria la fece andare in sala relax per riprendersi un po' e Deborah corse da lei a parlarle.

Adesso, che tutti siamo tornati in casetta, sono seduta fuori, nel giardino principale, a fumare e a parlare con lei.

"Ho paura della sfida.
Non so se sono in grado di farcela di nuovo."
Si sfogò lei.

"Certo che puoi farcela di nuovo Teo, non ti abbattere."
Cercai di incoraggiarla io.

"Per fortuna ho parlato con Deborah, adesso devo far ricredere la maestra Celentano, sennò non riesco a stare tranquilla."
Disse in spagnolo.

Inspirai del fumo dalla sigaretta elettronica, la bionda mi lasciò fuori sulla panca bianca in silenzio mentre si alzava e raggiungeva l'interno.

Arrivò Luca, egli si sedette lì con me.
Per un attimo non dissi nulla, lo osservai mentre si metteva comodo sulla panchina difronte.

"Il rosso non ti dona per niente."
Scherzai guardando la felpa rossa che aveva addosso con su scritto sfida.

Il ragazzo si guardò per un secondo il busto, come per ricordarsi che cosa indossava in quel momento e a che cosa mi stavo riferendo.
Poi alzò il capo, sospirò.

"Dici?"

Io negai con un cenno mentre espiravo il fumo.

"Mi raccomando Lù, che io ti voglio qui."
Gli dissi seria, ma lui sembrò il contrario, infatti rispose in modo spiritoso, facendo un ghigno bislacco, come per provocarmi.

In risposta a ciò, presi il cuscino che avevo dietro la schiena e glielo tirai contro.
Il ragazzo rise.

"Mi impegnerò e la affronterò.
Devo restare qui a tutti i costi."

"Ecco, bravo."
Dissi evitando il suo sguardo ma non riuscendo più a rimanere troppo solenne.

"A quindi ti preoccupi anche per me adesso?"
Mi prese in giro alzandosi e venendomi incontro e rimase davanti a me in piedi nonostante io fossi seduta.

Non risposi per non dargli la soddisfazione, ma lui vidde il sorriso trattenuto che avevo in quel momento.

All'improvviso mi fece il solletico ad un fianco, io sobbalzai di scatto, a questo non riuscivo a resistere.

"No, no, Luca ti prego, questo no."
Gli afferrai la mano per evitare che lo facesse di nuovo, ma usò l'altra per sfiorarmi un'altra volta senza fermarsi.

Mi distesi per cercare di fuggire alle mani del moro.

"Dai andiamo a mangiare."
Mi propose quando smise.

"No dai rimaniamo ancora un po'."
Gli dissi e lui si risedette.

Appoggiai il capo alla sua spalla e lui con l'altra mano mi accarezzò i capelli.

"Hai sonno?"
Mi chiese pacatamente.

Mugugnai di sì, ma senza aprire la bocca.

"Anche io."
sussurrò.

Riuscivo a sentire il forte profumo del ragazzo.
Amo il suo profumo, riesce sempre a straziarmi.

Qualcuno uscì dalla porta e attirò la nostra attenzione.
Era Vybes, che appena ci vide in quella posizione, tornò subito indietro.

"Non voglio fare il terzo in comodo."
Alzò le spalle e le mani al cielo come per giustificare la sua uscita.

Io e Luca sorridemmo, io mi sollevai dalla sua spalla e rimasi poco distante da lui, solo per appoggiare la schiena al manico della panchina nel lato in cui ero seduta.

"Comunque.."
Dissi d'un tratto senza continuare la frase, mi era venuto l'istinto di confessare al ragazzo che il biglietto della scorsa settimana lo scrissi io.
Ma in quel momento mi bloccai, non ero sicura al 100% di dirlo.

"Comunque?"
Mi chiese di continuare.

"Niente."
Dissi distogliendo lo sguardo.

"No, adesso me lo dici."
Si ostinò.
Aspettai qualche secondo, poi parlai.

"Il biglietto della scorsa settimana l'ho scritto io."

Il ragazzo sorrise , nel frattempo abbassò gli occhi guardandosi le mani.

Continuai ad osservarlo e gli chiesi di dire qualcosa.

"Lo sapevo."

"E quindi che hai da dire?"
Gli chiesi ironica e interessata.

Alzò le spalle senza dire niente, come per non darmi il compiacimento della risposta.

Mantenni il gioco e feci l'offesa, quindi mi alzai ed entrai dentro lasciandolo lì.
Ma senza smettere di sorridere anche se involontariamente.

Il ragazzo mi tenne d'occhio attento.

"Che scema."
Affermò solamente abbozzando un sorriso.

Io e i miei coinquilini cenammo insieme quella sera e toccò a me e a Daniele lavare i piatti.

Andai a dormire presto per via della stanchezza accumulata da quella giornata.

***

Nuovo compito della maestra Celentano
per tutti i ballerini.
Siamo stati convocati in sala relax da lei, infatti ella entrò e ci spiegò di cosa trattava il compito.

Avevamo un tot. di tempo per scegliere una canzone e coreografare da soli un pezzo che poi avremmo mostrato alla sottoscritta.

Si assicurò che Chiara non partecipasse se non se la sarebbe sentita, si è fatta male al collo perciò deve stare ferma due settimane.

Tutti gli altri allievi, quelli di Emanuel e di Deborah inizialmente accettarono, nonostante la maestra glielo chiese più volte se fossero sicuri malgrado il parere negativo dei loro prof. su di lei e sui suoi modi.

Ma quando Emanuel chiamò Sienna e Alessio, li rimproverò per aver preso quella scelta senza preoccuparsi di chiamarlo, e che dovevano pensare al loro team, i due ragazzi decisero di non partecipare più.
Stessa cosa Rebecca, che pensando a Deborah si tirò indietro, al contrario di Teodora che decise di prendere quest'opportunità per mettersi in mostra alla maestra e farle cambiare pensiero su di lei.

Perciò a partecipare fummo io, Alessia, Daniele e Teodora.
Preparammo le nostre coreo e poi andammo in studio, lì a giudicarci c'erano i tre professionisti dei nostri stili, oltre alla maestra.

Quando toccò a me, fui pronta a mostrare ciò che avevo realizzato.
Tanto pensavo che se avessi dimenticato qualche passo avrei potuto improvvisare, nessuno se ne sarebbe accorto.


Dopo che anche gli altri si esibirono, la Celentano uscì un secondo dallo studio per confrontarsi con i professionisti.
5 minuti e tornò pronta a mostrarci la classifica.

1. Carlotta: 8,75
2. Alessia: 8,5
3. Teodora: 7.1
4. Daniele: 7

"Carlotta tu hai fatto un buon compito, hai capito esattamente di cosa si trattava, l'hai eseguito bene e sei riuscita ad inserire tutte le cose che ti mettono in risalto, le cose belle di te.
Quindi io ti ho dato 9 e il voto di Porcelluzzi è 8,5, quindi la media è di 8,75."

"Ok, grazie."
Ringraziai soddisfatta.

La maestra Celentano ci salutò gentile augurandoci una buona serata e complimentandosi con il nostro lavoro di oggi, anche con Teodora per il suo atteggiamento e la sua decisione di affrontare il compito senza problemi.

Prendemmo le nostre cose e uscimmo.

Sotto ogni punto di vista // Luk3 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora