Capitolo 16

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***continuo EMMA POV'S***

Perché non posso esserci io sul quel letto, al posto di Fede? Perché deve essere lui a soffrire e non io? Penso a queste cose, sporgendomi un po' dalla ringhiera della terrazza. Ad un certo punto, perdo l'equilibrio. Sto per cadere di sotto, quando sento qualcuno afferarmi per la vita. Mi giro e vedo che si tratta di Benji. Mi ha salvata. Stavo per morire... Sarebbero stati dieci metri di caduta. Se non ci fosse stato lui, sarei sicuramente morta. Anche se avrebbero potuto prestarmi soccorso subito, essendo in un ospedale, non sarei sopravvissuta comunque.

BENJI POV'S

Siamo tutti nella sala d'attesa, quando la madre di Fede esce dalla stanza e ci raggiunge. Solo allora mi accorgo di una cosa. Emma non c'è, è sparita. La chiamo al cellulare, ma non risponde.
Perciò chiedo a Mickey "Amore, sai dov'è andata Emma? Qui non c'è, l'ho chiamata al telefono, ma non risponde". "Mi stava dicendo che voleva andare sulla terrazza, per stare un po' da sola. Forse sarà lì, vai a vedere" Mi risponde lei. Seguo il suo consiglio e vado a controllare se si trova sulla terrazza. Prendo l'ascensore, dato che sono sette piani di scale... Esco dall'ascensore e mi dirigo verso la terrazza. Appena scorgo Emma, tiro un sospiro di sollievo. Ma ho fatto troppo presto. Ad un certo punto, vedo che lei perde l'equilibrio. Sta per cadere di sotto, ma corro da lei e l'afferro per la vita, salvandola. Per fortuna sono arrivato subito. Se solo fossi arrivato con cinque secondi di ritardo, Emma sarebbe morta. Si sarebbe fatta un volo di dieci metri, per poi spiaccicarsi al suolo. Che paura! Ma perché mi vuole far prendere questi colpi?! Rimango ancora un po' traumatizzato da quel che è appena successo, poi le dico con tono arrabbiato "Sei matta?! Volevi morire?! Proprio ora, perché?! Non pensi che abbiamo già abbastanza problemi?!". Lei mi guarda, piange, ma non ha il coraggio di parlare. Allora continuo io "Perché? Perché volevi morire? Rispondimi per favore!". Emma fa un respiro profondo e poi mi risponde "Ho perso l'equilibrio, ma non l'ho fatto apposta... Stavo pensando e mi sono sporta un po' troppo oltre la ringhiera. Questo è tutto, non volevo mica suicidarmi!". Rifletto a ciò che mi ha detto e poi le domando "A cosa pensavi? O meglio, a chi? A Fede?". Mi guarda con uno sguardo contraddittorio e sembra non volermi dare alcuna spiegazione. Quindi la prendo sotto braccio e le dico "Okay, tienitelo per te. Scendiamo che gli altri ci staranno aspettando?". Lei annuisce e mi segue, in silenzio. Poco dopo ci ritroviamo dagli altri che chiedono ad Emma se dove fosse finita. Lei si limita a rispondere alle loro domande, dicendo a tutti "Sono andata sulla terrazza sul tetto per riflettere un po'. Il tempo è passato e non me ne sono accorta. Tutto qui". Salutiamo i genitori di Fede e andiamo verso la macchina. Appena riporto Mickey ed Emma a casa loro, anche io torno a casa mia. Vado subito in camera e mi stendo sul letto, aspettando che arrivi l'ora di pranzo. Finito di mangiare, ripenso al tour... Non possiamo più farlo, con Fede che si trova in quelle condizioni. Mi dispiace però. Mi dispiace per tutte le nostre fan che speravano di incontrarci. Allora prendo il cellulare e chiamo il nostro manager, che si occuperà di annullare il tour.

"Pronto manager? Sono Benji, sa io e Fede abbiamo avuto un problema. Più che altro Fede... Lo hanno picchiato ed ora è in coma... Non possiamo più fare il tour. La prego di annullare tutte le tappe... Ci dispiace molto..."

"Come? Non posso crederci... Cercherò di fare come ha detto. Ma è sicuro di voler annullare tutto? Magari posso provare a spostare le tappe. Va bene se le sposto fra sei mesi?"

"Non so... Se tutto va per il meglio, Fede potrebbe stare fuori dall'ospedale in due mesi... Poi ce ne vorrà di tempo per farlo riprendere del tutto. Se proprio lo vuole spostare, lo sposti fra un anno. Almeno è sicuro che Fede si sarà ripreso"

"Okay, allora sposto l'intero tour per l'anno prossimo. Tanto penso che sia possibile... Vi faccio i miei migliori auguri per Fede, ma anche per te, perché non si sa mai..."

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