Capitolo 1

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*Driin...Driiin...*

"Amore, sveglia!"

Che pizza mia madre, pure oggi, 3 giugno, il giorno del mio diciottesimo compleanno, rompe le scatole; e poi non sarà così tardi...
Mi alzo piano e con malavoglia, apro gli occhi, dopo averli sbattuti più volte, inizio ad urlare appena vista l'ora: sono le 7.40, tra dieci minuti passa l'autobus ed io sono in pigiama, scalza con il mio pigiama rosa con le pecorelle ed i capelli arruffati. Meglio che mi dia una mossa. In pochi minuti mi preparo, indosso dei jeans neri a vita alta strappati sulle ginocchia, una t-shirt corta, bianca, con le maniche a tre quarti con il simbolo dei Nirvana nero e le mie solite vans nere rovinate. Mi trucco in tre secondi mettendomi un po' di mascara, una linea di eyeliner, che sottolinea il colore scuro dei miei occhi e del rossetto rosso scuro.
In fretta e furia mi pettino i miei lunghi capelli castani.
Prendo il mio zaino eastpak rosso e corro verso la fermata del bus, per fortuna è vicino a casa. Arrivo in tempo e salgo. Come di solito trovo posto vicino alla mia Best Mickey. Come sempre lei è perfetta, ha i capelli di un colore strano, sul verde(anche se non so quanto dureranno, visto che cambia molto spesso tinta), occhi color nocciola. Ha un fisico perfetto: alta e magra.
Appena mi vede le s'illumina il viso e mostra il suo sorriso perfetto. Dopo mi fa "Ciao Em!" Io educatamente rispondo "Ciao Mickey" subito dopo le chiedo "Non hai nulla da dirmi?" Lei ci pensa su e poi mi dice "Ah! Sì, il prossimo mese cambio tinta", io pensando che stia scherzando le rifaccio la stessa domanda e lei risponde "Mmm... Ah! Bei jeans, dove li hai presi?" "Non ricordo" rispondo molto triste. Arrivati a scuola trovo Alex, il mio migliore amico, lo abbraccio ed andiamo in classe. Alla prima ora abbiamo Matematica, durante l'ora non mi concentro e penso a tutt'altro: per esempio... perché i miei amici non mi hanno fatto gli auguri?
Con questi pensieri per la testa l'ora di Matematica è passata più veloce del solito.
Le altre ore sono state piuttosto "leggere": italiano, inglese, disegno e religione.
Durante l'ora di religione, mi sono addirittura addormentata sul banco. A svegliarmi è stato un bigliettino di Mickey con su scritto "Oggi ci sei? Sai vorrei andare a fare shopping con te visto che oggi mia madre mi dà la paga settimanale".
Con un altro bigliettino le rispondo di sì, sperando in qualche sorpresa al centro commerciale. Chissà: mi vorrà comprare dei vestiti, oppure semplicemente farmi uno dei suoi insoliti regali.
Ci guardiamo e iniziamo a ridere silenziosamente. Ma la prof ci sente e dice "Casadei e Roncati cosa avete tanto da ridere, ditelo anche a noi almeno ridiamo insieme a voi". In quel preciso momento sentiamo suonare la campanella. In un batter d'occhio ci troviamo fuori dalla scuola ed io e Mickey cominciamo a parlare di oggi pomeriggio.
"Allora incontriamoci al centro commerciale alle 16, okay?" dice lei "Okay" rispondo io.
Tornando a casa, vedo mia madre con una torta di compleanno in mano mentre lei e la mia sorellina di 10 anni, Bea, mi cantano "Tanti auguri". Io ovviamente non so cosa fare e mi guardo intorno imbarazzata, come una stupida, aspettando che tutto ciò finisca.
Infine mia mamma poggia la torta sul tavolo e spegnendo le candeline, come una bimba,esprimo un desiderio: Che qualcuno si ricordi del mio compleanno.
Dopo la torta vado in camera mia. Non è un granché, ma è carina. Non troppo piccola, ma nemmeno troppo grande. Pareti color sabbia con su poster di Martin Garrix. Poi c'è una scrivania bianca ed una sedia dello stesso colore.
Mi metto un po' a giocare con il telefono e poi guardo l'ora: cazzo sono le 15.40 e fra meno di mezz'ora ho l'appuntamento con Mickey al centro commerciale. Quindi comincio a prepararmi per uscire. Mi trucco di nuovo dato che il trucco di questa mattina si è un po ' sbavato. Prendo la mia borsa ci metto dentro il cellulare ed il portafoglio. Vado a salutare mia madre ed esco di casa. Sono le 15.55. Mi avvio verso il centro commerciale. Arrivo lì alle 16.10 e trovo Mickey all'ingresso che mi stava aspettando. "Ti devi sempre far desiderare, eh?" ridacchia lei. "Esattamente" rispondo io con un sorrisetto spiritoso.
Entriamo, ci sono almeno 150 se non 200 negozi qui dentro. Decidiamo di andare in uno di questi. Appena mi avvicino al reparto ragazze, vedo un vestito che è la fine del mondo. È semplice, ma mi affascinano i suoi colori: c'è disegnata tipo una galassia, su uno sfondo nero. Sul corpetto ci sono tutte stelle e alla fine cominciano tutte nuvole color viola scuro e blu scuro.
È mio. Decido di comprarlo. Anzi, visto che è il mio compleanno forse ci penserà Mickey. "Devo comprare questo vestito, assolutamente" dico nella speranza che me lo compri lei come regalo. "Sì, molto bello" risponde. Nulla da fare. Non si è ricordata del mio compleanno. Del mio diciottesimo compleanno. Il più importante. Come ha potuto?
Prendo il portafoglio dalla mia borsa, estraggo i soldi e compro il vestito dei miei sogni. Mentre Mickey si limita a comprare un paio di tacchi alti e neri. Usciamo dal negozio e vedo che si sono fatte le 17. Allora andiamo a prendere un caffè in uno dei tanti bar che sono al centro commerciale. Alle 18 la mia Best mi dice "Hai programmi per stasera?". Io sinceramente rispondo "Ehm...veramente no". "Allora ti va di venire al Calipsa con me ed Alex?" riprende lei. "Va bene" le dico distrattamente. Usciamo dal centro commerciale e ci diamo appuntamento per le 20 sotto casa mia.
Ci salutiamo e vado a casa a prepararmi per stasera.
Penso di mettermi il vestito nuovo, con dei tacchi a stivaletto semplici neri. Mi prendo tutto il tempo che rimane per truccarmi e sistemarmi i capelli. Opto per un trucco leggero: più o meno come stamattina aggiungendo solo un po' di ombretto argentato.
Raccolgo ordinatamente i capelli da un lato in una treccia a spina di pesce. Abbino al tutto una pochette nera con dei brillantini ed un giubbotto di pelle nero. Vado in cucina, saluto la mia famiglia e scendo ad aspettare Mickey ed Alex. Dopo un quarto d'ora li vedo arrivare con la Giulietta Alfa Romeo Rossa di Alex. Cavolo amo quella macchina. Appena Mickey abbassa il finestrino, io le dico "Poi ero io che mi facevo desiderare, vero?" "Dai sali che è tardi!" risponde lei tutta frettolosa. Alle 20.30 arriviamo al Calipsa. Appena entro mi accorgo di quanto mi affascina questo locale. Non so perché, forse per l'atmosfera che dà quando qualcuno entra. I muri sono fatti a specchio e c'è un piccolo palco dove si esibiscono i giovani cantanti o le giovani band emergenti; a volte c'è anche il karaoke, lo adoro. Questo palco è affiancato da un angolo bar dove puoi ordinare di tutto, di solito io, Mickey e Alex ordiniamo 2 o 3 scotch. Una volta ero arrivata a 5, sono rimasta in bagno a vomitare fino alla fine della serata. Dopo aver preso posto Alex e Mickey scompaiono all'improvviso dicendo di dover andare un attimo in bagno. Sono già passati 15 minuti, sono le 21, dove sono finiti? Mi alzo dal divanetto di pelle e sento subito mille voci cantare "Tanti Auguri", scioccata mi giro e vedo metà scuola davanti ai miei occhi. Non si erano dimenticati allora. Corro velocemente verso Mickey e la stringo forte tra le mie esili braccia, lo stesso faccio con Alex. Qualche istante dopo sentiamo Jack, il proprietario del locale, annunciare l'esibizione di un duo emergente di Modena, la nostra città. A causa della straordinaria sorpresa mi metto a piangere e subito dopo vado in bagno a sistemarmi il trucco.

FEDE POV'S

"Benji muoviti tra mezz'ora sta a noi!" Urlo arrabbiato al mio compagno che chissà perché è sempre così lento nel prepararsi.
"Ecco, sto accordando la chitarra; sai non è semplice!" Mi risponde lui in modo retorico. Intanto faccio degli esercizi per riscaldare la voce.
Alle 21 sento Jack presentarci al resto del locale, io e Benji come ogni volta ci ripetiamo guardandoci negli occhi "Preparazione, Concentrazione, Convinzione!!"
Saliamo sul palco e con molta sorpresa ci troviamo davanti 400 persone e l'ansia sale. Cantiamo la canzone "Tutta d'un fiato" e poi per ricordare ai diciottenni che la vita non va sprecata cantiamo anche "Tutti i miei problemi". Finita l'esibizione una ragazza di nome Mickey inizia a farci delle domande, ma risponde solo Benji. Ad un certo punto le chiedo "Ma la festeggiata?" Lei mi risponde "Dovrebbe venire, era in bagno". Mi avvio verso i bagni ed all'uscita del bagno delle ragazze mi scontro con una ragazza. Lei è alta e magra, ma solo quando vedo il viso capisco quanto sia bella. Ha i capelli castano scuro raccolti di lato in una treccia a spina di pesce, occhi marroni scuro da perdercisi dentro, illuminati da un ombretto argento chiaro e delle labbra carnose evidenziate da un rossetto rosso scuro. Il suo vestito le mette in risalto le gambe sottili ed il fisico perfetto che ha. Dopo qualche minuto mi dice "Scusami, stai bene?" la guardo e subito le rispondo "Sì, non preoccuparti, te stai bene?" Le s'illuminano gli occhi e le spunta un sorriso su quel suo viso perfetto, poi mi dice "Sì, comunque... piacere mi chiamo Emma" mi porge la mano ed io gliela stringo e le rispondo "Piacere Federico, però puoi chiamarmi Fede" le sorrido e lei ricambia dicendomi "Okay" Mi saluta e se ne va nell'altra stanza. Raggiungo Benji per raccontargli di questa ragazza appena conosciuta. Lo vedo che sta firmando degli autografi e facendo dei selfie. Lo raggiungo, firmo qualche autografo anche io e propongo di farci un selfie tutti assieme, il quale posto subito su Facebook. Porto Benji con me nei camerini e comincio a parlargli di questa ragazza.
"Hai presente quando sono andato a chiamare la festeggiata? Ho incontrato questa ragazza all'uscita del bagno delle ragazze e sono rimasto davvero colpito dalla sua perfezione"; finita la frase lui sbarra gli occhi e dice "Oooh... Fede si innamora di nuovo. E bravo!" io gli tiro un cuscino per vendicarmi, poi però ripenso alla mia relazione con la mia ex e mi rattristo molto. Non voglio che finisca come con lei. Benji nota la mia amarezza nel ricordare ciò e mi dice "Tranquillo, se non ti meritava non è colpa tua" Poi aggiunge "Su! Torniamo di là che la festeggiata vorrà vederci!" Ascolto le sue parole e torniamo alla festa nell'altra stanza. Qui Mickey mi dice "Fede hai conosciuto la festeggiata?" E io rispondo "Veramente no! Però non so, boh. Ma come si chiama?" Lei risponde " Emma!".

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