Cuori Neri

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Qualche ora prima dell'annuncio alla stampa, l'attore Tae Jun Hyun riceve una chiamata sul suo numero privato: "Jun, sono Haki. Posso salvare Mina dai rapitori, ma ho bisogno di uno scandalo che mandi in confusione tutta la Corea del Sud"

"Puoi assicurarmi che puoi salvarla?" - chiede con voce tremante Jun Hyun

"Sai di cosa sono capace e mi chiede ancore se ne sono veramente in grado?"

"Okay, preparati Haki, farò esplodere una bomba!"

Nel giro di un ora l'attore Jun Hyun rilascia una diretta speciale allo Jumbay Studio. I media sono fuori controllo, i centralini non finiscono di squillare, la stampa è presa d'assalto dalle rivelazioni scioccanti dell'attore. Nelle centrali di polizia il caos, la procura riceve richiami dall'alto. Il segretario dell'Ambasciata non può fare altre mosse azzardate. Jun Hyun lascia il via libera ai giornalisti di infierire sulle informazioni che gli ha rivelato. In questo modo è riuscito a guadagnare tempo, il rapitore di Mina non vuole rischiare di essere trovato, liberarsi di un corpo morto sarebbe stato impossibile perché le strade sono piene di poliziotti. Tutte le squadre investigative sono in movimento per cercare non solo le ragazze rapite dai trafficanti di organi, ma anche per trovare la fidanzata dell'attore Tae Jun Hyun e i suoi rapitori.

Mina si risveglia in una stanza senza luce, pareti di ferro. Sembra un bunker. Cerca sulle pareti una via d'uscita, quando lo stridore della porta di metallo riempie l'aria. Si apre automaticamente. Cautamente si affaccia, non avvista i rapitori. Esce dalla stanza, la porta si richiude alle sue spalle. Un velo d'oscurità pare coprire il corridoio. - Fuori dev'essere notte inoltrata. - pensa la ragazza. Dopo pochi secondi, gli occhi si abituano al buio. Sbircia giù per il corridoio, si addentra. Intravede una porta che si apre, si infila dentro. Percorre quel labirinto sotterraneo seguendo il suo istinto. Sente un rumore. La ragazza guarda verso uno dei corridoi bui. Un ronzio costante ad intervalli regolari. Poi una serie di rumori secchi e lugubri. I suoi rapitori la stanno inseguendo. Come lei anche loro hanno difficoltà a muoversi al buio. Arriva ad un incrocio, esamina tutte e tre le direzioni disponibili. Rispetto a pochi minuti prima riesce a scorgere molti più dettagli delle mura d'acciaio. Un altro squittio meccanico risuona nel sotterraneo. Un altra porta si è aperta, non ha più dubbi. La sta guidando Haki verso l'uscita, ogni cosa elettrica può essere hackerata, Haki è il geniale hacker internazionale che nessuno è mai riuscito ad arrestare. Procede verso il rumore. Trova la porta aperta, al di là della porta ci sono le scale. Si affretta a salirle, arriva al piano superiore. Sente una corrente d'aria, da qualche parte c'è una finestra. Forse riuscirà ad evadere da quella fabbrica diroccata. A destra, poi a sinistra. Giù per un lungo corridoio e poi ancora a destra. Un altro lungo corridoio. Mina si accorge di respirare più in fretta. Tuttavia prosegue, sperando che il cuore non cessa di pompare il sangue. Raggiunge l'uscita. Per un breve istante viene sopraffatta dalle vertigini e sente tremare le ginocchia. Poi torna salda sulle gambe. Sta arrivando l'alba e il cielo sembra rischiarato, anche solo nell'ultima manciata di minuti. Davanti a lei vede il luccichio di due fari, un'automobile che conosce bene. È Jun Hyun. Esce dall'auto e gli corre incontro: "Haki mi ha detto di venire qui. Sono felice ti abbia trovata" - l'ultimo briciolo di forza di Mina svanisce, si butta tra le sue braccia. Poi, finalmente, arrivano le lacrime.

"Dove sono i due uomini che ti hanno rapita?" - le chiede

"Haki li avrà rinchiusi nel labirinto sotterraneo di quel fabbricato." - le scappa una risata nervosa. Poi continuò a versare lacrime. Sa che non sarebbe riuscita a fermare quelle lacrime. Anche se è priva delle memorie dei suoi primi 13 anni di vita, è certa che quella sia stata la notte più traumatica della sua intera esistenza, i suoi occhi lucidi incrociano quelli dell'attore, gli dice con voce tremante: "Voglio andarmene via da qui" - con le poche forze si tenne in equilibrio. Jun Hyun mette il braccio di Mina attorno al suo collo e la prende per la vita. La tiene sospesa da terra. La porta verso l'auto accomodandola sul sedile passeggeri. Gli allaccia la cintura di sicurezza e si allontanano da quel luogo. Il viaggio in auto dura mezz'ora. L'alba è nel pieno del suo splendore. Il cielo aperto di fronte a lei è color viola intenso e sta lentamente sfumando nell'azzurro brillante del giorno, con qualche striatura arancione, parte del sole sale all'orizzonte piatto e lontano.

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