20.

438 23 2
                                    



Ed eccoci qui, un'altra volta a dirigerci verso la scuola.
È scontato che adesso ad aspettarci ci sarà Deborah con un suo ulteriore compito in classe come quello della maestra Celentano di ieri.

Infatti, avevo ragione.

"Buongiorno ragazze!
Potete sorridere pure, è gratis."
Ci prese in giro, in modo sgradevole a parer mio.

"Ho saputo che avete fatto un lavoro con la maestra Celentano, non so sulla base di che cosa lei si arroghi il diritto di prendere le allieve degli altri, per esempio, e di stilare una classifica quale fosse il grand guru della danza.
Detto questo, lei fa le cose secondo le sue regole quindi io le faccio secondo le mie.
Faremo un altro lavoretto oggi.
Sono convita dell'idea che a seconda di come uno giochi le proprie carte e faccia le cose i risultati possano cambiare, e di questo ne siamo capaci tutti."

Parlò per tutto il tempo la donna, collega della Celentano, mandandole una grossa frecciatina.
Perciò, come disse lei stessa, che utilizzava il suo di metodo oggi, ci assegnò a tutte un pezzo diverso.
A Teodora le fece rifare latino, ad Alessia classico, e a me, Chiara, Rebecca e Sienna una coreografia "bella grintosa" come la chiamò lei, presumo sempre basata sul modern.

"Avete tutte 15 minuti di tempo per imparare una coreografia di 20 secondi."

Ero nervosa, non mi sembrava per niente giusto questo metodo di Deborah.

"Giustamente alle allieve sue gli fa fare il loro e a me mi fa fare classico."
Si lamentò Alessia.

Finimmo le nostre rispettive coreografie.
Io, Chiara, Rebecca e Sienna ci andammo a cambiare per essere pronte ad esibirci davanti a Deborah, una volta finiti i 15 minuti di preparazione.

"Che presa di culo, è proprio una presa di culo."
Mi lamentai nuovamente con le ragazze.

"Mi fa proprio sorridere ceh, con quale criterio ci hai diviso così."
"Esatto."
Concordò Chiara alla mia affermazione.

Uscii di sfuggita dagli spogliatoi, dentro la sala relax c'erano i cantanti che erano pronti ad andare a lezione, perciò incontrai Luca che camminava avanti e indietro per la sala e per un attimo mi bloccò il passaggio.

"Che presa di culo."
"C'è la Cele?"
Mi chiese.

"No Deborah."
"E che state a fa."
Mi chiese vedendomi irritata.

"Qualcuno fa una cosa, qualcuno ne fa un altra.
Io sono nel gruppo con Sienna e Rebecca, perché siamo simili noi no?"
Ironizzai.

Il ragazzo mi si avvicinò.
"No, sono un po' incazzata soltanto."
"Perché?"
"Perché non capisco proprio."

Dovetti scappare per raggiungere la palestra, dove ci saremmo tutte esibite.
Arrivammo lì, prima si esibì Teodora, poi Alessia e poi io e le altre mie consocie contemporaneamente.

"Ok potete andare in sala relax."
Ci disse una volta finito.

"Io vorrei capire il senso, perché non c'è proprio senso."
Si lamentò Chiara.

"Ma come la Celentano ci ha fatto fare tutto a tutte e ha messo i suoi voti, Deborah ha deciso di farlo a modo suo."
Disse Teodora con il suo accento proveniente dall'argentina.

"La Cele sicuramente ha un altro tipo di impatto.
Tipo io quando vedo Deborah, che so che ha il potere della mia maglia ad esempio, provo sollievo, sono più rilassata."
Affermò Rebecca.

"A me invece dà più fastidio Deborah che la maestra, mi viene un po' di nervoso perché mi sento particolarmente presa di mira da lei, ho questa sensazione.
Non leggo diciamo, chiarezza, mi guarda in modo tranquillo ma sotto sotto non le piaccio."
Mi espressi io.

Sotto ogni punto di vista // Luk3 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora