Quella giornata in cui il grande amore tra Richard e Rosalinda s'era suggellato in un ancor più profondo legame era trascorsa in fretta.Dopotutto è sempre così,quando si tratta di situazioni felici e tranquille.Troppo presto erano trascorsi gli ultimi due giorni di licenza dell'innamoratissimo conte di Savigny.Troppo presto.Non una,ma un centinaio di volte Richard aveva maledetto la sua posizione,l'epoca in cui era costretto a vivere e perfino la vita militare,che tanto ansiosamente aveva bramato.Invece,per la dolcissima Rosalinda era l'esatto contrario.Ella trovava il lato positivo in tutte le situazioni,anche le più complicate e contorte;pertanto,anziché maledire la distanza e il tempo che l'avrebbero separata dal suo amato,ella benediva il giorno in cui l'aveva conosciuto,ringraziando infinitamente Dio d'averglielo fatto incontrare.Ma,purtroppo,ogni storia d'amore è a sé stante.Ogni storia d'amore ha un suo perché.
Prima di ripartire per Edimburgo,Richard fece di un anello particolare,il suo dono di promessa di matrimonio a Rosalinda.Era per quel prezioso gioiello che s'era messo a confabulare con il suo amico Louis un paio di giorni prima,al lago.Rosalinda ne rimase piacevolmente sorpresa,colpita,stravolta addirittura.La bozza cartacea sulla quale era stato disegnato quel pegno d'amore,era nata direttamente dalle mani di Richard, che aveva un grande talento nelle arti figurative;in seguito,consegnata ad un mastro orafo,che poverino,dovette lavorarci in soli due giorni,perdendo sonno e quasi la vista.Si trattava di un delicato intreccio d'oro giallo,simboleggiante l'unione dei due ragazzi;nel mezzo una medaglietta di media grandezza,tempestata di piccoli smeraldi che facevano da cornice a due iniziali.Due "R" che si specchiavano,vale a dire,intrecciate tra di loro e per concludere,all'interno,su di una parte leggermente liscia di questo intreccio vi era incisa una frase:"Per sempre t'amerò.In questa vita e nell'altra. E se così non fosse,ti ritroverò,per amarti ancora e ancora."Eh già.Quelle due iniziali simboleggiavano Richard e Rosalinda.....Rosalinda e Richard.
La giovane,aveva indossato quello splendido monile all'anulare sinistro,dove un giorno sperava di poter indossare la fede nuziale.Salutò caldamente il suo amato,osservandolo allontanarsi a cavallo in tutta la sua bellezza,impettito e forte.Dopotutto,"Arrivederci,non vuol dire addio!"ripeteva a sé stessa Rosalinda;ripeteva a sé stesso Richard,che anche se non l'aveva dato a vedere,aveva l'animo in completo tormento.Era venuto a sapere infatti,che la sua regina Marie de Guise era stata ritrovata morta,probabilmente avvelenata.Probabilmente da Walsingham, senz'aver la benché minima probabilità di dimostrarlo.Cos'avrebbe fatto?Questo poteva significare "guerra imminente"o "partenza anticipata per la Francia".E con questo pensiero partì per la Scozia,fiducioso del fatto però,che comunque fosse andata,avrebbe fatto in modo di ricongiungersi a Rosalinda,in un modo o nell'altro.
I giorni passavano,scorrevano lenti,monotoni e sempre uguali.Mario e Ludovico,avevano servito in modo eccellente la regina Elizabeth tant'è vero che due mesi erano volati via.Rosalinda,comunicava col suo amato tramite missive che il gentile Bernard si preoccupava di consegnare puntualmente e,per permettere che ciò potesse svolgersi al meglio,Rosalinda fu ricondotta insieme a Lady Cath presso la villa di Ludovico.Questa fu un'abile mossa per preservare la giovane dalle insidie ed i problemi che avrebbe potuto arrecargli il visconte di Galles,il quale,non l'aveva certo dimenticata,anzi;stava progettando come fare per farla definitivamente sua.
La dolce ragazza,nulla sospettava di tutto ciò e continuava a vivere con la speranza nel cuore di rivedere presto il suo amatissimo cavaliere ma....d'improvviso,come un fulmine a ciel sereno,una notizia arrivò a turbare la quiete dell'attesa di Rosalinda.Suo padre Mario,aveva ricevuto ordine dalla regina di recarsi a Firenze per poter acquistare una serie di tessuti di seta fiorentina per poterne fare dei "capolavori celebranti la primavera" ...a detta di lei stessa.Ovviamente,il pover'uomo,non avrebbe acconsentito a far restare sua figlia a Londra,seppur in casa di suo cugino,il quale d'altronde,sarebbe dovuto partire con lui.Quindi...comunicò a malincuore per sua figlia,ciò che s'avrebbero dovuti apprestare a fare nei giorni a venire.
