Il traumatico Benvenuto

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Dall'opera di convincimento dell'amico Ryo Son, sono passati un paio di giorni. L'attore Jun Hyun, libero dai suoi impegni lavorativi con vacanza assicurata, si trova nell'aereo diretto in Italia. L'arrivo è all'Aeroporto di Napoli Capodichino, nel Sud Italia. Cammina nell'aeroporto con eleganza, traina la sua valigia di medie dimensioni. Mentre si dirige verso l'uscita gli sguardi si posano tutti su di lui, non passa inosservato con i suoi lineamenti asiatici delicati, gli occhi neri col taglio orientale. Alcune ragazze gli scattano delle foto, altre coppie commentano il suo outfit. Indossa un completo elegante cucito su misura dal valore di 1 milione di euro. Arriva fuori l'aeroporto, un taxista cordiale ed educato, si offre di dargli un passaggio. Il Taxista gli propone in inglese: "Io guido una Limousine." - indicando il tesserino sulla tasca della sua giacca elegante, prosegue: "Mi hanno appena cancellato il viaggio, sono disponibile. Dove deve andare?" - Jun Hyun risponde mostrando l'indirizzo dal suo iPhone.

"Davvero?" - chiede il taxista - "Allora le prometto che sarà un viaggio comodissimo."- gli prende la valigia per caricarle nel bagagliaio.

"Non c'è bisogno!" - lo allontana l'attore

Il Taxista insiste: "La prego salga in macchina. Ecco." - apre la portiera e Jun Hyun sale, deve comunque prendere un Taxi quindi accetta l'offerta dell'uomo gentile e affabile. L'auto parte, si trova sull'autostrada, nel lato passeggeri ci sono due bottigline di acqua, un servizio compreso per la cordialità. L'attore ne apre una e beve un sorso.

"Avete fatto un buon Viaggio?" - chiede cordiale l'autista.

"Abbastanza comodo! Mi avevano avvisato su Napoli dicendo che era un paese pieno di truffatori ed imbroglioni, ma siete tutti così allegri e cordiali."

"C'è molto pregiudizio a causa di alcuni che approfittano delle persone ingenue. Dopo tutta la fatica che fanno quelli dei Beni Culturali per invogliare i turisti a vedere la bellezza della nostra terra. Eh!"

Jun Hyun si sente un po' assonnato, lentamente chiude gli occhi, si addormenta. Gli stranieri vengono subito adocchiati all'aeroporto di Napoli da truffatori che si fingono autisti di taxi. Alcuni taxisti, quelli con auto standard, percorrono un tragitto più lungo di proposito per guadagnare il più possibile dal passeggero. Altri, che mirano a chi osteggia la sua ricchezza, usano la limousine per attirarli, gli offrono bevande in cui versano sonniferi e poi li derubano. Il secondo è il caso di Jun Hyun, l'autista si incontra con il suo complice in una zona di campagna, prendono tutto ciò che ha valore dal passeggero addormentato.

L'autista truffatore dice divertito: "Ha fatto tutto da solo, non ho neanche dovuto invitarlo a bere."

"Abbiamo fatto un grande affare oggi." - aggiunge il complice

"Appena l'ho visto, ho capito che era pieno di soldi."

"Caspita, la borsa è anche firmata!" - Rubano i soldi dal portafoglio, quelli dalla valigia, l'orologio in oro.

"Non sarà contraffatto?" - chiede l'autista truffatore guardando l'orologio.

"Non è possibile. Guarda il suo stile, non indosserebbe mai qualcosa di falso. Senti l'odore, ha anche un buon profumo" - rassicura il complice

"Prendiamoci anche il profumo." - Prendono tutto ciò che possono prendere e vanno via abbandonandolo lì ancora privo di sensi. Lasciano una banconota di cortesia, giusto per non provare rimorsi di coscienza. Lo abbandonano con la consapevolezza che sarebbe sopravvissuto anche senza le sue cose di valore.

Si fa sera, tira un venticello freddo umido, Jun Hyun si inizia a svegliare dallo stordimento, sente di essere sdraiato sulla terra polverosa, apre gli occhi e si ritrova circondato dalla campagna. Sul suo dito sente legato qualcosa, lo sguardo si posa sul dito, è una banconota da 10 euro, sono abbastanza per prendere un paio di autobus e ritornare nella città. Maledice quella terra e la situazione in cui si trova. Truffato e derubato di tutti i suoi beni materiali, si dirige verso la fermata dell'autobus. Aveva studiato un po' di lingua italiana, riusciva a leggere le indicazioni per orientarsi. Sale su un autobus, nei posti dietro sente un mormorio di ragazze che commentano la bellezza del viso asiatico, anche se ricoperto di polvere. Si dicono tra loro: "Povero, sembra essere stato picchiato." - Una donna gentile si alza e gli passa delle salviette imbevute da usare per pulire il viso, vedendolo spaesato gli indica il viso. Lui la prende, guarda il suo riflesso nel vetro dell'autobus, fa un espressione di spavento nell'accorgersi delle pessime condizioni del suo viso, usa quella salviettina per pulirsi. Quando scende dall'autobus viene fermato da un poliziotto che era lì di pattuglia, sta cercando un ricercato asiatico che somiglia a lui, quando gli chiede di mostrare i documenti lui non ce li ha. E' stato derubato quindi non ha nulla per mostrare la sua identità. Anche se prova a dare le sue spiegazioni, viene portato in centrale e messo dietro le sbarre. Aveva il diritto di fare una telefonata al suo avvocato, approfitta per chiamare l'unico numero che sa a memoria e anche l'unica persona che conosce. Anche se non vuole sembrare patetico ai suoi occhi, non ha altra scelta se non chiamare Mina.

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