La prima spiegazione

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VIOLA'S POV

Come Jack mi aveva detto é venuto a trovarmi. Questo é successo ieri sera dopo cena, quando lui é venuto nella mia stanza e insieme a mio fratello Simon  siamo andati a fare una passeggiata. Abbiamo parlato del più e del meno e di tutto quello che ci veniva in mente, ma la cosa più importante è che abbiamo raccontato a Simon tutto quello che é successo. Durante il racconto é rimasto in silenzio senza fare domande e facendo volare la sua fantasia immaginando ogni cosa che noi dicessimo. Io e Jack ci alternavamo per raccontare i fatti secondo i nostri punti di vista, così ampliavamo in modo completo la nostra storia.

Mio fratello é rimasto meravigliato nel sapere che ho incontrato Pitch, il creatore degli incubi.

Poi siamo ritornati a casa e Simon é andato a guardare la televisione con i miei genitori mentre noi siamo rimasti in giardino. Jack mi ha detto di essere felice di avermi incontrato perché ho dato qualcosa di nuovo alle sue giornate. Mi sorrideva in modo onesto e in tanto mi diceva che io sono una ragazza: sincera, tranquilla, educata, divertente, simpatica, un po' timida, solare, cortese, gentile..... diciamo che ha detto tutti gli aggettivi che gli venivano in mente per poter fare il buffone e farmi ridere. In quel momento ho sentito una fitta al cuore che piano piano, molto lentamente si espandeva, ma poi la sensazione é sparita.

Ora sono qua davanti alla finestra della mia camera ad osservare il cielo pieno di stelle.

Sento le parole di Jack rimbombarmi nella testa, tutti quegli aggettivi sembrano che rimbalzano da una parte all' altra. Il cuore batte ad un ritmo più veloce del normale, una leggera sensazione di ansia invade tutto il mio corpo. Io ho i sensi di colpa. Ho i sensi di colpa per aver mentito a Jack, ora che so che pensa che io sia una persona 'fantastica'. Ho i sensi di colpa per aver tradito i Guardiani. Ho i sensi di colpa per aver fatto soffrire delle persone qualche hanno fa. Ho i sensi di colpa per non aver raccontato tutto quando potevo. Tutte queste cose sono collegate tra loro e insieme mi fanno stare male perché solo ora sento il reale bisogno di confidarmi con qualcuno. Il problema é che non so con chi posso parlare, mi sento opprimere. Vorrei tanto poter raccontare tutto a Jack ma ho paura delle conseguenze, rovinerei la nostra amicizia. Gli sono grata per quel poco che ha fatto per me. Io avrò dato qualcosa in più alle sue giornate ma lui ha fatto la stessa cosa per me.

Se non racconterò tutto ben presto lo farà Pitch e sarà molto peggio.

Mi sdraio sul letto e osservo il soffitto. Nonostante la stanchezza il sonno non sembra voler arrivare, ancora una volta invidio Simon perché riesce sempre dormire in modo profondo. Dopo un po' che mi rigiro nel letto il sonno inizia a prendermi con se,  so che adesso non potete capirlo ma solo un incubo ora potrebbe farmi star meglio.

°

Mi sveglio e la prima cosa che penso é la paura. La paura si trova dappertutto, fa parte di noi e ci accompagna nella vita quotidiana. Si può avere paura dei ragni, delle altezze, di stare male, paura che ci accada qualcosa di brutto, di essere interrogati, degli oggetti. Ma si può anche avere paura di crescere, di non sapere cosa fare da grandi, di non raggiungere i propri obiettivi e sogni, di non essere come gli altri vogliono o come noi vogliamo essere. Ci sono tantissimi esempi ma ci sono anche delle soluzioni per superare queste cose, il problema é vederle e trovarle.

Io non trovo soluzione alla mia paura: cosa succederebbe se raccontassi tutto a Jack e ai Guardiani? Come fare per far si che le cose non cadano in disgrazia?

Una cosa é certa, succederà nel momento meno opportuno, ma se aspetto il momento giusto potrebbero passare anni. Beh adesso non esageriamo ma non credo che ci sia un momento adatto, l' importante é affrontare le proprie paure per non rimanere bloccanti.

Una nuova amica per Jack FrostDove le storie prendono vita. Scoprilo ora