Quella chiamata durante la notte aveva reso strane le ore successive per entrambi.
Simone era riuscito a chiudere occhio alle cinque del mattino, stremato dalla stanchezza.
Manuel era stato invaso da una sensazione di pace interiore.
Nemmeno lui sapeva bene il perché, eppure aveva sentito di non provare più l’angoscia della sera e dei giorni precedenti.
Quella chiamata l’aveva reso, in qualche modo, tranquillo.
La voce di Simone gli era sembrata una certezza.
Gli era sembrato che tutto potesse avere un senso, tranne le paranoie che si era autoinflitto.
Le parole di Laura l’avevano reso più consapevole, al punto da spingerlo a far partire quella chiamata e a mantenere un dialogo sicuro, ai limiti della sfida, con un Simone tentennante dall’altro lato del telefono.
Un Simone -forse- pronto a cedere.
Un Simone -come diceva Laura- che lascia sempre dei mattoncini del muro pronti per essere abbattuti.
“Poi?”
Manuel guarda oltre il vetro del bancone della pasticceria, con lo sguardo perso perché vorrebbe rispondere “Tutto”, ma deve fare una scelta.
Non sa quale sia la scelta giusta tra un pasticcino al cioccolato e uno alla crema chantilly, o meglio non sa cosa sceglierebbe Simone al suo posto.
La ragazza dietro il bancone lo guarda quasi spazientita, con il vassoio in mano con già dentro una selezione di mignon di vario tipo, in cui c’è posto per l’ultimo pasticcino.
“Uno al cioccolato e uno alla crema chantilly”
La guarda spazientito a sua volta, e le indica quel vassoio privo di spazio.
“Puoi metterne uno sopra gli altri, non c’è problema”
I pasticcini nemmeno gli piacciono molto.
Non sono mai stati al centro della sua tavola la domenica.
Sua madre, quando li prendeva per qualche occasione speciale, ne prendeva due: uno a testa. Un po’ più grandi, non i soliti mignon; invece ora è appena uscito dalla pasticceria con un vassoio grande che non sa nemmeno se verrà accettato.
Sale sulla moto che si sente un equilibrista, ma con un solo obiettivo: rompere quel muro.
“Chi è?”
“C’hai la telecamera. Lo sai…”
“Che vuoi, Manuel?”
“Me fai entrà? Ho portato i pasticcini…” alza un po’ il vassoio davanti alla telecamera, per farglielo vedere.
Non arriva più la voce dall’altra parte del citofono, ma c’è solo il rumore del cancello che si apre.
Percorre il viale quasi velocemente, come se avesse fretta di arrivare in casa.
Senza essersi preparato un discorso, senza avere alcuna idea di cosa fare o dire.
“Perché sei qua?”
Un Simone in tuta lo accoglie sulla porta, facendo capolino solo con metà faccia e corpo.
“C’hai già ospiti?” glielo chiede stizzito, per togliere ogni dubbio su quanto abbia rosicato sere prima nel vederci un altro, in quella casa.
“Anche se fosse?”
“Se fosse, me ne andrei”
“Pensi davvero di poter pretendere qualcosa?”
STAI LEGGENDO
L'appuntamento [Simuel]
FanfictionSimone è un ricco imprenditore, Manuel un cameriere. Simone ha una regola: mai andare a letto con la stessa persona più di una volta.