Capitolo 20

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***20 luglio 2015***

FEDE POV'S

Appena Alex mi confessa la sua colpevolezza, io rimango sbigottito. Cioè, come ha potuto? Anche se, dal primo momento in cui ci siamo visti, io e lui non siamo mai andati d'accordo, come è arrivato a fare una cosa del genere? Se lo venisse a scoprire Emma, lei, sicuramente, non lo perdonerebbe mai. Ma voglio essere buono con lui, tanto l'importante è che non ho riportato danni seri. Posso anche chiudere un occhio.
Dopodiché, stranamente, mi chiede di cercare di far cambiare idea ad Emma, riguardo le indagini. Ma che storia è questa? Delle ricerche si sta occupando la polizia... Chiedo spiegazioni, ma Alex si limita a dire di fare ciò che mi ha detto. Allora mi viene un'idea. Visto che lui cercherà in ogni modo di ostacolare la mia relazione con Emma, potrei dirgli che manterò questo segreto, in cambio della sua approvazione della mia relazione con la sua Best. Più che approvazione, della sua arresa alla triste verità che io ed Emma ci amiamo e niente e nessuno potrà mai separarci. Di seguito al nostro 'accordo', lui esce dalla mia stanza e dopo entra lei, la donna più bella che abbia mai visto. L'unica donna per cui ho provato, provo ancora e sempre proverò qualcosa. Emma. Dio, quanto la amo. È bellissima, sono letteralmente geloso di lei. Non oso immaginarla nelle braccia di qualcun'altro che non sia io, ovviamente. Ci salutiamo con un bacio e subito lei si siede accanto a me, sul letto. Sposta il mio ciuffo da un lato e mi dà un bacio sulla fronte. Poi tento di tirarmi su con il busto, ma non ci riesco. Lei mi prende la mano e dice con tono rimproveratorio "No Fede. Stai giù. Non ti devi stancare. Devi stare al riposo. Capito?". Mi limito a farle un cenno di approvazione con la testa. Quanto ci tengo a lei... In fondo si preoccupa per me, dopo tutto quello che le ho fatto. E per me, questa cosa rappresenta molto...
La faccio avvicinare a me e le sussurro in un orecchio "Ti amo". "Anch'io" Mi sussurra lei a sua volta. Cominciamo a parlare del più e del meno. Fino ad arrivare al discorso delle indagini. Allora inizio "Come stanno andando le indagini?". Lei, visibilmente arrabbiata e irritata da ciò, mi risponde "Non bene. Anzi, la polizia vuole archiviare il caso come 'Non risolto'. Però io...". "Tu cosa?" La interrompo io. "Però io voglio continuare le ricerche dell'aggressore. La pagherà cara. Chiunque esso sia. Oggi stesso, alle 16, ho un appuntamento con il detective privato migliore della città. Gli spiegherò il caso e vedrò come potrà aiutarmi" Dice lei, piuttosto decisa.
Ecco di cosa parlava Alex. Gliel'ho promesso ormai... Devo farlo. Devo impedire che Emma continui le indagini. Allora le prendo un mano e dolcemente le spiego "Vedi Emma, apprezzo molto che tu voglia fare questo per me, davvero ne sono molto contento. Ma chissà cosa potrebbe succederti, ti ricordo che l'aggressore è ancora lì fuori, in libertà. Potrebbe scoprire che tu stia facendo delle ricerche su di lui e potrebbe farti del male. Non me lo perdonerei se ti accadesse qualcosa di brutto, soprattutto per mano di quel folle. Ti prego non fare niente. Togliti dalla testa questa idea. Fallo per me. Ti prego...". Sembra essersi convinta a non fare più nulla. Però non mi risponde. Se ne sta in silenzio, con lo sguardo basso. Quindi decido di prendere l'iniziativa e le chiedo impaziente "Allora?". Lei alza lo sguardo e, guardandomi negli occhi, mi dice "Ma io lo faccio per te...". "Se lo fai per me, allora non farlo. Tanto ormai sto bene, non mi è successo niente di grave. Che l'aggressore vada all'inferno. Lì sconterà la sua pena. Tanto anche se andasse in carcere, dopo un mese starebbe fuori senza problemi" Dico io. "E va bene, lo faccio solo per te perché non vuoi che mi cacci in guai seri. Se fosse per me, avrei già iniziato le ricerche" Risponde lei, ormai vinta. "Però fammi telefonare al detective per annullare l'appuntamento" Aggiunge. "Okay..." Concludo io. Allora chiama il detective proprio davanti a me e la sento mentre inventa una scusa per annullare l'appuntamento. Dice che non si sente sicura di volerlo fare davvero e di aver cambiato idea, così su due piedi. L'interlocutore sembra avere abboccato. Non le ha fatto altre domande. Appena stacca, vedo che è diventata molto triste. Si avvicina al mio letto e si siede accanto a me. Cerco di alzare la testa, ma prima che possa farlo, lei si china su di me e cominciamo a baciarci con molta passione. Ci stacchiamo solo dopo che sentiamo qualcuno bussare alla porta. La quale, si apre di scatto, lasciando intravedere l'infermiera. È venuta a chiamare Emma, perché l'orario delle visite è terminato. Ci salutiamo con un altro bacio. Questa volta, visto che siamo in presenza di un'infermiera, ci baciamo a stampo. Dopodiché esce dalla stanza ed io rimango solo.
Non vedo l'ora che sia domani, così potrò di nuovo abbracciarla e, soprattutto, baciarla. Il resto della giornata, lo trascorro dormendo. Sarò stato anche picchiato, ma la passione per il dormire mi è ancora rimasta.

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