Model Scout

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Nella buia stanza dell'appartamento di un uomo ubriaco, una donna è morta dissanguata sul suo letto. L'agente Heo Chi Mo della Squadra Zero, la guarda inerme, non è riuscito a salvarla. Si volta brusco verso l'uomo barcollato a terra: "Sei stato tu a spararle?"

"Io stavo cercando di curarla, sei tu che l'hai uccisa impedendomi di curarla." - si giustifica l'uomo.

"Va bene, diciamo che è così, allora come ci è finita una ragazza ferita in casa tua." - indaga Chi Mo

"Io aggiusto le cose, è quello che volevo fare quando l'ho trovata per strada"

"Ok... L'hai trovata già dissanguata. Quando e Dove è avvenuto?"

"Ieri, di sera sul presto, è così che trovo le cose, trovo cose che la gente butta nell'immondizia. Stavo facendo il mio solito giro, guidando vicino un vecchia stazione di servizio, l'ho trovata vicino a un bar chiuso da anni."

"Dovrai venire in centrale con me"

"Lui viene con noi!" - lo interrompe il Procuratore appena arrivato. Jeon Seok Gyu della Procura Distrettuale di Seoul dice: "Questo caso è di omicidio corposo, non rientra nei casi di corruzione di cui si occupa la squadra di Dong Kyu. Quindi me ne assumo io la responsabilità" - taglia fuori l'agente dal caso. Ma Heo Chi Mo della Anti Corruzione è una persona testarda e ostinata. Prima di andare via dalla casa dell'uomo, sente la scientifica dire: "Nell'auto dell'uomo c'è del sangue. Forse ha trasportato la donna con quest'auto raccogliendola da qualche parte." - questo conferma la teoria dell'ubriaco. L'Agente Heo continua ad indagare per conto suo. Chiama l'agente Moon Ye Yeon e gli chiede di fare una ricerca veloce sui vecchi bar chiusi vicino una vecchia stazione di servizio. Ye Yeon indica tre località che corrispondono all'associazione dei due luoghi. Durante la notte Chi Mo li visita tutti e tre. Nei primi due non trova niente, il terzo ha una catapecchia abbandonata a pochi passi dal bar chiuso. - La donna era ferita,- deduce Chi Mo, - quindi non poteva fare troppa strada, doveva trovarsi in un luogo vicino il bar chiuso - Accosta l'auto tra le piante di fianco alla vecchia struttura, esplora l'interno della casa disabitata, sembra un punto di appoggio utilizzato da immigrati clandestini vicino la linea di demarcazione militare o linea dell'armistizio che segna il confine o linea di demarcazione tra la Corea del Nord e la Corea del Sud. Non c'è nessuno nell'appartamento. Esce fuori dall'edificio e vede un tubo fuoriuscire dalla terra, distante dalla casa. Si avvicina ai fori, sente un respiro. Allontana le foglie per trovare l'apertura di una botola. La trova, alza il portello e al suo interno, in un fosso profondo abbastanza da rendere impossibile uscire ed entrare senza una scala, c'è una ragazza dagli occhi castani con il viso dai lineamenti occidentali, ha un espressione spaventata, dall'aspetto denutrito e sguardo spaesato. L'agente Heo Chi Mo la libera, si occupa di portarla in ospedale. I dottori le fanno subito una flebo e gli danno un letto d'ospedale in cui riprendersi dall'esperienza traumatica. L'agente Chi Mo le rimane vicino per tutta la durata della flebo, non avvisa ancora la Procura, vuole riuscire ad interrogarla prima di loro, per poi lasciarla alle amorevoli cure del Procuratore Jeon Seok Gyu il quale si occupa del caso. Appena la ragazza si sveglia, L'agente Chi Mo gli chiede: "Ehi, come ti senti?" - gli mostra distintivo per rasserenarla.

"Un po' meglio grazie a lei"

"Io sono l'agente Chi Mo. Ti ricordi quale è il tuo nome?"

"Mi chiamo Daniela, avete trovato mia sorella?"

"Tua sorella? È lei?"- chiede mostrando la foto della donna morta nella stanza dell'uomo ubriaco. L'agente Moon Ye Yeon l'aveva trovata sui social, aveva chiesto un favore ad un suo vecchio collega della omicidi, così ha avuto la conferma che si trattava della vittima. "No, non è lei" - risponde Daniela, "Si chiama Emi, ha 16 anni. Dovete trovarla."

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