Che bello che era quel giardino illuminato dalla luna.Che meraviglia sentire il calore di un abbraccio da parte di chi si ama.Che gaudio avere un motivo in più per sorridere alla vita.
Ma la dolce Rosalinda non sapeva che dinanzi a lei si prospettava un futuro molto difficile e sacrificato.
Richard,la condusse,tenendola per mano,in un angolo nascosto dell'immenso giardino reale,per poterle confidare al meglio sia le sue intenzioni,sia a cosa sarebbe potuto andare incontro nei giorni a venire.
-"Amore mio dolcissimo,ascoltatemi,voglio spiegarvi,come mi stavo apprestando a fare poc'anzi,la mia delicata situazione personale,in modo tale che avrete chiarezza sul come affrontare i giorni a venire.. "-Il giovane si fermó un istante.S'astenne per alcuni secondi dal continuare la sua loquela;era perso nel profondo sguardo smeraldino di Rosalinda.
-"Mio caro,vi ascolto!"-esortó sorridendo la fanciulla,mostrando uno dei suoi più bei sorrisi.
A quel punto,Richard le prese e la mano,la sfioró con le sue calde labbra e inizió il suo importante discorso.-"Mia cara,come già sapete,io,sono nato a Savigny,nobile di nascita da generazioni.Sono figlio unico ed in quanto tale,unico erede della casata Moutier.Sin dalla prima giovinezza,ho sempre amato la vita militare;cosa ben gradita anche a mio padre,il quale,ha sempre acconsentito ai miei desideri....tranne uno.Un giovane del mio rango,pur dovendo necessariamente imparare l'arte del combattimento,avrebbe dovuto avere dinanzi a sé,uno sviluppo diverso riguardo la sua vita.Dicendo ció,mi riferisco ad un conveniente matrimonio,con una nobildonna mai vista prima e con una ricca dote;a perseguire ambizioni,magari anche a discapito di terzi,per avere un posto privilegiato a corte,per ricevere approvazioni,lusinghe,premi e vantaggi.
Beh....io non sono mai stato quel tipo di persona e mai lo saró.Amo più di me stesso la mia nazione,il mio re e la mia regina,ma lungi da me il giorno in cui mi veda trasformato in un inutile ipocrita.
Come ben potete pensare,mio padre e mia madre avevano predisposto tutto per farmi ammogliare,ma ho rifiutato.Ho chiesto udienza a Parigi,dal mio re,chiedendogli in cosa avrei potuto servirlo meglio.Egli mi conosceva molto bene,sin da bambino ho frequentato la corte e soprattutto sapeva come amassi combattere e quindi...mi nominó comandante di una guarnigione speciale,inviata in Scozia per la salvaguardia dell'alleanza franco-scozzese,con Marie de Guise ed il marito,nonché cugino della regina Elizabeth,James V.Io accettai di buon grado e non potei fare a meno di nascondergli la mia gratitudine e felicità.Ma....per i miei genitori non fu lo stesso.Mio padre,ovviamente,non poté opporsi ad una decisione emanata direttamente dal re,ma il suo sguardo severo e di disapprovazione lo sento ancora addosso.Lui sapeva che avevo ottenuto ció che avevo sempre desiderato e questa cosa lo faceva impazzire."-Richard fu colto da un moto d'angoscia improvvisa e tirò un malinconico sospiro.-"Amore mio,cosa vi turba?Perchè tutto d'un tratto avete smesso di profferir parola?"-chiese garbatamente Rosalinda.A queste parole,il cavaliere le prese il volto tra le mani,e la baciò ancora,ancora e ancora.Come a volersi perdere nel suo abbraccio,sulle sue labbra,nel suo calore;la strinse talmente forte a sè che potè sentire la pressione del suo candido petto contro il suo e di conseguenza il battito rapido del suo cuore.La passione cresceva ardente tra i due giovani,ma,Richard seppe mantenere il controllo e continuò il suo racconto,cingendo Rosalinda con le sue braccia.-"Mia adorata,ordini precisi ho ricevuto da i miei superiori.Non sono qui per divertirmi a questa festa,non sono qui per sollazzarmi con cibo e vino.Purtroppo,la regina versa in una grave situazione.Il fatto che sia figlia di Anna Bolena non l'ha aiutata affatto;infatti,è protestante come sua madre.A causa di quest'ultima,giustiziata dal re suo padre per alto tradimento,è malvista da tutti i cattolici d'Inghilterra e non solo.Il mio re dice che........non 'durerà' a lungo.Io,in quanto comandante delle truppe francesi in Scozia,ad Edimburgo per esattezza,ho anche il compito di far recapitare qui a corte i messaggi della regina Marie de Guise e di suo marito.Essi rivendicano il trono che Elizabeth ha occupato,come dicono i vescovi di Roma,'illegittimamente'.Quindi,sto dicendovi,che non so come tutta questa situazione potrà evolversi.Tra due giorni dovrò ripartire per la Scozia e che Dio abbia cura della mia vita.Si parla di guerra madame!Di guerra!Ed i complotti non terminano qui.Lo avete notato quell'uomo che all'ingresso della sala dove la regina ci ha ricevuti,disponeva gli incontri ed è intervenuto per farci accomodare?"- Rosalinda,totalmente sconvolta da quel racconto ebbe la forza di accennare solo un sì con un movimento leggero del capo.