Francesca
Sono stata eletta regina. Regina del mare. Un titolo che suonava quasi come una maledizione, ma che mi scorreva nelle vene come il sale che mi ha sempre circondato. La stessa acqua che ha bagnato il mio corpo fin da quando ero bambina, che ha fatto di me ciò che sono. Ma non era ancora finita. La sirena bionda aveva parlato di responsabilità, e io sapevo che il mare non regala mai nulla senza chiedere in cambio. Non c'era alcuna gloria senza sacrificio.
Cleopatra… lei era la mia reggente a Shambala, il suo compito era preparare il mio regno in terra ferma per quando sarei tornata. Dovevo andare a Hy-Brasiel. Lì, nella notte, sarebbe conparsa. Ero euforica, lo ammetto. Non c'era tempo per pensare ai pericoli, alle minacce. Solo un passo da fare, un altro viaggio. E non sarei partita da sola, certo che no. Mi circondavano le ombre, la mia ciurma, i miei fedeli uomini che sarebbero andati con me fino alla fine. Ogni passo, ogni grido del mare, risuonava come un respiro comune.
Lasciammo Shambala, Cleopatra dietro di noi. Il suo sguardo aveva un peso, un senso di sfida non dichiarata. Ma io non avevo tempo per dubbi o indecisioni. Eravamo diretti verso il futuro, verso il destino che mi attendeva a Hy-Brasiel.
Il vento soffiava e la vela gonfiava la sua pancia, lo sguardo verso l’orizzonte era fisso. Le navi dell’imperatore non si vedevano ancora. Eppure sapevo che erano lì, nascosti tra la nebbia della sera. Se solo potessi farle affondare. Ma non erano loro che avevano colpito, non erano loro che dovevo abbattere. L'imperatore, sì. Lui era la mia preda. Lui dovevo uccidere, lui dovevo distruggere.
Mi avvicinai alla prua della nave, lasciando che l’aria salata mi sferzasse la pelle nuda, le mani strette sul legno ruvido. Le onde si infrangevano contro la nave con violenza, ma era proprio quello che mi dava forza. La mia ciurma, fedele e silenziosa, mi osservava da lontano, ma sapevo che non era la paura a muoverli. Li conoscevo, li avevo scelti. Nessun uomo sulla Terra avrebbe osato sfidarmi. Eppure, il pensiero dell'imperatore lì fuori, nascosto nell’ombra, mi faceva bruciare dentro.
«Capitana,» disse una voce alle mie spalle. Mi voltai di scatto. Era Jack, i suoi occhi scuri che scrutavano la mia espressione. Non c'era nessuna dolcezza nei suoi sguardi. Solo quella stessa inquietudine che mi accomunava.
«Tu sai cosa devi fare,» mi disse, il suo tono grave, ma intriso di una sorta di rispetto.
«Lo so,» risposi con fermezza, e lui non insistette. Mi fissò un altro istante, ma poi si allontanò, lasciandomi sola con i miei pensieri. La mia mente si concentrò sull’imperatore. Doveva morire. La mia mano avrebbe dovuto colpirlo, trafiggerlo come la lama di un pugnale. L’oceano non aveva posto per i deboli, né per chi cercava di rubare la sua essenza. E l'imperatore era proprio quello: un ladro, un usurpatore.
Ci trovavamo ancora a Shambala, sebbene fosse lontana ormai, quasi irraggiungibile. Mi sembrava che il mare fosse stato l’unico vero alleato, l’unico amico che non mi tradiva mai. Le onde si infrangevano dolcemente contro la nave, ma il mare era stranamente caldo, troppo calmo. Non avevo mai visto un mare così, piatto e immobile. Quasi come se, per un breve istante, tutto fosse sospeso, in attesa di qualcosa che avrebbe spezzato quel silenzio minaccioso.
Le mie mani scivolarono sul legno ruvido della prua, cercando di calmare il turbinio di pensieri che mi affollava la mente. Regnare su tre regioni, tre regni: Atlantide, Shambala e il mare. Tre mondi legati insieme dal mio sangue, tre mondi che ora mi appartenevano. Ma quale di loro mi avrebbe mai dato veramente pace? Mi chiedevo, mentre il peso di quella nuova vita di regina e protettrice del mare mi opprimeva ogni volta che il vento si faceva più freddo.
«Capitana,» la voce di Sopairai interruppe i miei pensieri. Mi voltai, trovando il suo sguardo serio e preoccupato. Si avvicinò, passo dopo passo, quasi come se il mare stesso lo stesse trattenendo.
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Francy- la maledizione dell'imperatrice
FantasyFrancesca, temuta piratessa dei mari, cerca vendetta contro l'Imperatore Francesco, l'uomo responsabile della morte di suo padre, capitano di una nave incaricata di recuperare un prezioso diamante. Spinta dall'odio, Francesca guida un'impietosa camp...