Capitolo 18

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ALEX POV'S

Questa mattina mi sono svegliato presto per andar a fare un giro con i miei amici e per pranzare in qualche fast food. Appena torno a casa, sono le 15. Accendo il telefono che avevo spento per non essere disturbato e vedo alcuni messaggi. Alcuni sono di Vanessa. Li leggo.

*Buongiorno Amore mio!*

*Ti va se ci incontriamo verso le 16.30 in centro?*

*P.S. Ti amo da morire!*

Le rispondo subito.

*Ciao Piccolina mia! Per me va bene, quindi alle 16.30 in centro. Ti passo a prendere io, okay?*

Lei mi risponde dopo alcuni minuti.

*Okay, a dopo*

Io le rispondo immediatamente.

*Ciao Vita mia!*

*P.S. Ti amo anch'io, ma io un po' di più!*

Visualizza e ci scambiamo alcuni cuori, finché ci salutiamo e vado a leggere altri messaggi. Un altro è di mia madre, lo leggo ma nemmeno rispondo. Tanto era per chiedermi se dove fossi.
Altri sono da parte dei miei amici. Ma alla fine, leggo un messaggio che attira particolarmente la mia attenzione. È di Emma.

*Ciao Alex! Sai che la polizia vuole archiviare il caso dell'aggressione come 'Non risolto'? Beh, io non mi arrendo così facilmente come fanno loro. O almeno, non subito. Perciò ho deciso di continuare le indagini per conto mio. Ovviamente non da sola, ingaggierò uno dei migliori detective della città e lo aiuterò personalmente. Ti ho mandato questo messaggio tanto per informarti. Non cambierò idea.*

Oh mio Dio! E ora? Io che stavo per tirare un sospiro di sollievo, perché la polizia aveva deciso di archiviare il caso. Ora Emma lo vuole continuare, con un detective privato? Quelli finché non trovano il colpevole non mollano. Più che altro lo fanno per i soldi. Sono peggio della polizia. Almeno i poliziotti quando vedono che non riescono in qualcosa, archiviano il caso. Ma i detective no, non mollano. Arrivano fino alla fine. Devo assolutamente far cambiare idea ad Emma. Sennò mi vedrò costretto a depistare tutte le prove esistenti. Corromperò tutti i testimoni, anche se dovessero volere alte cifre di denaro. Tanto la mia famiglia è una delle più ricche di tutta la città, quindi non ci saranno problemi su come corrompere la gente che può aver visto qualcosa.
Intanto, provo a farle cambiare idea, convincendola che potrebbe essere pericoloso.

*Emma? Ma sei seria? Spero di no, spero che questo sia uno scherzo! Sai che io non vorrei mai contraddirti, ma questa volta devo farlo, mi dispiace. Sai che il colpevole dell'aggressione è ancora lì fuori. Secondo te, sarebbe felice se scoprisse che una ragazza vuole continuare ad indagare con un detective privato? Quello potrebbe farti del male. Se toccano le persone a cui tengo, potrei dare di matto. E a te ci tengo. Per favore, ripensaci. Fallo per me, ma soprattutto per il tuo bene.*

Spero di essere stato abbastanza convincente da farle cambiare idea. Dopo poco ecco la sua risposta.

*Mi hai letteralmente delusa: io ho sempre appoggiato ogni tua idea e ogni tuo desiderio (anche i più stravaganti). Tu invece non fai niente per farmi felice! A volte sembra che non sei il mio Best. Finiamo sempre per battibeccare, come ora. Ma va bene, se non vuoi appoggiarmi, non ti preoccupare. Ci sarà chi lo farà al tuo posto. Come ad esempio Mickey e, molto probabilmente anche Benji. Grazie del tuo aiuto 'Best'.*

Okay, adesso Emma è davvero molto arrabbiata con me. Ma io non posso aiutarla, cosa farei se dovesse scoprirmi? Mezzo mondo non mi parlerebbe più e finirei in carcere. So che è brutto da dire, ma meglio perdere un'amica che perdere tutti i miei amici e la fidanzata e, come se non bastasse, andare anche in prigione. Tanto alla mia Best passerà tutto, è solo arrabbiata. Non è la prima volta che litighiamo per motivi seri e abbiamo sempre fatto pace. Anche se dopo tanto tempo, ma alla fine abbiamo sempre risolto. Sono le 15.30, quindi comincio a prepararmi per l'incontro con Vanessa. Faccio la doccia e poi mi vesto. Decido di vestirmi elegante. Indosso una camicia di jeans, dei pantaloni e delle Converse bianche. Metto un po' di gel nei capelli. Finito di prepararmi, saluto i miei genitori e vado da Vanessa. Arrivo davanti casa sua e la trovo già pronta, fuori dalla porta. Allora accosto la macchina e la faccio salire. Oggi è bellissima, più del solito. Indossa un vestito blu, non troppo largo e nemmeno troppo attillato. Ha dei tacchi bianchi davvero molto alti, come fa a camminare con quei trampoli?! Come trucco ha del mascara, dell'eyeliner e del rossetto rosso. Ci diamo un bacio a stampo e ci dirigiamo in centro. Durante il viaggio, tra di noi cala il silenzio più oscuro. Sono troppo concentrato a pensare a quel che farà Emma, che non riesco a spiccicare nemmeno una minima parola. Vanessa è visibilmente imbarazzata da questo silenzio. Infatti, ogni tanto, cerca il mio sguardo per poter iniziare anche il più stupido discorso. Ma ogni suo tentativo risulta invano: ho gli occhi fissi sulla strada. Appena arriviamo, lei mi chiede quasi preoccupata "Alex, si può sapere perché non mi hai né guardata né rivolto parola durante il tragitto? Per caso sei arrabbiato con me? Cosa ti ho fatto? Avanti, spiegami!". Io, mentre apro la portiera della macchina, le rispondo "No, non sono arrabbiato con te. Non mi hai fatto niente. Sono solo un po' pensieroso...". "Riguardo cosa?" Mi interrompe lei. "Preferirei non parlarne..." Le rispondo io freddo. Andiamo in un bar del centro e ordiniamo dei caffè. Pago e poi usciamo a fare una passeggiata. Le tengo la mano, ma subito dopo lei lascia la presa. Provo a baciarla, ma si stacca dopo pochissimo. Ci riprovo, ma lei si gira dall'altra parte e riesco a darle solo un bacio sulla guancia; anch'esso molto veloce, perché si allontana subito da me. Allora ci fermiamo e ci sediamo su una panchina e le chiedo "Sicura che quella arrabbiata qui non sia tu?". Lei mi guarda con uno sguardo freddo e mi risponde a mezza bocca "Non ho voglia di parlarne". Perfetto. Se l'è presa. Allora le domando di nuovo "È per quel fatto di prima quando eravamo in macchina?". Non mi risponde. Perciò la risposta alla mia domanda è sì. È arrabbiata per quel che è successo prima. Cerco di spiegarle la situazione "Vanessa, senti... Non sto passando un bel periodo, quindi scusami se sono così scontroso con te. Davvero non voglio ferirti". "Me ne sono accorta che non stai passando uno dei periodi migliori, ma almeno potresti parlarne con me... Se non c'è fiducia tra noi due, non possiamo andare avanti insieme" Mi risponde lei con gli occhi lucidi. Che faccio? Se non mi confido con lei, mi lascerà. Ma se mi confido, lei mi lascerebbe comunque, per il mio comportamento. Non so che fare! Però forse lei mi capirà e, probabilmente, saprà consigliarmi la cosa più giusta da fare. Allora decido di dirle tutto. Ma inizio facendo una premessa. "Ho deciso di spiegarti cosa mi stia succedendo, ma tu devi promettere che non lo dirai ad anima viva. Potrei finire in carcere...". Alle mie ultime parole, lei si allontana un po' da me, sgrana gli occhi e poi mi risponde preoccupata "Che hai combinato Alex? Hai rubato? Hai ucciso qualcuno?". "Quasi..." Le rispondo io con un filo di voce. Poi continuo "Vanessa... Sono l'aggressore di Fede... L'ho fatto per Emma, lei si sentiva tradita da lui. Ma ora mi rendo conto che non avrei dovuto farlo... Avevo paura di dirtelo perché adesso tu non mi amerai più e mi lascerai comunque. Sappi che io continuerò ad amarti, anche se tu non vorrai più saperne di me". Mi guarda stupita, l'ho delusa. Non se lo aspettava da me. Dopo essersi ripresa da questo piccolo shock, mi risponde "Alex... Io non ti lascerò, non ora. Insomma, alla fine tutto è andato per il meglio. Fede si è risvegliato e non è morto, fortunatamente. Certo non avresti dovuto fare una cosa del genere, ma tutti possiamo sbagliare. L'importante è che ci accorgiamo dei nostri errori e che rimediamo ad essi". Mi ha capito, lo sapevo. Lei mi avrebbe sicuramente capito. Vanessa non è solo bellissima, ma è anche molto intelligente per la sua età. È sempre stata la secchiona della scuola, nonché 'migliore amica' della più troia. Le chiedo un consiglio "Cosa mi consigli di fare a questo punto?". Ci riflette un po' su e poi mi risponde "Beh, dovresti dirlo a Fede... Cercare di farti perdonare, non so come. Ma a lui lo devi dire". Allora le faccio leggere il messaggio di Emma e lei mi dice "Se racconti tutto a Fede, lui capirà e proverà a convincere la sua fidanzata a non continuare le indagini". Vanessa ha ragione. Devo raccontare tutto a Fede. Domani andrò a trovarlo e gli racconterò tutto. Spero solo che mi perdoni.
Sono le 17, ma io ho una gran voglia di andare a casa. Vanessa lo capisce e mi dice "Vai a casa e rifletti a come potresti dirglielo, però prima accompagnami". Faccio cenno di sì con la testa. Perciò ci dirigiamo verso la macchina. Prima accompagno lei e ci salutiamo con un bacio. Mi assicuro che rientri e poi riparto. Appena torno a casa, vado in camera mia a prepararmi un discorso per domani. Dovrò essere abbastanza convincente. Però ora che ci penso, dipende tutto da cosa vuol far lui. Se vuole denunciare il suo aggressore, allora sono finito. Altrimenti, potrei salvarmi. Ho deciso che non mi preparerò un discorso, tanto non so l'intenzione di Fede. Speriamo che voglia dimenticare tutto e andare avanti. Se non dovesse succedere, mi assumerò la responsabilità delle mie azioni e accetterò le conseguenze. Anche se ciò significherà finire in carcere e perdere tutti i miei amici.

EMMA POV'S

Appena invio il messaggio ad Alex, mi sento più sollevata. Tanto lui mi appoggerà di sicuro. Mi risponde, ma da lui non mi aspettavo tale risposta.

*Emma? Ma sei seria? Spero di no, spero che questo sia uno scherzo! Sai che io non vorrei mai contraddirti, ma questa volta devo farlo, mi dispiace. Sai che il colpevole dell'aggressione è ancora lì fuori. Secondo te, sarebbe felice se scoprisse che una ragazza vuole continuare ad indagare con un detective privato? Quello potrebbe farti del male. Se toccano le persone a cui tengo, potrei dare di matto. E a te ci tengo. Per favore, ripensaci. Fallo per me, ma soprattutto per il tuo bene.*

Io gli sto dicendo una cosa seria e lui pensa pure che stia scherzando?! Oltretutto, non mi appoggia... Ma che migliore amico è? Siamo 'Best' solo quando a lui serve qualcosa. Altrimenti no. Se gli chiedo un favore non lo fa. Se gli confido un segreto, trova sempre il modo per contraddirmi. Adesso basta! Non mi importa di ciò che pensa lui. Io continuerò ad indagare con un detective privato. Devo ammettere che mi sarebbe piaciuto il suo aiuto. Ma ne farò a meno. Gli rispondo con malavoglia, tanto per togliermelo di torno.

*Mi hai letteralmente delusa: io ho sempre appoggiato ogni tua idea e ogni tuo desiderio (anche i più stravaganti). Tu invece non fai niente per farmi felice! A volte sembra che non sei il mio Best. Finiamo sempre per battibeccare, come ora. Ma va bene, se non vuoi appoggiarmi, non ti preoccupare. Ci sarà chi lo farà al tuo posto. Come ad esempio Mickey e, molto probabilmente anche Benji. Grazie del tuo aiuto 'Best'.*

Passano cinque minuti, poi dieci. Niente. Nessuna risposta. Non mi caga neanche. Bell'amico. Complimenti, Emma. Ti sei scelta un ottimo amico, davvero con i fiocchi! Sono molto arrabbiata con lui e, questa volta, mi ha veramente delusa. Speravo nel suo appoggio. Invece no. Preferisce stare con Vanessa. Lei lo ha davvero cambiato, prima non era così. Adesso a forza di passare il tempo con la migliore amica della ragazza più popolare e troia della scuola, è diventato stronzo anche lui. Perché? Ovviamente le persone cambiano, ma se i loro sentimenti sono veri, essi non cambieranno mai.
Dopo un po' anche Mickey mi risponde.

*Ehi Emma! Scusa se non ti ho risposto prima, ma avevo il cellulare spento. Sai che io non oserei nemmeno morta contraddirti. Però... a mio parere sembra un po' pericoloso. Ciò resta comunque un gesto molto bello che potresti fare nei confronti di Fede. Dopo tutto quello che ti ha fatto, tu trovi anche il coraggio di far giustizia per lui. Lo sai che quando fai così, sei tanto dolce! Comunque, dovresti dirlo anche ad Alex oppure a Benji. Non so, fai come vuoi. Ma dovresti essere essere supportata da un amico. Se dovesse succederti qualcosa, sperando di no ma non si sa mai, almeno saprai su chi contare. A me puoi chiedere qualunque cosa. Se hai bisogno di me, sappi che ci sarò sempre.*

Almeno lei mi capisce. Sono contenta di avere una Best come Mickey. Lei cerca in ogni modo di aiutare le persone. Affronta sempre i suoi problemi con il sorriso, è per questo che la stimo molto. Ma soprattutto, lei mi sta sempre accanto, qualunque cosa succeda. Le voglio bene come una sorella, forse perché infine siamo sorelle 'per scelta'.
Mi sto annoiando, sono le 16 del pomeriggio e non so cosa fare. Allora comincio a cercare qualche investigatore famoso su internet. Ne trovo alcuni, circa sei. Telefono ad ognuno di loro. I primi tre non rispondono nemmeno. Gli altri due mi dicono di essere molto impegnati con altri casi e di non potermi aiutare. Spero nell'ultimo. Compongo il numero e chiamo. Dopo almeno dieci squilli sto per riattaccare, quando sento una voce femminile rispondermi. Finalmente qualcuno! "Buon pomeriggio, potrei per piacere parlare con il signor Ferri?" Chiedo gentilmente. "Certo, glielo passo" Mi risponde una signorina, presumo sia la sua segretaria personale. Dopo alcuni minuti, sento una voce molto seria e decisa chiedere chi è. Io, quasi paralizzata, gli rispondo con voce tremante "Buon pomeriggio signor Ferri, sono la signorina Casadei e desidero incontrarmi con lei per parlarle di un caso. Mi farebbe molto piacere che lei mi aiutasse, per favore". Allora mi chiede se sono libera per il giorno dopo, alle 15, nel suo studio. Io gli rispondo di sì e mi faccio dare l'indirizzo. Dopodiché ringrazio il signor Ferri e lo saluto "La ringrazio signore, le auguro una buona giornata, a domani". Ricambia il saluto e poi mette giù. Si sono fatte le 19. Vado ad aiutare mia madre a preparare la cena. Finito di mangiare, corro a prepararmi per andare a dormire. In men che non si dica, mi ritrovo con il mio comodo pigiama, a guardare la televisione sul letto, aspettando che mi prenda sonno. Esso non tarda a giungere. Dopo circa un'ora, sento gli occhi farsi pesanti. Quindi spengo la luce e la televisione e, dopo un bel po' di tempo, mi addormento.

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