Elfo urlante

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Le vacanze invernali stanno passando velocemente, forse troppo velocemente. Devo ammettere che però mi sto divertendo, poter stare insieme alla mia famiglia é una cosa che adoro.
Quando non so cosa fare utilizzo la sabbia nera e creo quello che mi passa nella mente e spesso mi ritrovo a realizzare un cavallino come quello che mi ha regalato Pitch. Lo so che non dovrei farlo ma il bisogno diventa sempre più forte e poi é veramente stupendo creare qualcosa con la mente.

Guardo in alto: il cielo é coperto da un leggero strato di nuvole dove qua e la ci sono degli squarci che permettono di vedere le stelle che brillano come diamanti nel manto oscuro facendo rivelare la loro presenza.Mi spingo con le gambe e ricomincio a dondolare sull' altalena mentre un leggero venticello mi ghiaccia le guance scoperte dalla sciarpa.
Non dovrei essere qua, lontana da casa in un parchetto desolato durante la notte, ma mi sveglio sempre più frequentemente durante la notte e dopo non riesco più addormentarmi. Questo posto mi fa tornare in mente molti ricordi come la prima volta che ho visto Jack. Un sorriso spontaneo nasce sul mio viso e chiudo gli occhi continuando ad andare su e giù con le mani strette alle catene dell' altalena. Stare qua da sola immersa nell' oscurità con un solo lampione che si trova distante da me mi mette soggezione, e ammettiamolo ho anche paura ma adoro questa sensazione.
Appoggio i piedi per terra e mi alzo in piedi per potermi incamminare verso casa.
Sono poche le persone che sono in giro con la propria auto, ma chi é che va in giro per strada di notte quando non ha niente da fare? Ok io lo faccio, però io ho i miei motivi. Giusto?

Troppi pensieri mi ronzano per la testa ed alcuni sono un po' senza senso. Mi concentro sulla strada e attraverso sulle strisce pedonali dopo aver guardato per sicurezza alla mia destra e alla mia sinistra per vedere se arrivava qualcuno.
Vedo in lontananza un signore sconosciuto che cammina verso la mia direzione. Quando siamo vicini aspetto che l' uomo si sposti per non venirmi addosso ma fa una cosa che non mi sarei mai aspettata: mi passa attraverso.
Porto una mano al cuore. Come é possibile? Non può essere successo veramente é una cosa impossibile le persone non possono attraversarsi.
Ok Viola respira non c' é bisogno di andare in panico, ci sarà sicuramente una spiegazione logica che in questo momento ti sfugge. Magari hai visto male perché sai é notte fonda e non riesci ad essere lucida a quest'ora.

Ricomincio a camminare, sono nervosa, il battito del cuore é ritornato normale ma una leggera sensazione di ansia non mi vuole abbandonare.
Devo dirlo a Jack? A Pitch? Se lo dicessi a Pitch lui subito..... lui subito....
Mi fermo di colpo, le parole di settimane prima dell' Uomo Nero invadono la mia mente. Lui me l' aveva detto, mi aveva avvertita sul fatto che se uso i miei poteri nessuno potrà più vedermi, o perlomeno le persone che non mi conoscono, e io in questi giorni passavo il tempo ad usarli. Come ho fatto a non pensarci prima? É tutta colpa della mia natura, non posso evitare di essere chi realmente sono. La voglia di usare la sabbia nera, il stare sveglia la notte, andare al parco o sul tetto per sentire un brivido di paura fanno parte di me e non posso più trattenere queste cose.

Il suono di un clacson mi risveglia bruscamente dai miei pensieri e mi accorgo di essermi fermata in mezzo alla strada. Una testa esce fuori dal finestrino abbassato.
?:- Tutto bene?-
V:- Si si tutto bene-
Ricomincio a camminare tutta imbarazzata e sento il rombo del motore allontanarsi. Mi metto a correre cercando di non sbattere i piedi sull' asfalto per evitare di far rimbombare il suono dei miei passi e in pochi minuti mi ritrovo davanti al cancello di casa. Appoggio una mano sul freddo cancello e mi piego in avanti per riprendere fiato. Sono fuori forma, non sono più abituata a correre e le vacanze non stanno aiutando.
Dopo essermi ripresa senza far rumore entro in casa e chiudo la porta con la chiave e mi dirigo verso le scale e lascio le scarpe vicino all' armadietto. Salgo uno ad uno i gradini con i piedi scalzi sentendo il freddo trapassare i calzini e in cima entro in camera, mi metto il pigiama e entro nel letto.
Chiudo gli occhi isolandomi dal mondo esterno, ascolto il silenzio e i respiri regolari di Simon mentre piano piano mi ritrovo nel mondo dei sogni.

Una nuova amica per Jack FrostDove le storie prendono vita. Scoprilo ora