Tradita

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Lui afferrò il mio volto e lo avvicinò al suo poggiando le sue labbra sulle mie ma io mi allontanai e gli diedi uno schiaffo.
"No!" Urlai facendo qualche passo indietro e strofinandomi le labbra.
Ma come diamine gli era passato per la mente di baciarmi?
"Ti prego Ariel!" Mi supplicò lui avvicinandosi.
Mi porse una mano ma io gliela rifiutai.
"Ma non lo capisci!? Io amo un altro Zack!" Gli urlai in faccia e vidi tutti spalancare gli occhi.
Noah mi prese il braccio e io mi voltai fissandolo confusa.
Poi mi guardai intorno ancora una volta e notai che le persone avevano alzato i telefonini per registrare. Il mio cuore iniziò a battere sempre più forte e stavo per andarmene quando Zack sussurrò qualcosa che mi fece imbestialire.
"Cioè ok, prima il servo e dopo il frocio"
Sgranai gli occhi e mi avvicinai di più a lui.
"Che hai detto?" Chiesi facendo finta di non aver sentito.
Lui fece un sorrisetto e alzò le spalle.
"Oh mi hai sentito" Rispose fissando un punto vuoto della stanza.
"Tu... sei un cretino"
Mi avvicinai velocemente a lui per tirargli un pugno ma per fortuna Noah mi bloccò prima che potessi farlo e mandare a puttane la mia reputazione.
"Zack ci puoi lasciare in pace?" Chiese lui con occhi bassi.
Lui sorrise istericamente e inarcò una sopracciglia.
"Io dovrei lasciarvi in pace?"
Ero così confusa, stavo vivendo esattamente una situazione stranissima.
Noah alzò lo sguardo e lo fissò stringendo i pugni.
"Sì, per favore..."
Zack smise di ridere e si avvicinò a Noah fino ad appoggiare la fronte alla sua.
Lo fissò negli occhi con disprezzo a lungo poi spostò lo sguardo su di me.
"Andatevene voi..." Disse infine tornando a fissare Noah.
"Subito" Risposi all'istante e mi liberai dalla presa di quest'ultimo, mi voltai e la folla mi fece spazio per poter passare ma al mio passaggio si chiuse subito lasciando Noah indietro che nel frattempo mi urlava di aspettare.
"Spero tu abbia goduto con entrambi!" Urlò Zack dall'altra stanza ma non tornai indietro, ora come ora volevo solo abbandonare quel locale il prima possibile.
Mi sentivo umiliata, arrabbiata ed irritata. Ma in quale universo parallelo avrei mai potuto amare uno come Zack? Come poteva pensare che avrei potuto amarlo dopo tutto quello che mi aveva fatto!?
Passai vicino al bancone per prendere la giacca e Ryan mi si avvicinò.
"Alla prossima tesoro" Disse dolcemente.
Mi voltai verso di lui abbassando le spalle e con espressione dispiaciuta.
"Bel casino di là eh?" Chiese cercando di smorzare la tensione.
"Scusa... Non pensavo che avrei incontrato quel ragazzo qua..." Risposi afflitta.
"Zack?" Domandò corrugando la fronte.
"Lo conosci?" Chiesi confusa.
Quando io e Zack stavamo insieme andavamo spesso al Drews ma Ryan non era stato ancora assunto.
Lui mi si avvicinò di più e aprì la bocca cercando di dire qualcosa.
"Ariel... Zack è il proprietario del locale" Disse infine e io sgranai gli occhi.
Zack era il proprietario del Drews? Il locale che frequentavo più di casa mia a momenti?
Ero completamente sconvolta.
Come avevo fatto a non saperlo prima?
"Frequenti sempre questo bar e non lo hai mai saputo?" Continuò facendomi sentire completamente stupida.
"Io... no, da-da quanto?"
"Da... un paio di anni, penso" Rispose facendo una smorfia non essendo sicuro di quel che diceva.
Mi voltai verso la pista di ballo dove le persone erano ancora raggruppate, forse Zack e Noah stavano parlando ancora.
"Cavolo, io e Noah dovevamo informarci di più sulla festa..." Dissi abbassando il volto.
"Noah?"
"Che c'è!? Perché ogni cosa che dico risulta strana alle tue orecchie!?" Domandai stufa di questa situazione alzando rapidamente la testa.
"Noah sapeva che il locale era di Zack" Mi rivelò ancora corrugando la fronte.
"No..." Dissi scrollando il capo.
"Sì..." Rispose lui appoggiandomi una mano sulla spalla.
