Capitolo 8

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Mi sveglio alle prime luci dell'alba, mentre Thor dorme ancora. Mi alzo con cautela per non svegliarlo e furtiva mi sistemo per poi lasciare la stanza. Non so di preciso chi sto cercando o dove lo sto cercando, vago soltanto per il palazzo. Ad un certo punto sento un rumore di spade che si scontrono, corro subito verso quel rumore e vedo Lady Sif che combatte con un uomo. Quando si accorgono di me smettono e mi guardano perplessi. Mi raggiungono e Lady Sif mi dice con cattiveria << Ma guarda un po' chi abbiamo qui, il nuovo giocattolino ingravido di Thor. Come ci si sente a essere la seconda scelta?>> mi sorride soddisfatta del commento, io ricambio con la medesima moneta << Oh immagino tu lo sappia, visto che sei stata sempre la seconda scelta,no?>> l'uomo accanto a lei si mette a ridere << Oh, Sif, povera, ti ha colpita e affondata, non te l'aspettavi, eh? Prima con la moglie di Loki e ora con la fidanzata di Thor. Certo che queste umane ne hanno di coraggio, mi piacciono sempre di più. Ah, comunque, bellezza, io sono Fandral, un caro amico di Thor, nonché uno tre guerrieri, il più bello direi.>> mi prese la mano e sfacciatamente la baciò <<Ehm...io sono Hope, piacere di conoscerti>> e con un moto di disgusto tolsi di scatto la mia mano dalle sue labbra. Guardai Lady Sif e un'idea mi si formò nella mente, lei mi guardò sospettosa e mi disse << Perché ho la sensazione che quello che mi dirai non mi piacerà?>> << Lady Sif che ne diresti di addestrarmi nel combattimento?>> <<Nel combattimento? Certo, come no!>> <<Dico sul serio. Voglio imparare e Thor non mi insegnerebbe mai queste cose,ti prego>> << Thor mi ammezzerà! Okay, andiamo...per prima cosa ti insegnerò a tirare con l'arco>> sospirò sconsolata mentre Fandral fuggiva silenzioso dalla stanza. Sif mi porse un arco e attese che lo usassi. Il primo lancio fu un disastro, la freccia cadde ad un millimetro di distanza da me. Ci lavorai tutta la mattina e credo di star migliorando, almeno la freccia cadeva più lontana. Mi massaggiai le braccia e il collo quando sentì la voce di Thor che urlava il mio nome, cercandomi. Entrò nella stanza e quando mi vide con in mano un arco, impazzì. <<Hope ma che stai facendo? Non puoi maneggiare un'arma...sei incinta!>> lo fissai e basta mentre lui aspetta una mia reazione <<Hope?>> <<Hope,vuoi rispondermi?>> guardai l'arco e poi lui, mi misi in posizione prendendo come bersaglio lui e tirai, mancando di un pelo la sua testa. Abbassai l'arco e vidi che Thor era molto pallido e mi fissava sconvolto. <<Che...volevi uccidermi per caso?>> <<Si, ma purtroppo ho sbagliato mira, la prossima volta non sbaglierò>> lo minacciai e mi concentrai a tirare sul mio vero bersaglio. Sentivo il suo sguardo che mi perforava la schiena, poteva continuare a guardarmi quanto voleva, non lo avrei perdonato. Con la coda dell'occhio vidi Lady Sif che usciva dalla stanza " Traditrice" pensai indignata e sentii Thor che si spostava verso di me camminando flessuoso ed elegante come un leopardo. Ma non c'era nulla di elegante in quello che fece dopo. Mi prese per la vita e mi caricò su una spalla facendo attenzione a non schiacciarmi la pancia. Camminò fino alla nostra stanza e sculacciandomi mi buttò sul letto ( aveva una fissazione sul buttarmi in questo letto, credo che si porterà il materasso pure sulla Terra ) lo guardai con i capelli sul viso, e me li spostai con un soffio. Lui mi guardò dal basso, possente e dominante. Anche se non volevo ammetterlo mi era venuta l'acquolina in bocca, credo che avevo dello sbavo sulla bocca. Si tolse la maglietta, mostrandomi i muscoli così definiti e tonici da far paura, volevo dargli un morso e assaggiare il suo sapore, mi morsi il labbro impaziente. Mi spogliò lentamente e si mise a quattro zampe sopra di me e mi sussurro ad un passo dalle mie labbra <<Forse dovrei sculacciarti ancora. Mi hai fatto davvero arrabbiare facendo la bambina cattiva>> e mi sfiorò leggermente la bocca per poi staccarla subito, mugugnai scontenta e il bastardo sorrise compiaciuto. Mi prese e mettendomi a pancia in giù sulle sue gambe mi sculacciò piano. Mi diede tre colpi, prima di farmi alzare e di baciarmi con sforza le labbra. Mi massaggio i glutei e incominciò a baciarmi il collo mentre io appoggiavo la testa sulla sua spalla <<Scusa, amore mio, ho esagerato, mi dispiace>> e continuò a darmi bacetti finché non mi lamentai, allora si fermò e preoccupato mi chiese <<Che c'è, piccola mia?>> emersi dalla sua spalla e guardandolo gli sorrisi prendendogli la mano e facendo entrare due sue dite dentro di me, le lasciai e lui fece il resto entrando e uscendo da me <<La mia piccola era eccitata allora>> con un gemito raggiunsi l'orgasmo. Mi bacio sulla bocca e si mise le due dita in bocca assaggiandomi. Mi fece l'occhiolino e sorrise malizioso. Mi mise a cavalcioni sopra di lui e mi aiutò a far entrare il suo membro dentro di me. Mi prese per i fianchi e mi alzò e abbassò sul suo membro, capii il ritmo e inizia a farlo da sola. Mi sdraiai sopra di lui così da poter fargli leccare i capezzoli e lui lo fece , poi mi prese il viso e mi bacio mentre raggiungevamo il piacere. Esausta mi stesi completamente sopra di lui e mi appisolai. Fui svegliata da Thor che dolcemente mi svegliava <<Hope, che stavi facendo con quel arco? Non voglio che tu combatta. Non voglio vederti morire combattendo come mia madre.>> lo guardai e baciandolo su una guancia gli risposi <<Thor, io voglio imparare a proteggermi, così non mi sentirò debole e inutile quando ci sarà una battaglia, se ci sarà, e voglio proteggerti anche io come tu con me. Ti prego lasciami fare.>> lui sospirò scontento << Tanto lo sai che non posso dirti di no. Ti fa male?>> capii a che cosa si riferiva e arrossendo gli risposi <<No, in realtà mi è piaciuto molto quello che hai fatto>> lui rise felice e baciandomi la testa sospirò stavolta di soddisfazione. Mi alzai dal suo petto mi vesti e mi diressi verso la porta, quando Thor si mise in mezzo << Dove stai andando?>> <<Ad allenarmi. Ora, levati>> <<Verrò a vederti. Voglio essere orgoglioso della mia guaritrice>> gli sorrisi e con tenerezza lo abbraccia per poi dirigerci nella "palestra" mano nella mano e mentre mi allenavo sapevo che lui mi avrebbe guardata e che avrebbe sorriso orgoglioso ogni qualvolta che mi sarei girata verso di lui. Amavo il mio testardo, ma tenero leopardo.

La spada di fuocoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora