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Il giorno dopo la rivelazione di Pansy, non riuscivo a trovare la forza di affrontare nessuno, tantomeno Draco. Non mi presentai alle lezioni, dissi alle mie compagne di stanza che non mi sentivo bene e rimasi in camera, immobile, fissando il soffitto con il cuore pesante. Mi sentivo intrappolata in un labirinto di pensieri che non riuscivo a districare.

Le parole di Pansy continuavano a rimbombarmi nella testa: "Io e Draco siamo destinati a sposarci..." 

Quelle frasi, pronunciate con tanta sicurezza e arroganza, avevano instillato dentro di me una paura che non riuscivo a scacciare. Se davvero i genitori di Draco avevano pianificato tutto, se la sua vita fosse già decisa, allora che posto avevo io in tutto questo? E perché mi ero lasciata coinvolgere, pur sapendo che avvicinarmi a lui avrebbe solo complicato la mia vita?

Mi ero sempre imposta di non lasciare che le emozioni prendessero il sopravvento, ma con Draco tutto era stato diverso. Lui non era solo il ragazzo arrogante che tutti pensavano, l'avevo visto sotto una luce diversa, in quei momenti di vicinanza che sembravano così reali, così autentici. Eppure, ora mi chiedevo se mi fossi solo illusa. Forse Draco aveva solo giocato, forse ero stata una distrazione momentanea per lui, qualcosa di passeggero.

Ma più cercavo di convincermi di questo, più dentro di me sentivo che non era la verità. C'era stato qualcosa tra di noi, ne ero sicura. Ogni sguardo, ogni parola scambiata, ogni tocco... non potevo aver immaginato tutto. Però la realtà che Pansy mi aveva rivelato mi faceva dubitare di tutto ciò che pensavo di sapere.

Mi girai sul letto, fissando il soffitto con una fitta allo stomaco. E poi c'era la questione dei miei genitori. Loro avevano sempre aspettative così alte. Come avrei potuto anche solo pensare di seguire il mio cuore, quando c'erano così tante aspettative da soddisfare, sia da parte della mia famiglia che da parte della società magica? Era tutto così soffocante.

Non mi sentivo più padrona delle mie scelte, come se il mio destino fosse già scritto, come quello di Draco. La paura di deludere i miei genitori, di perdere il controllo sulla mia vita, si mescolava al desiderio inconfessabile di essere felice, di vivere qualcosa di autentico, di reale. Ma cosa sarebbe successo se avessi seguito il mio cuore? Sarei stata in grado di gestire le conseguenze?

Sospirai, chiudendo gli occhi per un attimo, sperando che il caos dentro di me si calmasse, ma i pensieri continuavano a ronzare. E Draco? Anche lui sapeva di questo accordo tra le famiglie? Non riuscivo a immaginare come lui potesse aver taciuto su una cosa così importante. Ma allo stesso tempo, ricordavo i suoi sguardi, il modo in cui mi aveva aiutata con l'incantesimo, il modo in cui mi aveva guardata sul campo di Quidditch... Non potevano essere bugie, non potevano essere solo recite.

Forse... forse Draco era in conflitto quanto me.

Continuavo a ripetermi che dovevo prendere una decisione. Sapevo che avvicinarmi a Draco sarebbe stato solo un problema, una distrazione che non potevo permettermi. 

Pansy aveva ragione: le nostre famiglie avevano il potere di decidere per noi, e lui probabilmente sarebbe stato legato a lei per sempre. Non potevo ignorare quel fatto. Anche se qualcosa dentro di me si ribellava all'idea, dovevo convincermi che allontanarmi da Draco era la cosa migliore da fare. Per lui, per me... per tutti.

Mi alzai dal letto e mi guardai allo specchio. Vedevo una ragazza confusa, divisa tra quello che sentiva e quello che pensava fosse giusto. 

"Non posso farmi distruggere da una storia che non ha futuro." mi ripetei, ma il mio cuore non sembrava volermi ascoltare. Draco mi aveva guardata in un modo speciale, diverso da chiunque altro, e quel pensiero mi faceva ancora più male.

Dovevo proteggere entrambi. Se mi fossi lasciata andare, avrei solo peggiorato le cose. Non potevo deludere i miei genitori, non potevo permettermi di soffrire per un legame che non sarebbe mai potuto essere reale.

Cercai di ignorare il nodo che mi stringeva lo stomaco. Mi ripetevo che stavo facendo la cosa giusta, che era meglio così. Ma, nonostante i miei sforzi, una parte di me continuava a chiedersi se avessi fatto un terribile errore.

Avevo finalmente preso una decisione: mi sarei allontanata da Draco. 

Era l'unica scelta sensata, anche se mi sembrava di tradire una parte di me stessa. Mi convinsi che sarebbe stato meglio per entrambi, che così avremmo evitato problemi e complicazioni. Non potevo lasciarmi trascinare da qualcosa che non poteva avere un futuro.

Mentre ero ancora immersa nei miei pensieri, distesa sul letto con lo sguardo fisso al soffitto, la porta della stanza si aprì di colpo. Abigail, Olivia e Linda entrarono allegre e piene di entusiasmo. Il loro chiacchiericcio interruppe bruscamente il flusso dei miei pensieri e in pochi secondi si riversarono tutte attorno a me.

"Lily, dobbiamo prepararci! C'è la partita di Quidditch questo pomeriggio, non puoi mancare!" esclamò Olivia, tirandomi per un braccio.

"Esatto! È l'evento della settimana e poi ci sarà anche Draco in campo." aggiunse Abigail con un sorriso malizioso. Il solo sentire il suo nome mi fece stringere lo stomaco, ma cercai di non farlo notare.

"Non sono dell'umore oggi, ragazze..." dissi con un filo di voce, ma loro non mi diedero nemmeno il tempo di finire la frase.

"Non se ne parla proprio! Non puoi rimanere chiusa qui dentro tutto il giorno. La partita ti farà bene e dobbiamo tifare per la nostra casa." insistette Linda, decisa a non lasciarmi scappare.

Mi resi conto che non avrei avuto scampo. Forse era meglio così, forse immergermi nella folla e nel rumore della partita mi avrebbe distratta dai pensieri su Draco, almeno per qualche ora. E così, con una leggera resistenza, mi alzai dal letto e iniziai a prepararmi.

Le ragazze erano già in fermento, e mentre mi vestivo, cercavano di coinvolgermi nei loro discorsi su chi avrebbe vinto e su come sarebbe stata la partita. Ma io non riuscivo a smettere di pensare a lui, a come sarebbe stato vederlo in campo dopo aver preso la decisione di tenermi a distanza.

Nonostante tutto, cercai di sorridere e nascondere l'agitazione che mi ribolliva dentro. "Forse una partita di Quidditch è esattamente ciò di cui ho bisogno per chiarirmi le idee." pensai, anche se sapevo che vederlo sarebbe stato inevitabile.

Quando uscimmo dalla stanza, la folla si dirigeva già verso lo stadio, e il rumore dei tifosi iniziava a crescere nell'aria. Avrei dovuto essere entusiasta per la partita, ma ogni passo verso il campo sembrava un passo verso una situazione da cui non potevo sfuggire.

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Buonasera stelline <3 <3 <3

Oggi avevo tanto tempo libero ok? Niente domande. Stellina? BACIBACIBACI

𝑫𝒊𝒇𝒇𝒆𝒓𝒆𝒏𝒕 - 𝑫𝒓𝒂𝒄𝒐 𝑴𝒂𝒍𝒇𝒐𝒚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora