Il mondo intorno a me sembrava congelato. Le sue parole, così semplici eppure così cariche di significato, si insinuarono nella mia mente, ripetendosi come un'eco lontano.
"Sei bellissima."
Nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere, non con quella sincerità, con quella delicatezza che sentii nella voce di Draco. Il mio cuore cominciò a battere più forte, e una parte di me voleva allontanarsi, voleva rifiutare tutto questo. Ma non potevo. Non ci riuscivo.
Lo guardai negli occhi, incapace di nascondere lo stupore e l'imbarazzo che provavo. Eppure, c'era qualcos'altro, un calore che si stava insinuando dentro di me, scivolando sotto la mia pelle. Le parole che volevo dire non riuscivano a prendere forma, la mia mente era un turbinio di pensieri confusi, mentre il mio corpo reagiva in modo completamente diverso.
Avrei dovuto allontanarlo. Avrei dovuto dirgli qualcosa di sarcastico, di freddo, per spezzare quell'istante. Ma non lo feci.
"Draco..." mormorai piano, la mia voce tremante. Non sapevo cosa dire, non sapevo come comportarmi in quel momento. Parte di me voleva credere che stesse scherzando, che fosse solo un gioco, un'altra delle sue astuzie. Ma il suo sguardo era diverso, non c'era nulla di scherzoso nei suoi occhi. C'era qualcosa di vero.
Sentii il calore del suo respiro sul viso, mentre rimaneva vicino a me, senza fare un passo indietro. La mia pelle bruciava ancora per il suo tocco.
Ma poi, la realtà mi colpì. Un'ondata di razionalità mi travolse, riportandomi a terra. Non potevo. Non dovevo lasciarmi andare così. Non con lui. Draco era... era Draco Malfoy. La sua reputazione, il suo mondo erano pieni di oscurità e io non potevo permettermi di esserne coinvolta. Non quando già faticavo a trovare un equilibrio con tutto il resto: i miei genitori, i miei studi, le aspettative che pesavano su di me. Eppure, la sua vicinanza mi confondeva.
"Non dovresti..." mormorai, finalmente riuscendo a trovare le parole. Mi allontanai leggermente, anche se ogni fibra del mio corpo protestava contro quel gesto. Sentivo il bisogno di prendere le distanze, ma la sua presenza mi tratteneva, come se una parte di me non volesse lasciarlo andare.
Draco rimase in silenzio per un momento, scrutandomi con quegli occhi grigi che sembravano leggere ogni mia emozione. Poi, il suo volto si addolcì e abbassò leggermente lo sguardo, come se anche lui stesse combattendo una battaglia interiore.
"Non devi allontanarmi, Lily," disse con un tono più basso, quasi impercettibile.
"io sono come te" Il pensiero di quelle parole mi colpì di nuovo, come un pugno nello stomaco. "Come me?" ripetei, incredula. Cosa voleva dire? Draco Malfoy non poteva essere come me. Era forte, sicuro di sé, impenetrabile. Io ero solo... io. Eppure, nel modo in cui lo disse, c'era qualcosa di sincero, qualcosa che faceva sembrare che capisse davvero.
Mi fermai, cercando di prendere fiato. "Draco, tu non capisci. Non posso permettermi di..." Esitai. Non potevo dire tutto ad alta voce. Le aspettative, la pressione di essere perfetta. E soprattutto, non potevo permettermi di farmi coinvolgere da lui.
"Non posso," dissi infine, più decisa. "Non dovrei lasciarmi coinvolgere. I miei genitori... i miei studi... Tu sei..." Le parole mi si fermarono in gola, mentre lo guardavo, cercando di trovare il coraggio per continuare.
Draco non si mosse, ma il suo sguardo diventò più intenso, quasi come se stesse cercando di scrutare dentro di me, di leggere i miei pensieri più nascosti. Per un istante rimasi lì, sospesa tra il desiderio di restare e la consapevolezza che avrei dovuto andarmene.
C'era qualcosa in quello sguardo che mi rendeva tutto più difficile, come se con un solo sguardo potesse farmi dimenticare tutto quello che avrei dovuto fare.
Ma non potevo permettermelo.
Con un respiro profondo, interruppi bruscamente la conversazione, spezzando quel momento. "Devo andare." dissi, la mia voce più fredda di quanto volessi. Abbassai lo sguardo, evitando i suoi occhi, e cominciai a raccogliere le mie cose con gesti rapidi e decisi, cercando di mantenere la calma.
Mentre mi dirigevo verso la porta, mi fermai un attimo, cercando di trovare le parole giuste. Sentivo il peso delle sue aspettative su di me, ma non potevo permettere che quel momento si prolungasse ulteriormente. Mi voltai verso di lui e, con un sorriso dolce, che nascondeva la confusione che mi tormentava dentro, dissi piano: "Grazie, Draco. Ci vediamo a lezione."
Non aspettai una risposta, non volevo dargli il tempo di dire o fare qualcosa che avrebbe potuto farmi riconsiderare la mia decisione. Mi girai di scatto e uscii dalla stanza, chiudendo delicatamente la porta dietro di me, il cuore che batteva forte e la mente in subbuglio.
Lungo i corridoi vuoti di Serpeverde, cercai di mettere ordine nei miei pensieri. Per quanto fosse stato confortante e inaspettato, il suo abbraccio, le sue parole... tutto mi aveva spiazzato. Ma dovevo restare concentrata. Draco Malfoy era complicato e la mia vita era già abbastanza caotica così.
Mentre percorrevo il corridoio, cercando di calmare il battito frenetico del mio cuore, vidi Abigail venirmi incontro. Era sempre impeccabile, con i suoi capelli castani raccolti in una coda perfetta, e un sorriso che sembrava contagioso. Ma non appena mi vide, il suo viso si fece serio.
"Lily? Stai bene?" chiese con un'espressione preoccupata. "Sembri un po' scossa."
Sospirai, cercando di mettere da parte tutte le emozioni contrastanti che mi avevano travolta nella stanza di Draco. Non volevo parlare di quello che era appena successo. Non sapevo nemmeno io cosa fosse successo davvero e affrontare tutto con Abigail mi sembrava impossibile.
"Non è niente," risposi, cercando di minimizzare. "Solo... ho ricevuto una lettera dai miei genitori in sala comune."
La preoccupazione sul volto di Abigail si trasformò in comprensione immediata. "Oh no, di nuovo sui tuoi studi?" domandò, incrociando le braccia e piegando leggermente la testa di lato, come faceva sempre quando cercava di capire se stessi davvero bene o se stessi solo cercando di nascondere qualcosa.
Annuii. "Sì, stavolta sono davvero arrabbiati. Vogliono che migliori negli incantesimi. Mi sento sempre come se non fossi mai abbastanza."
Abigail sospirò, avvicinandosi a me e poggiando una mano sulla mia spalla. "Mi dispiace, Lily. So quanto sia difficile per te con loro... ma non devi lasciarti abbattere. Non sei sola."
Cercai di sorriderle, ma era forzato. "Grazie, Aby. Veramente. Ma a volte è come se stessi deludendo tutti."
"Non devi pensarla così." rispose con un sorriso genuino. "Anzi, ti servirà una distrazione, qualcosa per tirarti su. Ho una buona notizia!"
La guardai confusa. "Notizia? Di cosa stai parlando?"
"Venerdì c'è la partita di Quidditch della scuola! Serpeverde contro Corvonero." disse con entusiasmo, gli occhi che brillavano di eccitazione. "Ci voleva proprio, non trovi? Un po' di adrenalina per svagarsi. Siamo tutti pronti a fare il tifo!"
La sua energia riuscì a strapparmi un vero sorriso questa volta. Sapeva come tirarmi su di morale, anche se solo per un attimo. In effetti, la partita di Quidditch sarebbe stata una buona distrazione dai pensieri che mi tormentavano, Draco incluso.
"Hai ragione, Aby." dissi ridacchiando. "Ci vediamo tutti lì per fare il tifo per Serpeverde."
"Esatto!" rispose, ridendo. "E poi magari possiamo organizzare qualcosa per festeggiare. Sempre che vinciamo, ovviamente. Ma dai, lo sappiamo tutti che lo faremo!"
Con uno sguardo più sereno e un piccolo sorriso, mi sentii un po' meglio. Anche se dentro di me sapevo che il Quidditch non sarebbe bastato a spazzare via i miei problemi, almeno per una volta avrei avuto qualcosa di diverso a cui pensare.
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Buongiorno stellineeee <3<3
Ho sfornato un altro capitolo. Grazie, prego, ciao. BACI BACI.

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𝑫𝒊𝒇𝒇𝒆𝒓𝒆𝒏𝒕 - 𝑫𝒓𝒂𝒄𝒐 𝑴𝒂𝒍𝒇𝒐𝒚
Fanfiction[ᴀᴍᴀᴍɪ ᴏ ᴏᴅɪᴀᴍɪ, ᴇɴᴛʀᴀᴍʙɪ sᴏɴᴏ ᴀ ᴍɪᴏ ғᴀᴠᴏʀᴇ. sᴇ ᴍɪ ᴀᴍɪ, sᴀʀò sᴇᴍᴘʀᴇ ɴᴇʟ ᴛᴜᴏ ᴄᴜᴏʀᴇ... sᴇ ᴍɪ ᴏᴅɪ, sᴀʀò sᴇᴍᴘʀᴇ ɴᴇʟʟᴀ ᴛᴜᴀ ᴍᴇɴᴛᴇ.] Lily Blishwick. La nostra protagonista, poco dopo essersi trasferita a Hogsmeade con la sua famiglia, riceve la lettera per...