"Al destino non si sfugge"

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Il tempo era stato clemente quel giorno,permettendo di viaggiare con tranquillità e serenità fino a Londra.
Rosalinda,sedeva accanto a Lady Cath e incuriosita osservava tutti quegli inglesi indaffarati andare avanti e indietro lungo le strade costeggianti il fiume Tamigi,come fossero stati formiche operaie.Sempre in movimento.Sempre al lavoro.
Quella mattina Rosalinda era a dir poco raggiante.Indossava il suo soprabito dall'ampio cappuccio e,aveva preferito lasciarsi scivolare la lunga chioma rosso tiziano lungo le spalle.Un unico raffinato dettaglio le raccoglieva dei ricci dietro al capo;un fermaglio d'argento,con intarsiata lungo i bordi,una rosa senza spine.
-"Cath....."-spezzó il silenzio Rosalinda.La donna,assorta nei suoi pensieri si voltó di scatto.
-"Dite pure mia cara"-
Rosalinda cominció a parlare sottovoce,anche se suo padre e Ludovico dormissero come due bambini seduti sui sedili opposti nell'abitacolo della carrozza.
-"Milady,volevo farvi una domanda....ma,secondo voi,sono strana?Ho diciott'anni,non mi manca nulla.Ma a prender marito e a far figli proprio non ci penso.A volte mi chiedo se sono normale.Mio padre ci terrebbe tanto a farmi maritare con qualcuno d'importante e che sappia rendermi felice.Io non vorrei deluderlo,gli voglio molto bene"- Cath l'osservó e l'ascoltó molto attentamente,poi scosse il capo,presa da un moto di rassegnazione.-"Figliola cara,voi non siete affatto strana;siete soltanto di una purezza d'animo infinita.É giusto,a parer mio,che voi vogliate accontentare vostro padre e renderlo fiero di voi,sposando un uomo che soddisfacerebbe tutte le vostre aspettative,soprattutto economiche.Ma,fidatevi,non resistereste più di un mese accanto a qualcuno che dovreste imparare ad amare.Certo,sarebbe bello che ognuna di noi-intendo di noi donne ovviamente-potesse sposare liberamente chi vuole,ma purtroppo,la realtà dei fatti mi porta con i piedi per terra.Rosalinda mia cara,vostro padre mi da tanto l'impressione d'essere un uomo tollerante e pertanto,confido nel suo buonsenso.Sono sicura che troverete la persona giusta,e lui acconsentirà al vostro matrimonio.Che voi non ci pensiate non fa di voi una persona strana;fa di voi una fanciulla che si sta apprestando a diventare donna.Non ve ne preoccupate.E chissà se non sposiate un inglese!Ahaha!"-
Entrambe scoppiarono in una fragorosa risata,che fece sobbalzare Mario e Ludovico.
-"Benedetto il cielo,cos'avete da ridere tanto?"-Disse sbadigliando Mario.
Cath e Rosalinda si guardarono complici,quando quest'ultima,sorridendo disse:-"Nulla padre!I sobbalzi delle ruote della carrozza ci scaraventano a destra e a sinistra!Ahaha!"-
Intanto il cocchiere seduto a cassetta spezzó con voce stridula quelle risate genuine:-"Arrivati a palazzo signore!"-
Ludovico,s'affacció dal finestrino della carrozza,facendosi riconoscere dalle guardie reali.
-"Fate passare!"-Ordinó la guardia agli stallieri che s'apprestavano a prendere in custodia i cavalli.
-"Vi ringrazio"-disse Ludovico.
Arrivati all'ingresso secondario,quello riservato agli ospiti di corte,discero tutti dalla carrozza;due valletti presero i bauli e li portarono alle camere destinate a loro.
-"Rosalinda...."-chiamó suo padre.
-"Sì padre,ditemi pure"-rispose la giovane.
-"Ascoltami bene,segui Lady Cath,un maggiordomo vi accompagnerà ai vostri alloggi.Rinfrescatevi,cambiatevi d'abito e subito dopo raggiungeteci nell'anticamera che vedete lì,di fronte a voi.Io e Ludovico v'aspetteremo intanto che organizzeremo come presentare i drappi damascati,la seta...oh perbacco!Il baule rosso!L'ho dimenticato!"-Mario cominció ad agitarsi talmente tanto che il suo viso divenne di un colore violaceo.
-"Mario calmatevi!!Il baule rosso lo consegnammo ieri...non ricordate?Vi farete venire un malore in questo modo!Ahahahahaha!Andrà tutto bene,non state in pena,Sua Maestà é una giovane e intelligente donna;vi accoglierà bene,non temete"-intervenne Ludovico.Rosalinda scoppió a ridere mentre Lady Cath le faceva segno di sbrigarsi.
Lasciatasi alle spalle suo padre e Ludovico che tentava di calmarlo,la fanciulla percorse la grande scalinata in pietra che portava alle stanze superiori,preceduta da Cath e da un valletto che le faceva strada.
-"Ecco arrivata Milady"-si rivolse il valletto a Cath.Dopo una riverenza di cortesìa,s'allontanó.Cath aprì la porta.Notó i bauli sistemati ordinatamente accanto al grande letto a baldacchino.L'appartamento era enorme.Aveva un piccolo disimpegno,un salottino,una zona da toilette,un'altra cameretta con un lettino molto grazioso per lei,che era la governante.-"Milady..allora,posso entrare?"-disse Rosalinda sorridendo.
