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Andai alla partita di Quidditch controvoglia, cercando di mascherare il peso che sentivo dentro. Non volevo ammetterlo nemmeno a me stessa, ma l'idea di vedere Draco in campo mi agitava. Sapevo che non sarebbe stato facile.

Ci fermammo ad uno stand di cibo vicino all'ingresso del campo. Abigail ordinò una grande porzione di pasticcio di zucca, Olivia optò per dei dolcetti alla melassa, mentre Linda si prese una bottiglia di succo di zucca. Io, invece, presi solo una piccola focaccia, più per tenermi occupata che per vero appetito. Il profumo del cibo e il vociare della folla mi distrassero solo per qualche istante, poi i miei pensieri tornarono a Draco, come se fossero attirati da una forza invisibile.

"Dai, sbrighiamoci, i giocatori stanno per entrare in campo!" esclamò Olivia con entusiasmo, spingendoci verso i gradoni.

Trovammo posto sugli spalti abbastanza vicini al campo, da lì potevamo vedere bene la squadra di Serpeverde schierarsi in attesa dell'inizio della partita. Le ragazze erano eccitate, parlavano tra loro di tattiche, di chi avrebbe segnato più punti, ma io non riuscivo a staccare lo sguardo dalla figura in mezzo al campo. Draco.

Lo vidi impugnare la sua Nimbus con sicurezza, l'aria seria, concentrato. I capelli biondi, perfettamente ordinati, brillavano alla luce del sole e, per un attimo, sembrava quasi che tutto il campo fosse scomparso. La sua visione mi stringeva il cuore.

Cercai di scacciare quella sensazione, di concentrarmi sulla partita, ma ogni volta che i suoi occhi si alzavano verso gli spalti, il mio cuore accelerava, come se stesse cercando di abbattere tutte le barriere che avevo costruito.

Le ragazze accanto a me urlavano ed esultavano. Il pubblico di Serpeverde era in fermento, gridando incoraggiamenti alla squadra, sperando che vincessero. Io, invece, mi sentivo come fuori posto, incapace di lasciarmi coinvolgere dall'entusiasmo generale. Mi stringevo la focaccia tra le mani, come se potesse darmi una qualche forma di conforto, mentre continuavo a guardare Draco.

Ad un certo punto, lo vidi schivare un Bolide con una grazia incredibile, mentre lanciava un'occhiata a Blaise, che gli fece un cenno d'intesa. Draco sembrava perfetto, padrone di sé, e quella sua sicurezza mi colpì ancora una volta. Ma ogni volta che lo guardavo, sentivo qualcosa spezzarsi dentro di me.

Non doveva essere così. Non dovevo provare questo per lui. Ma nonostante tutto, non riuscivo a smettere di guardarlo. Ogni mossa che faceva, ogni scatto sulla sua scopa mi catturava, come se lui fosse l'unico faro nel caos della partita.

Le ragazze erano tutte concentrate sulla partita e, quando Serpeverde segnò il primo gol, saltarono tutte in piedi esultando. Io mi unii a loro, ma solo per mascherare l'agitazione che mi scorreva dentro. Ogni volta che Draco volava più vicino agli spalti, il mio cuore perdeva un battito. Ero arrabbiata con me stessa per non riuscire a staccarmi da lui, per non riuscire a fare quello che sapevo fosse giusto.

Sapevo che avrei dovuto voltare pagina, eppure, nonostante i miei sforzi, sentivo che il mio cuore continuava a tirarmi verso di lui.

Mentre la partita di Quidditch proseguiva, il caos e l'euforia sugli spalti erano travolgenti. Le ragazze accanto a me esultavano per ogni punto segnato dalla squadra di Serpeverde, ma io non riuscivo a concentrarmi del tutto sul gioco. Il mio sguardo era continuamente attratto da Draco e non potevo fare a meno di notare i suoi movimenti eleganti mentre volava in cerca del Boccino.

Poi, improvvisamente, successe qualcosa. Draco mi vide. Era come se, in mezzo al turbinio delle scope e delle grida della folla, il suo sguardo si fosse bloccato su di me. I nostri occhi si incrociarono per un attimo che sembrò infinito e qualcosa si accese nel suo viso. 

Da quel momento in poi, però, la sua attenzione sul gioco sembrò vacillare. Notai che Draco si distrasse più di una volta, guardando in mia direzione, non seguendo più il Boccino con la stessa precisione di prima. 

𝑫𝒊𝒇𝒇𝒆𝒓𝒆𝒏𝒕 - 𝑫𝒓𝒂𝒄𝒐 𝑴𝒂𝒍𝒇𝒐𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora