L'Uscita

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Luke's POV
Strinsi i pugni e cercai di non dare molto peso a quella domanda. C'ero abituato ma... Ogni volta che i miei genitori venivano nominati mi assaliva una profonda sensazione di malinconia accompagnata da nostalgia. Non li vedevo da sette anni... E tra un bel po' otto.
Non ce l'ho con loro per avermi ceduto a questa famiglia... L'avrei fatto anche io con mio figlio. Il debito era troppo grande anche se non capisco ancora come erano entrati in affari con i Signori Obelion ma preferisco non rimanerne allo scuro. Mi avevano regalato i sedici anni migliori della mia vita. Non mi servivano grossi regali o lunghe vacanza per capire quanto mi volessero bene. Mio padre, per quanto lavorasse, era sempre presente, da piccolo giocava sempre con me a palla o ci rincorrevamo... Bei tempi. Mia mamma.... Beh... È completamente diversa dalla signora Obelion. È dolce, sensibile e sempre allegra, anche se passava una giornataccia non perdeva mai il sorriso per farmi stare meglio o per non farmi preoccupare. Ricordo che prima di andare a scuola mi metteva una mano sulla testa e mi accarezzava i capelli.
Dopo il trasferimento, andare a scuola era diventata una tortura. Non riuscivo a studiare avendo il pomeriggio impegnato a servire Ariel, Dio solo sa come ho fatto a superare gli esami.
Tornando a noi... Quelle carezze mi mancavano davvero tanto e non lo avrei mai detto qualche tempo fa poiché finiva sempre per scompigliarmi i capelli e dovevo ripettinarli.
Fissai Ariel e cambiai espressione per non dargliela vinta. Feci un sorrisetto e risposi.
"Stupendo. Visto che posso vedere la figlia sexy nuda"
Non so come mi era venuto in mente dì dirlo ma vedere Ariel impallidire e spalancare gli occhi, mi ripagò anni e anni di torture.
"Stavo scherzando, hey" Risi.
"Idiota" abbassò il volto come per nascondersi, allora decisi di risponderle
seriamente.
"Orribile" feci un mezzo sorriso malinconico.
"Eh?" Mi rispose alzando la testa.
"È orribile" ripetei.
Fissò a terra, poi tornò a fissarmi negli occhi.
"Ti... Ti mancano?" Disse a bassa voce, quasi come se facesse attenzione a non ferire i miei sentimenti.
"I miei?" Sorrisi malinconicamente "Si"
Sbuffò e tornò a guardare intorno.
Una particolarità di Ariel che amavo quasi quanto i suoi occhi era un piccolo neo sopra il labbro a destra. Le dava qualcosa in più al volto e lo rendeva completo.
La odiavo... Ma non riuscivo a non pensare quanto fosse bella. Lo era anche senza sforzarsi.
Nel frattempo arrivarono i primi piatti. Ringraziai il cameriere mentre Ariel no, non ringraziava mai nessuno.
Prese le posate e iniziò a mangiare.
"Sono finite le domande?" Chiesi ridendo prima di addentare la carne "Solo due?"
"Mangia prima" mi rispose fredda.
Finimmo di cenare senza aprir bocca.
Era chiarissimo che non le andava giù di essere uscita con me.
Mise il gomito sul tavolo, vi poggiò la testa  e con i suoi occhi color ghiaccio mi fissò le labbra.
"Luke..." Spezzò il silenzio.
"Umh?"
"Preferiresti tornare a casa o rimanere con me?"
Cosa? Che razza di domande faceva? Era ovvio che avrei voluto tornare a casa...anche se... Ammetto che un po' mi sarebbe mancata.
"Secondo te?" Risi.
"Già..." Si mise a ridere anche lei "Era una domanda così stupida?"
Annuii continuando a sorridere come un'idiota. Era la prima volta che sorridevo così con Ariel, non so perché... Forse mi aveva incoraggiato la sua risata.
Mi soffermai sul suo sorriso e la fissai con occhi dolci.
"Sai che quando sorridi alzi lievemente un po' di più il labbro superiore destro?" Dissi.
Lei si fermò e mi osservò sorpresa. "Sul serio?"
Annuii e lei tornò a sorridere.
"Ti piace?" Mi domandò portandosi una ciocca dietro l'orecchio.
"L'adoro"
Oh no. Lo stavo pensando ma non pensavo di averlo detto ad alta voce. Sentii il volto in fiamme e Ariel rise.
Si alzò e mi porse una mano.
"Ti va di ballare?"
"Si... Ok"
Mi alzai e le presi la mano.
In realtà, ascoltando la musica nella stanza, avrei voluto chiederle anche io di ballare ma penso sia un bene cha abbia fatto il primo passo lei. Almeno sapevo che non si era annoiata.
La cinsi con il braccio sinistro intorno la vita mentre con la mano destra tenni la sua intrecciando le dita. Lei poggiò la testa sul mio petto e sentii la sua mano libera salire su per la mia schiena.
"È strano" rispose ridendo.
"Si... Strano, ma..." Stavo per dire bello ma mi bloccai. Stavo parlando troppo per i miei gusti.
"Ma?" Rispose alzando la testa fissandomi negli occhi.
"No nulla lascia stare" risposi sviando dal discorso.
Mi fissò per un po' stringendo gli occhi poi riabbassò la testa riappongiandosi al mio petto.
"Ed Sheeran" disse.
"Eh?"
Avevo sentito parlare di questo tizio... Ma non sapevo esattamente chi era.
"È così rilassante. Thinking out loud"
"Stai pensando ad alta voce?"
Iniziò a ridere e si distaccò dall'abbraccio mettendosi una mano sulla bocca.
"Ho detto qualcosa di sbagliato?" Chiesi. Mi sentivo davvero in imbarazzo.
"È la canzone Luke" continuò a ridere indicando lo stereo.
"Oh... Oddio" che figuraccia. Misi una mano dietro la nuca e sorrisi nervosamente.
"Povero Luke... Sei proprio fuori dal mondo. Prometto di farti uscire di più"
Ecco... Stava andando bene eppure lo aveva rifatto. Mi stava ritrattando come un cane.
"O almeno... Di farti un'educazione musicale" continuò.
"Questa mi piace di più" risposi.
Ci guardammo intorno e poi la rifissai.
"Andiamo?" Chiesi.
Lei annuì.
Mi abbracciò un braccio e uscimmo fuori.
Mi fermò prima che girassi dal suo lato della macchina e le aprissi lo sportello.
"Perché?!" Domandai ma lei mi ignorò entrando in macchina.
Feci lo stesso e dopo aver chiuso tutte le porte ripresi il discorso.
"Perché non vuoi che faccia il gentiluomo?"
"Gentiluomo?" Rise.
"Rispondi seriamente Ariel"
"Perché non voglio che tu lo faccia..." Rispose guardando fuori dal finestrino.
"Quindi ti piacciono i cattivi ragazzi?" Risi. "Per questo hai fatto il tatuaggio? Per attirarli?"
Si voltò verso di me e mi lanciò una frecciatina con gli occhi.
Rabbrividii alla sola vista.
"S-Scusa" dissi.
"La prossima volta... Se non sai come sono andate le cose ti consiglierei di sparare meno cazzate"
Deglutii e annuii.
"Come è andata quindi? Chi ti ha convinto?"
"Non sono affari tuoi"
Rimasi zitto per un po'... Poi decisi di aprire bocca.
"Posso chiederti che significa? Il tatuaggio"
"No" rispose fredda e io mi bloccai.
"Okok... Scusa"
Arrivammo a casa e scese velocemente dall'auto.
"Hey hey!" Dissi rincorrendola, prendendola per un braccio.
"È stato così orribile uscire con me?" Chiesi a bassa voce.
"Cosa? No!"
"Allora perché ti comporti così?"
"Come... Cioè... Io..." Si guardò intorno poi tornò a me "Non lo so" disse stanca "Non lo so... Scusa"
"Mi stai chiedendo scusa?" Alzai le sopracciglia sorpreso.
"Si... La smetti!? Devi commentare ogni cosa che faccio?" Mi rispose irritata.
"Okok... La smetto"
La vidi tremare e portarsi le mani alle braccia per riscaldarsi. Era metà febbraio e faceva davvero freddo. Che testona... Glielo avevo detto...
"Entriamo" le dissi ma non quando feci per aprire la porta mi fermò e mi abbracciò.
"Te lo avevo detto... Se mi avrebbe fatto freddo tu mi avresti riscaldato"

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