La buona milady Cath però,trovò un espediente per fare in modo che i due innamorati potessero salutarsi prima di reincontrarsi ancora.Siccome la partenza sarebbe avvenuta da lì a tre settimane circa,inviò lo stalliere di casa Aloise ad Edimburgo,in modo tale che avrebbe potuto consegnare a Richard la lettera che la sua dolce metà gli aveva scritto per avvertirlo della decisione di suo padre e tutto il resto.
Andò tutto per il meglio;meglio del previsto.Richard ricevette la lettera nei tempi stabiliti e riuscì ad ottenere una settimana di licenza.Con somma gioia ed il cuore gonfio d'emozione,cavalcò con Bernard e Louis fino alla brughiera dove aveva incontrato per la prima volta la sua 'rose d'hiver'.I tre cavalieri furono gentilmente ospitati in casa di Ludovico,il quale fece predisporre per loro tre luminosissime stanze.Ovviamente,come tutti gli innamorati,Rosalinda e Richard prolungavano il loro stare insieme anche quando la luna era alta nel cielo.Infatti,quand'erano tutti nelle loro stanze,Rosalinda sgattaiolava lungo il corridoio e raggiungeva il suo amato,per trascorrere con lui,tra baci,sguardi languidi e carezze,tutta la notte.
Una settimana,inutile a dirsi,trascorse rapidamente,tra risate,passeggiate e giuochi. Venne così il momento dei saluti.Richard,strinse forte a sé la sua amata Rosalinda,con la promessa che al suo ritorno l'avrebbe raggiunto ad Edimburgo,per partire alla volta di Savigny.Egli,avrebbe fatto in modo di trattenersi ancora tre mesi in Scozia,tempo necessario per prepararsi ad un'adeguata partenza e per avvertire i suoi genitori dell'imminente matrimonio.In più,Richard diede la sua parola d'onore al buon Mario che non appena se ne fosse creata l'occasione,avrebbe venduto i suoi possedimenti a Savigny,per poter comprare una residenza a Napoli,amata città natale di Rosalinda.Così,con il cuore pieno di malinconia e d'amore allo stesso tempo,i due innamorati si salutarono.
-"Ma rose d'hiver...vi prego,non piangete.Siamo qui,siamo vivi.Siamo l'uno di fronte all'altra nell'attesa di rivederci e questa volta per restare insieme.Sono sopravvissuto a tante battaglie,sopravviverò anche a questa che come armi non prevede di certo balestre o spade bensì....qualcosa di più forte e difficile da dominare...il mio cuore.V'aspetterò luce dei miei occhi e di conforto ai miei giorni di solitudine avrò i miei pensieri,che soavi,prenderanno il volo e vi raggiungeranno fino a Firenze.Vi amo,non ho occhi che per voi.Siete tutto ciò per cui vivo,tutto ciò in cui credo,mon ange."-sussurrò dolcemente Richard alla sua futura sposa.
-"Oh mio cavaliere!Tutto ciò che sento per voi e ciò che vedete qui.Una ragazza italiana che per volontà di Dio si è ritrovata innamorata di un uomo splendido e coraggioso come voi.Anche io vi amo profondamente e conterò i giorni,le ore e i minuti che da questo momento in poi mi separeranno da voi.Vi amo!-"mormorò con voce strozzata Rosalinda.
A quel punto,Richard montò a cavallo ed insieme ad i suoi compagni lo lanciò al galoppo.Rosalinda lo guardò allontanarsi tra le siepi che costeggiavano il selciato nella brughiera,con le lacrime agli occhi.Un senso di grande angoscia la pervadeva e non sapeva il perchè.Istintivamente,portò le sue delicate mani a poggiarsi sul ventre,dove,non sapeva ancora che un dolcissimo frutto d'amore aveva trovato la sua dimora...
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Rosalinda
Ficción históricaAnno domini 1559.Rosalinda é una giovane donna che per colpa del destino si ritrova in Inghilterra,seguendo suo padre,Mario,un noto mercante di stoffe.Ignara dei misteri e delle cattiverie del mondo,si ritrova ad amare un cavaliere francese,il quale...