"Maledetta Firenze!"

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Firenze,che splendida,meravigliosa città.Tutto sembrava brillare di luce propria in quella che era la capitale italiana dell'arte,proprio come una stella del firmamento.Rosalinda,suo padre Mario,Ludovico e Lady Cath erano arrivati in città da poco tempo,dopo un tranquillo viaggio di circa nove giorni.Essi avevano trovato alloggio presso un delizioso ostello,dotato di tutte le comodità necessarie ad un tranquillo soggiorno.Quanto sarebbe durata la permanenza dipendeva soltanto dal tempo che Mario e Ludovico avrebbero impiegato nell'acquistare le ricercate stoffe che la regina Elizabeth aveva espressamente richiesto.Intanto,per la giovane Rosalinda sarebbe stata l'attesa più lunga di tutta la sua vita.Mai avrebbe creduto che soltanto pochi mesi prima,a malincuore avrebbe salutato la sua amata Napoli per partire alla volta dell'Inghilterra.Mai avrebbe creduto che soltanto nove giorni prima, osservare dalla poppa della nave sulla quale si trovava imbarcata l'allontanarsi delle scogliere di Dover le avrebbe procurato tanta angoscia e malinconia.

A nulla valevano le dolci parole di milady Catherine Milton,sua amata governante e confidente,atte a confortarla e a ricordarle che dopotutto non era un trasferimento quello a Firenze,ma solo un viaggio di "lavoro".

-"Come no Cath ....<lavoro> voi dite.Potevamo tranquillamente restare a Londra,alla residenza di mio cugino.Che male mi sarebbe mai potuto accadere?"-esclamò presa da un moto di rabbia la giovane Rosalinda. -"Ma... figliola cara!Non dite queste cose suvvìa. Vedrete che a breve,vostro padre concluderà i suoi affari e ripartiremo alla volta dell'Inghilterra.Poi,non per difenderlo mia cara,ma vostro padre ha ragione.Voi non siete ancora sposata con il conte di Savigny...con Richard.Già ho chiuso un occhio spesso durante la settimana di visita del vostro innamorato a casa del mio padrone....capitemi...veramente pensavate che non me ne sarei accorta delle vostre fughe notturne?Sono stata giovane anch'io,mica son nata vecchia!"- rispose con fare sornione,comprensivo e divertito la buona donna. A quel punto Rosalinda arrossì talmente che la sua rosea carnagione assunse il colore dei suoi capelli rossi. -"Ecco mia cara!Adesso sì che sembrate una rosa rossa!Ahahaha!!!!"- scoppiò a ridere Lady Cath trascinando con sé anche Rosalinda,la quale,per qualche minuto si distrasse un pochino.-"....e poi Rosalinda....c'è una sorpresa per voi...ve l'abbiamo tenuto nascosto non per farvi una cattiveria,ma solo ed esclusivamente per farvi una sorpresa.."-continuò lady Cath.

Rosalinda cambiò velocemente espressione che da divertita si tramutò in attonita.-"Di cosa si tratta milady?Non fatemi morire dalla curiosità...vi prego!Ditemelo!"-insistette come una bambina.

-"Ahahaha!Mia cara,seguitemi.Andiamo al mercato.E' a due passi da qui,vostro padre mi ha spiegato bene come arrivarci.Non abbiam bisogno della carrozza,ci si può arrivare tranquillamente a piedi.Lì,avrete la vostra risposta."-rispose sorridente Lady Cath.

Rosalinda e Cath a quel punto,presero i soprabiti e lasciarono l'ostello.S'avviarono con passo tranquillo e deciso al luogo prestabilito,alias il mercato.E che mercato!Voci,strilla,profumi e cattivi odori si mescolavano in modo ripetitivo,sempre uguale,come un vortice senza fine.Dal banco del macellaio che se ne stava lì,imbrattato di sangue a scuoiare maiali e a sezionar polli e selvaggina;al banco del fruttivendolo che innaffiava con spruzzetti d'acqua fresca la sua verde mercanzìa,fino ad arrivare al fioraio che seduto in mezzo a tanti capolavori della natura,intrecciava e componeva ghirlande e cesti di profumati fiori.Ma...eccoli là...al banco del sarto,in fondo alla piazza,Ludovico,Mario e... -"Bernard!!!!!!!"- strillò Rosalinda,agitando la sua delicata mano per farsi notare tra la folla.

Ebbene sì,Bernard era partito in segreto con loro su ordine di Richard.Quest'ultimo,non avrebbe potuto permettere che a Rosalinda fosse accaduto qualcosa e,nell'attesa di riabbracciarla,quale scelta migliore d'inviarle come guardia personale il suo migliore amico?Bernard,quando il conte suo amico,gli propose tale incarico,accettò senza indugiare un attimo.Avrebbe avuto modo di stare vicino alla donna che amava più della sua vita,avrebbe avuto modo d'aiutare Richard,suo amico fraterno da una vita.Avrebbe avuto l'occasione di poter restar lì a contemplarla passeggiare,sorridere,arricciare quello splendido e delicato nasino,chiacchierare in inglese ed in francese con quel suo sensualissimo accento italiano che gli faceva palpitare il cuore.Mai ci fu uomo più leale di Bernard.Mai.

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