21.

440 21 8
                                    


Un nuovo giorno qui in casetta.
Ieri sera andammo tutti a dormire piuttosto presto, sopratutto io, che alle 22:30 ero già sotto le coperte.

Stamattina non ero di buonissimo umore, ma ero molto più tranquilla rispetto a ieri sera, che se ci penso ancora vorrei sprofondare dalla vergogna per aver avuto quella reazione davanti a tutti i miei compagni.

Dopo ieri sera penso che non piangerò per i prossimi 6 mesi.

Mi alzai dal letto e mi preparai per questa nuova giornata.
Oggi alle 8:30 lezione di classico, dalle 10 alle 11 lezione solita con i professionisti per le preparazioni delle coreo della prossima puntata.

Raggiunsi la cucina e mi preparai un caffè, che bevvi accompagnato da dei biscotti.
Poi insieme agli altri ballerini raggiungemmo la scuola.

La lezioni del mattino finirono.
Andai in sala relax con le punte in mano, intenta a pulirle con una salvietta.
Ma quando arrivai nella sala 7, Chiara e Alessia mi dissero che la nostra maestra voleva parlarci, ci aveva convocato in sala oreo.

Io e le ragazze camminammo per raggiungere la Celentano.
Entrammo e salutammo la maestra, lei ci fece sedere sul pavimento di fronte a se.

"Prima di tutto vi voglio dire che se vengo accusata di comportarmi in un modo disonesto per farvi arrivare ai primi posti manipolando i voti mi aspetto che dall'altra parte non venga fatta invece esattamente questa cosa."
Iniziò riferendosi al compito di ieri della Lettieri, dove indubitabilmente svolse una strategia per far risultare le sue allieve prime.

"Io a differenza sua, vi ho fatto fare tutto a tutte decidendo di aggiungere anche i voti dei professionisti, proprio per essere equa, e adesso
vi andrò a leggere i voti che io ho dato a voi, ad esempio a te Alessia in classico, e a voi due in hip hop. Così vi rendete conto di come stanno le cose, perché io non faccio differenze."
Disse e noi annuimmo.

"Il problema ragazze è che voi nel vostro stile siete bravissime, siete molto più avanti degli altri.
Mentre gli altri nel loro stile sono mediocri o addirittura meno di mediocri."
Concluse.

Io e le altre due iniziammo a raccontare ciò che era stato detto dalle altre ballerine, per esempio ci accusarono di essere privilegiate dalla Celentano dato che siamo sue alunne.

"Io vi ho scelto, è ovvio che vi preferisco ma perché siete brave."
Disse.

"Quello che loro pensavano è che io nel latino fossi arrivata seconda, io ero seconda ma insufficiente."
Affermai, lei ci assecondò e ci lesse i suoi voti infatti.

"Nel latino, ad Alessia chiaramente ho messo 10, Chiara io ti ho messo 4 nel latino."
"Come penso sia giusto."
Sorrise la mora.

"Hip hop, Carlotta tu hai 0 da me, ma nel modern hai 10 ovviamente."
"Grazie."
Ringraziai contenta la donna.

"Ad Alessia ho dato 0 nel classico, perché è la verità."
Io e le altre ci guardavamo scherzose, alzando le spalle per lo stile in cui ognuna non era portata.

"Modern: Chiara io ho messo 7 ed Elena ha messo 7, Alessia io ho messo 6,5 Elena 7, a Carlotta Elena ha messo 9.
A Rebecca io ho messo 5, lei 7,5."
Ci fece chiarezza sulla situazione dicendoci i voti della D'Amario.

"Adesso andiamo a verificare i voti della signora Deborah, che non so neanche come si chiama di cognome."
Ci scappò una risata.

Ce li mostrò e ci fece notare la differenza tra i nostri voti e quelli delle sue allieve, i nostri non meritati e manipolati, solamente per alzare Rebecca e Teodora.

"Ora vediamo la prova femminilità.
Rebecca io l'ho trovata fin troppo femminile, un po' volgare direi."
Io e le altre ridemmo, la maestra aveva ragione.

"Carlotta 4,1."
Fece una faccia sconvolta.
"Io ti ho trovata molto femminile, molto giusta, per nulla volgare."
Sorrisi.

La conversazione finì, ci confrontammo con la maestra e risultammo tutte completamente d'accordo.
La Celentano aveva pienamente ragione su tutto e noi l'assecondavamo.

"Elena ha dato 7 a noi due, e 7,5 a Rebecca, e da qua si capisce tutto."
Si dissero le due.
"Esatto."
Concordai.

Quando tornammo a casa verso l'ora di pranzo, dovemmo affrontare una discussione con Rebecca, che aveva visto il nostro incontro con la nostra maestra dalla tv delle gradinate.

"Non abbiamo riso per prenderti in giro Rè."
Rispose Alessia.

"Non mi parlate ora perché non mi va.
Poi ne parleremo perché ovviamente vi voglio parlare perché siete le prime che mi hanno detto  noi non abbiamo parlato di voi e invece così è stato."
Disse la ragazza con la felpa rossa.

"No, no, no, ti sbagli.
Ho detto che ci ha dato i voti di tutte, sia i suoi che dei professionisti, ma stai scherzando?"
Iniziò Chiara alzando la voce.

Sospirai e mi andai a sedere sul divano, non avevo per niente voglia di litigare con Rebecca di nuovo, sapevo che non eravamo nella parte del
torto e questo mi bastava.

"Ma se ridevate del mio 7,5?!"

"Veramente eravamo felici per i nostri voti, di certo non per te."
Dissi solamente guardandola dallo specchio.

Mentre le tre discutevano ad alta voce, Alessio si sedette sul divano insieme a me e a Daniele che ci era già seduto.

"Me ne dai un sorso?"
Gli chiesi osservando la tazza che aveva in mano e lui gentilmente me la passò.

"Non ce la faccio più di sentirvi urlare."
Mi disse.
"A chi lo dici."

***

Nel pomeriggio andai a provare un po' in sala.
Sono agitata per la puntata di domani per via della mia esibizione sulle punte.
Perciò venni un po' a ripassare la coreografia.

Quando finii, dopo un oretta e mezza, indossai le ciabatte e il giubbotto, presi il borsone e raggiunsi la casetta.

Mi fermai fuori per fumare una heets.

"Ei."
Mi accomodai sulla panca bianca alla destra di chiamamifaro, Angelica.

"Ei. Come va?"
Mi chiese dolce.
"Così e così."
Inspirai dalla sigaretta elettronica.

"Tu?"
Le chiesi poi.
"Così e così."
Mi diede la mia stessa risposta e io sorrisi per il nostro gioco in quel momento.

"Mi manca un po' casa, ma qui sto benissimo, quindi anche se ho nostalgia non penserei mai di andarmene."
Si confidò lei gettando la cenere della sigaretta.

"Anche io sai, penso a mia mamma che chissà che fa la sera quando è a casa da sola.
Mio papà quasi sempre fa il turno di notte."

"Tu ancora sei piccola, quanti anni hai, 17?"
Mi chiese.
"Si."
Risposi.

"Hai ancora tutta l'adolescenza davanti per inseguire il tuo sogno.
Sei bravissima."
Si complimentò.

"Anche tu, sei pazzesca."

Io e la cantante sorridemmo, poi entrammo dentro casa.

Sotto ogni punto di vista // Luk3 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora