Travestimento

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Nell'appartamento dell'attore Tae Jun Hyun, la straniera è in piedi su uno sgabello, immobile e inespressiva come un manichino in vetrina. Gli occhi grigi fissano le nuvole fuori la finestra senza batter ciglio.

"Adesso girati" - dice Jun, celebrità famosa per essere diventato un attore internazionale. Ha girato Drama anche in Cina e ha partecipato ad un film in America. Mina ruota lentamente di novanta gradi. Dal divano di velluto beige, Tae Jun Hyun sovrintende alla prova del vestito: "L'altezza media della donna coreana è 1,55 cm, circa 9 cm in meno dell'uomo sudcoreano. Tu sei già troppo alta rispetto alla media"

"Io sono alta 1,70 cm," - risponde Mina pacatamente, - "ma non dovrebbe essere un problema vicino a te. L'attore Tae Jun Hyun è alto 1,82 cm. Inoltre la mia attrice coreana preferita è alta 1,68 cm. Direi che rientro nella media attuale." - Suonano al citofono, Mina scende dallo sgabello per aprire la porta, entrano in casa Yong Soo e Ryo Son. Dopo averli accolti in casa Mina espone il motivo della loro chiamata: "Da oggi riprendo a lavorare, ma non posso uscire con questa faccia. Dovete trasformarmi in una donna coreana!"

L'attore Jun poggia la tazza di caffè sul tavolino, piega un po' il collo per vedere meglio l'aspetto generale della straniera: "Io penso che la sua sia una pessima idea, ma potrebbe funzionare"

"Vedere quei due andare d'accordo mette i brividi"- bisbiglia Ryo a Yong che invece ne sembra entusiasta.

"Mi travestirò da italo-coreano!" - esclama Mina, sembra non riuscire ancora a distinguere i due amici, stessi lineamenti delicati, scuri occhi a mandorla e capelli neri. Però fa un tentativo, -"Ho bisogno che tu, Ryo, mi compri una piastra per allisciare i capelli. Mentre tu Yong, potresti comprarmi delle lenti a contatto di colore nero. Per il trucco userò quello di scena di Jun Hyun."- non l'hanno corretta, - forse ho indovinato chi è Ryo e chi è Yong,- pensa fissandoli, - o forse sono stanchi di correggermi -.

Dopo un minuto di silenzio, Jun lo interrompe: "Cosa aspettate, presto andate! Dobbiamo renderla presentabile entro questo pomeriggio" - Ryo Son e Yong Soo realizzano che sono seriamente intenzionati a portare a termine il loro piano, si alzano dal divano, incitati a muoversi da Jun Hyun con fare divertito.

Il primo a tornare dalle commissioni è Ryo Son, porta la piastra. Si offre di fargli la piastra, ma quando prova a sfiorare i suoi capelli, d'istinto Mina si ritira, scosta la sua mano allontanandola con la sua: "Se vuoi continuare a vivere non toccare i miei capelli" - ribatte acida; questa è una novità per Ryo Son, vedendolo spaesato l'amico lo rassicura: "Non si fa toccare da nessun uomo. Nel nostro contratto di collaborazione lavorativa ha voluto aggiungere la clausola di non avere nessun tipo di contatto fisico."

Ryo Son non crede a quello che sente, dopotutto non ha allontanato Yong Soo quando la prese per mano, - devo provarlo di persona. - pensa, si avvicina a passo felpato con intento di sfiorarle anche solo il braccio. Mina indietreggia verso la cucina, afferra un coltello da cucina e lo punta verso Ryo Son che indietreggia alzando le mani. - "Ryo, pensi che sia uno scherzo?"- chiede con tono robotico. Poi incastra la punta del coltello sul tavolo da taglio di legno, - "Prova a toccarmi e ti taglio le dita", - i suoi occhi non scherzano. Ryo Son capisce la serietà, quindi rinuncia al suo intento.

"Ho capito, ho capito, vado via!"- dice andando verso la porta d'ingresso, - "me ne torno al mio lavoro"- esce chiudendosi la porta alle spalle.

Mina prepara la piastra, l'accende per farla riscaldare. L'attore la fissa: "Non penso riuscirai a piastrare bene i capelli dietro. Forse puoi riuscire per le ciocche ai lati, ma ti verrà male verso l'interno."- gli fa notare.

"Troverò un modo" - risponde inflessibile.

"Lasciati aiutare, almeno per le ciocche più interne."- dice mentre si avvicina per prendere la ciocca in mano, di scatto Mina si volta afferrando il braccio sinistro, stringe per bloccarlo. Jun non si arrende e prova con l'altra mano ma gli blocca anche quella.

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