-"Oh!Scusatemi mia cara,é vero,dobbiamo sbrigarci...vostro padre ci aspetta"-
Dopo essersi rilassata in un bel bagno d'acqua calda e semi di lavanda,Rosalinda si vestì di tutto punto;preferì per l'occasione,indossare un vestito di seta e broccato color oro.In vita,come al collo e nei capelli,una parure di rara bellezza,regalatele per l'occasione proprio da suo cugino Ludovico:un cinturino di fiorellini di campo tutti d'oro così come il girocollo,così come il ramage che le fermava i capelli da un lato.Al dito indice,il rubino con lo stemma dei marchesi dei Sant'Elìa..titolo a cui la madre rinunció per amore di suo padre.
-"Quanto siete bella mia cara,sembrate un angelo"-disse con gli occhi lucidi Cath.
-"Vi ringrazio Milady.."-sorrise lusingata la ragazza.
-"Andiamo allora...come vuole vostro padre"-esortó Cath.
Rosalinda fece cenno di sì con la testa e la seguì. Arrivate alle scale,udirono un vociare acceso proveniente dall'anticamera della sala d'aspetto,per poi conferire con la regina.Le grida sembravano essere in francese.
-"Milady...ma cosa sta accadendo mai!"-chiese perplessa Rosalinda.
-"Non saprei...scendiamo e lo sapremo."-rispose prontamente Lady Cath.
Arrivate in fondo alle scale,si trovarono dinanzi degli uomini che si azzuffavano tra di loro,circondati(d'altronde anche da suo padre e Ludovico)da curiosi che erano in attesa d'essere ricevuti dalla regina.
-"Mais c'est pas possible!Nous avons un message très important pour la reine!"-
Strillava uno di quei tre uomini,ovviamente francese,che in quel momento,stava dando le spalle a Rosalinda.Attirato dalle strilla,fece capolino dall'uscio che dava nella sala dei ricevimenti,un uomo,il quale fu chiamato dalla guardia che stava tenendo a bada i tre francesi...Walsingham.
-"Lorssignori saranno ricevuti a breve da Sua maestà.Dovevo essere avvertito che questi messaggeri di Marie de Guise erano qui"-disse con sguardo minaccioso,rivolgendosi alla guardia -"Per tutti coloro che stanno attendendo d'entrare,per prendere parte al ricevimento,chiedo con gentilezza di pazientare ancora un pó"-concluse quell'uomo serio ed impettito,di nome Walsingham.
Intanto dal suo angolo dell'anticamera,Rosalinda notó suo padre borbottare qualcosa a Ludovico,seccato e spazientito.A quel punto,Walsingham,fece cenno a quei cavalieri di aspettare ancora qualche minuto,chiudendo la porta della sala alle sue spalle.
-"Oh Signore!"-disse Cath,con un'enfasi tale,da far sobbalzare Rosalinda.
-"Mia cara..avete notato che questi tre cavalieri,sono coloro che abbiamo incontrato per strada a casa del padrone Ludovico?-"
Rosalinda,si fece largo tra la folla che riempiva lo stanzone per osservare meglio.Non aveva dimenticato l'incontro con quei cavalieri....non aveva dimenticato il volto mascolino e dal colorito olivastro di quel certo "Richard"...eh già,ne ricordava anche il nome.
Facendosi largo tra la gente,osservando con quei suoi splendidi occhioni verdi,si sentì afferrare il polso.Ella pensava fosse Cath,che invece,distrattamente conferiva con un'altra dama,riguardo l'accaduto.
-"Milady,non é il caso di..."-
Si voltó.Spalancó ancor di più quei suoi occhioni smeraldini in segno di perplessità,che con la luce delicata delle candele dei candelabri rilucevano ancor di più.
-"Pardonnez-moi Madame...alors..nous nous rencontrons encore une fois."-
disse Richard,con un fare sicuro ma inebetito allo stesso tempo.
-"Oui...je vois Monsieur"-rispose Rosalinda ritirando via la mano.
-"Ma voi,parlate la mia lingua!"-
-"Sì signore,parlo anche l'inglese.Per un'italiana é una bella fortuna.Con chi ho il piacere di conferire?"-disse Rosalinda,lanciando lo sguardo ansioso verso suo padre,ancora preso nella discussione con Ludovico.
-"Richard Moutier madame.Capitano dell'esercito regio francese,a servizio di Giacomo quinto e Marie de Guise,operante in Scozia e purtroppo...conte di Savigny"-si presentó l'ufficiale.
-Ed io invece...con chi ho il piacere di conferire?Se posso,vorrei indovinare.Io ho dinanzi a me un angelo di Dio reincarnatosi in terra"-le sorrise Richard.Rosalinda,sentì il cuore in petto battere così forte che sembrava volesse uscirle fuori dal petto.
-"Capitano,io mi chiamo Rosalinda P......."-
Fu interrotta dalle grida della guardia reale:"Messaggeri!Messaggeri!Venite avanti!"-
-"Ci sarete al ricevimento?"-Rosalinda s'ammutolì.
-"Ditemi...ci sarete?!?"-
-"Richard!Sbrigati!"-gridó uno dei due cavalieri francesi.
-"Arrivo!....A dopo,Madame"-
E così Richard si dileguó.Intanto Cath aveva osservato la scena,sorridente,pensando tra sé e sé:-"Santo cielo....ecco come al destino non si sfugge.Mai!!"-

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