Che grande confusione che s'era creata nell'anticamera di palazzo.Rosalinda,dopo quel fugace incontro con Richard,il capitano francese,si sentiva come ubriacata dai suoi stessi pensieri.Perchè,per quale strano gioco del destino,pensare di provare un sentimento verso uno sconosciuto?Lady Cath,che poco prima aveva osservato tutta la scena,adagio le si avvicinò e le posò una mano sul braccio,come a volerla rassicurare.-"Dolce bambina...siete ancora turbata dall'incontro con quell'ufficiale francese?"- sorrise affettuosamente la donna e continuò -"Badate che non dovete esserlo,avete soltanto conversato con un nobile uomo che vi ha rivolto la parola"-.Rosalinda a quelle parole si sentì risollevata,meno colpevole.Ma poi colpevole di che cosa?Pensava tra sè e sè.L'unica sua preoccupazione era quella di non deludere suo padre.Era sconveniente per una giovane donna chiacchierare con uno sconosciuto,per di più francese,con tutto quello che aveva udito dei problemi della regina Elizabeth con suo cugino Giacomo e sua moglie Marie de Guise.Restava una considerazione da fare purtroppo,o per fortuna,che quel Richard Moutier,dal momento in cui l'aveva visto,le aveva mandato il cuore in tumulto.
-"Rosalinda!!!Rosalinda mia cara,venite!Vostro padre ci fa segno di seguirlo!"-irruppe nei suoi pensieri Lady Cath.Rapidamente la fanciulla,cercò il fazzoletto di bisso di lino,che durante il viaggio in nave per arrivare in Inghilterra ricamò a Sua Maestà.Lo aveva riposto tra le pieghe del suo amabilissimo e luccicante abito.-"Sì Milady,vi seguo.Sono terribilmente ansiosa.Cosa dirò alla regina?Come mi troverà?"-pensò ad alta voce Rosalinda-"E Richard...ci sarà anche lui al ricevimento...Mio Dio!"- Lady Cath interruppe quel monologo e rassicurò la giovane.-"Rosalinda non temete.Vi ho spiegato cosa fare.Non appena sarete di fronte al trono di Sua Maestà la regina,dovrete solo inchinarvi con eleganza,porgerle i vostri saluti e consegnarle il vostro dono abbozzando un sorriso.Mi raccomando,rivolgetevi a lei con cortesìa,chiamandola........"- -"Sì Milady...chiamandola Vostra Maestà,lo so...lo so!!Forse mi sono infervorata inutilmente!"-intervenne Rosalinda.Le due si guardarono e scoppiarono in una risata liberatoria;dopodiché Cath disse:-"Solo io so perchè vi siete infervorata!Ahahahaha!!"-Rosalinda rise di cuore ancora una volta e immediatamente raggiunse suo padre.-"Figliola mia,eccovi finalmente!allora adesso tocca a noi.Dopo aver presentato la merce e fatto la riverenza,dovremo accomodarci nella sala dei ricevimenti per prendere parte alla festa.E' tutto chiaro no?"- Rosalinda abbracciò suo padre e insieme a lui,Ludovico e Milady Cath,attraversò la porta che la divideva da Sua Maestà la regina.
La camera antistante la sala dei ricevimenti,non era molto grande.Era arredata con semplicità,ma curata nei minimi dettagli.Due grandi candelabri d'argento erano posizionati alla destra e alla sinistra di un grande tavolo di legno,ricoperto da pergamene,missive e documenti.Ma.....Rosalinda si chiedeva dove fosse Sua Maestà,dato che la grande poltrona di legno...era vuota.D'improvviso,tutto il timore,l'ansia e l'agitazione che covava in fondo al cuore la fanciulla,sparirono.Quella saletta,infatti,la faceva sentire un pò come a casa sua,a Napoli.Le ricordava lo studiolo dove suo padre era solito lavorare.Quel fiume in piena di pensieri fu interrotto da una calda voce,proveniente da dietro un grazioso paravento,in fondo all'angolo sinistro della stanza,accanto ad un finestrone,al quale Rosalinda non aveva prestato attenzione.
-"Carissimo Ludovico,perdonatemi.Sto dandomi una leggera rinfrescata.Non ne posso più,quest'oggi è stata davvero una giornata pesante,come è d'altronde,pesantissima la situazione politica del mio amato paese.Che Dio mi dia la forza!"-E così,venne fuori in tutto il suo splendore,Sua Maestà la regina Elizabeth.Rosalinda, rimase estasiata alla vista di quella giovane donna,di poco più grande di lei.Non era quel mostro che le avevano descritto,non assomigliava affatto ad un uomo,non era affatto arida di parole,non era per niente scostante.Anzi.Era una donna molto umana e molto sensibile al dialogo con umili persone,cosa avvalorata ancor di più da come sorrideva e considerava le dame che l'avevano appena aiutata a rinfrenscarsi.
-"Vostra Maestà,col rinnovarvi la mia più grande stima e riconoscimento per aver accettato di far intervenire mio cugino,Mario Pagano e sua figlia Rosalinda,presso il vostro palazzo e la vostra amabilissima corte,vi porgo i miei più sinceri rispetti"-disse Ludovico,inginocchiandosi in modo elegante di fronte alla sovrana.Ella sorrise compiaciuta e gli fece segno d'alzarsi.Seguirono immediatamente Mario e sua figlia,che senza dir nulla,fecero la loro riverenza.-"E' un onore per noi fare la conoscenza di Vostra Maestà,un grandissimo onore"-disse con fierezza Mario -"L'onore è altrettanto mio Vostra Maestà.Ecco,vorrei porgervi un mio umilissimo dono,ricamato interamente a mano,da me medesima."-intervenne educatamente Rosalinda.La regina sorrise nuovamente lusingata e s'avvicinò alla ragazza che giaceva ancora in ginocchio.-"Vi prego mia cara,alzatevi.Sarò lieta d'accettare il vostro dono.Non è che mi capiti tutti i giorni di riceverne ahimè.Ultimamente,gli unici regali che mi sono stati recapitati,erano avvelenati..."-Il lord ciambellano battè il suo bastone in terra tre volte,esortando la giovane regina a non esprimere pensieri così delicati riguardanti lei stessa.Elizabeth,tergiversò e disse allegra:-"Suvvìa Ludovico,non tenetemi sulle spine;dove sono queste mirabili stoffe italiane di cui mi avete tanto parlato?Sono curiosa!"-e sorrise.-"Subito Vostra Maestà,faccio entrare i valletti con i bauli."-Ludovico battè le mani esortando i valletti ad avvicinarsi con le stoffe promesse alla regina.Non appena furono aperti,Elizabeth rimase a bocca aperta.Rimase stupefatta dalla morbidezza,dalla manifattura e dai colori di quelle stoffe;in poche parole,la sua reazione,fu anche di più di quello che Mario e Ludovico s'aspettavano.Tant'è vero che,la regina diede subito ordine alle sue sarte di cominciare a preparare bozze e modelli da cucire su misura per lei,ovviamente,con l'espressa richiesta che Mario,rimanesse con loro per illustrare su quali stoffe puntare per questo o quel modello.Intanto....-"Rosalinda...vi chiamate così vero?Attendo ancora il vostro dono..."-irruppe la regina.Rosalinda annuì e velocemente s'inchinò ai suoi rispetti e le porse quel delicato fazzoletto di bisso di lino,legato da un nastrino di seta blu(colore preferito dalla regina).-"Ma è meraviglioso mia cara!Meraviglioso quanto voi.Adesso alla luce posso osservarvi meglio.Siete davvero molto bella.Vi ringrazio di cuore.Ma adesso,precedetemi nella sala dei ricevimenti e godetevi i festeggiamenti.Domani comincerete a lavorare Mario"-La regina s'alzò e,dopo le varie riverenze e ringraziamenti si ritirò per prepararsi,mentre Ludovico,Mario,Rosalinda e lady Cath(che intanto s'era commossa) s'apprestarono ad entrare nella sala dei ricevimenti.
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Rosalinda
Historical FictionAnno domini 1559.Rosalinda é una giovane donna che per colpa del destino si ritrova in Inghilterra,seguendo suo padre,Mario,un noto mercante di stoffe.Ignara dei misteri e delle cattiverie del mondo,si ritrova ad amare un cavaliere francese,il quale...