-"Beh,quello è William Walsingham.E' ritornato dalla Francia,dove si trovava in esilio,essendo anch'egli fervente sostenitore del protestantesimo dei Bolena.Con l'annuncio d'Elizabeth regina,è ritornato,a protezione di sua maestà.Egli è un uomo astuto come una volpe e molto previdente.Partirà con il nostro seguito,per portare un messaggio a noi oscuro a sua maestà Marie de Guise.Questo è quanto.Ci tenevo,amor mio,in tutta sincerità,di spiegarvi tutto.Non so quando tornerò e soprattutto 'se' tornerò.Sta di fatto però che,non sarei potuto partire senza palesarvi il mio amore,fosse stata l'ultima cosa da fare.Io,sono partito per lealtà al mio re e per sfuggire a tutto quello che mio padre nella sua arroganza voleva impormi.Ma sia chiaro,pur essendo cattolico sono molto tollerante,ma cosa più importante,sono un soldato,e in quanto tale eseguo solo gli ordini e mi attengo ad essi.Non m'importa di Elizabeth,dei protestanti e dei cattolici;ed è questa la meschinità a cui mi riferivo parlandovi della mia posizione nobiliare.Nascondersi dietro fasulli motivi religiosi solo in virtù del potere e del denaro.Ogni giorno che passa,vorrei esser nato pastore,credetemi."-Rosalinda,uscì lentamente da quel forte abbraccio,guardò negli occhi il suo amato e rispose:-"Mio dolcissimo cavaliere,con immenso dispiacere vi ho ascoltato,sono sincera.Che beffardo che è stato il nostro destino!Adesso è il mio turno.Vi spiegherò la mia posizione ora.Mio padre si chiama Mario Pagano e siamo italiani,per la precisione,di Napoli....ci troviamo qui perchè.........."-La giovane,tra una lacrima ed un sorriso,raccontò tutta la sua storia.Della morte di sua madre,della sua vita a Napoli e del grande amore che la legava alla sua città.Descrisse affettuosamente la storia d'amore dei suoi genitori,della rinuncia al titolo di marchesa da parte di sua madre fino alla sua accidentale dipartita...fino ad arrivare al momento del'viaggio' in Inghilterra,del lavoro di suo padre presso la corte di sua maestà Elizabeth.-"Richard,io non ho ancora chiara l'idea di quanto tempo resteremo qui a Londra;tutto dipenderà dalle richieste della regina.Ma,a malincuore già so,che prima o poi dovrò ritornare in Italia.E chi l'avrebbe mai detto!Un giorno avrei fatto carte false per ritornare nella mia amata città e adesso...non vorrei mai più partire.L'unica cosa che possiamo fare è affidarci a Dio e alla sua clemenza;aver fede e pregare.Qualunque cosa c'aspetti nei giorni e nei mesi a venire.Sappiate che ci ritroveremo.Io vi amo,vi amo immensamente;non potrei mai e poi mai stare senza di voi!"-
A questo punto Rosalinda pianse.Per quanto tempo non si sa.Ella piangeva perchè sapeva che la sua situazione non era delle migliori,al momento della partenza di Richard,cosa avrebbe fatto?Avrebbe di certo dovuto vivere d'espedienti onde evitare un eventuale matrimonio combinato da suo padre.Per quanto tempo ancora egli avrebbe resistito a vederla una bambina?Questa era la cosa che più la tormentava.Come dire a suo padre che s'era innamorata di un cavaliere francese che prestava servizio presso la regina di Scozia?Di tutto questo per una buona mezz'ora parlarono i due giovani e addivenirono ad una giusta conclusione."Dichiararsi",l'unica cosa da fare.
-"Chi ha tempo non aspetti tempo.Parlerò con vostro padre mia cara,da uomo d'onore quale sono.Chiederò la vostra mano.Solo per questo benedico il mio titolo!Non potrà rifiutarsi,sono pur sempre un conte!Ahahahahahaha!Così,sarete mia,per sempre,davanti a Dio e agli uomini.Ma rose d'hiver.-"disse fiero e sicuro di sè il giovane.Rosalinda sprizzava gioia da tutti i pori e,ben conoscendo la gentilezza d'animo di suo padre,sapeva in cuor suo che pur di vederla felice,avrebbe acconsentito alle nozze.Ma..........ad un tratto una voce spezzata dal gelo-che ormai i due innamorati non avvertivano più-chiamava il suo nome dalla cima della scalinata che portava al giardino.
-"Rosalinda!Rosalinda!Dove siete!Vostro padre vi sta cercando!Rosalinda!"-era Lady Cath;le sue strilla erano talmente acute che sembrava quasi che i polmoni le volessero sobbalzare fuori dalla bocca.-"Richard,è Milady Cath...la governante di mio cugino Ludovico.Dobbiamo andare.E' la nostra occasione.Andiamo."-
I due ragazzi,dopo essersi abbracciati in segno di conforto,percorsero a ritroso il viottolo che li aveva condotti a quel quieto angolo di giardino.Con calma e fierezza.Saranno stati cinque minuti di cammino fino alla fontana ghiacciata.Ghiacciata.Come il respiro di Rosalinda di lì a poco.Sbirciando da una siepe,notò sulla balconata che non c'era solo Lady Cath ad aspettarli.C'era suo padre,Ludovico e quel......quel James...quel visconte che poco prima le aveva lanciato quei suoi sguardi libidinosi e fuori luogo.Richard la guardò,le strinse la mano e le fece coraggio.Uscire allo scoperto,questo avrebbero dovuto fare.Pochi passi ancora,pochi secondi ancora e poi...la rivelazione.
La rivelazione di una 'triste verità'.
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Rosalinda
Ficção HistóricaAnno domini 1559.Rosalinda é una giovane donna che per colpa del destino si ritrova in Inghilterra,seguendo suo padre,Mario,un noto mercante di stoffe.Ignara dei misteri e delle cattiverie del mondo,si ritrova ad amare un cavaliere francese,il quale...