Inarcai le sopracciglia e iniziai a respirare affannosamente.
"No, no! Me lo avrebbe detto!" Urlai cacciandomi la sua mano sulla spalla e facendo qualche passo indietro.
Con la coda dell'occhio vidi la folla spostarsi ancora una volta, probabilmente Noah stava venendo da me.
"Ok scusa, ma forse gli sarà sfuggito" Rispose Ryan alzando le mani.
"No... io..." Non riuscivo più a parlare, mi sentivo mancare l'aria, Noah mi aveva tradita...
"A mai più Ryan..." Conclusi e mi voltai dirigendomi verso la porta.
"Ti prego Ariel non prenderla così! Ariel!" Mi urlò da dietro il bancone.
Come dovevo prenderla? Sentivo il mio cuore frantumarsi in mille pezzi.
Uscii fuori e mi diressi verso la strada per aspettare un taxi.
Appena ne passò uno corsi e gli feci segno di fermarsi.
Faceva davvero freddo.
"Ariel dove vai!? ARIEL TI PREGO ASPETTA!" Mi urlò Noah appena uscito dalla porta.
Mi rincorse fino a prendermi per un braccio.
Nel frattempo il taxi si fermò.
"Cosa Noah!? COSA!?" Esplosi voltandomi verso di lui e mi liberai dalla presa.
Lui sgranò gli occhi e io finalmente capii tutto su di lui.
"Diamine ora tutto chiaro..." Dissi chiudendo gli occhi, mi morsi il labbro inferiore e una lacrima mi rigò la guancia.
"C-cosa?"
"Il nostro primo incontro era puramente casuale, tu non eri là per me, ma per Zack..." Riuscii a dire sconvolta respirando affannosamente.
"N-No aspetta" rispose lui muovendo lentamente il capo.
Io gli misi un dito sulle labbra per zittirlo e continuai la mia teoria.
"Tu oggi non volevi farmi uscire di casa in modo tale che potessi distrarmi e non pensare a Luke, tu volevo andare a questa festa del cavolo per incontrare Zack e farlo ingelosire, ma non di me... di te!"
Mi fermai un secondo per prendere fiato e per realizzare quello che avevo appena detto. Poi ripresi a parlare.
"Ma non è andata così, perché tu non potevi prevedere che lui fosse innamorato di me e... CAZZO... TU sei innamorato di Zack!" Conclusi facendo un sorrisetto nervoso. Mi misi le mani fra i capelli e alzai il viso verso il cielo.
"No Ariel-"
"No cosa!? Vuoi negarlo?" Domandai ancora gesticolando con le mani.
Lui aprì la bocca ma non riuscì a dire nulla per controbattere.
Rimanemmo zitti a fissarci a lungo.
Io cercai nei suoi occhi qualcosa che mi dicesse no! Tutto quello che hai detto è completamente sbagliato, ma non fu così.
Abbassai lo sguardo e mi strofinai gli occhi.
"Lo sapevo" Dissi e mi voltai verso il taxi.
"No aspetta" Disse riafferrandomi il braccio e bloccandomi ancora una volta.
"Perché?" Chiesi stringendo i pugni.
Poi mi voltai e iniziai a spingerlo con le lacrime agli occhi "Perché non me lo hai detto?! Perché quando te lo chiesto hai negato!? Era tutta finzione la tua?! Mi hai solo usata!?"
"No! No Ariel! Fammi spiegare io-" Cercò di dire lui con voce roca ma lo bloccai ancora.
"Sai cosa Noah? Mi fidavo realmente di te ma cavolo... mi hai spezzato il cuore..." Dissi voltandomi e dirigendomi verso il taxi.
"Ariel ti prego aspetta" Continuò a dirmi ma non mi bloccò questa volta.
Io aprii lo sportello de taxi e mi voltai verso di lui un'ultima volta.
"Voglio andare a casa Noah... Tu resta qua a divertirti ok?" Dissi sorridendo con le lacrime agli occhi.
"A-"
"Lasciami in pace ora" Conclusi e mi infilai nella macchina chiudendo lo sportello.
"Casa Obelion" Dissi e il tassista si limitò ad annuirmi.
Per tutto il viaggio cercai di trattenere le lacrime fissando il vuoto al di là del finestrino.
Quando arrivai a casa pagai il tassista e scesi dirigendomi velocemente verso la porta.
L'aprii ed entrai rimanendo davanti ad essa.
Il cuore mi faceva così male. La mia amicizia con Noah era fondata interamente su bugie, bugie e ancora bugie.
Feci un lungo respiro e qualche lacrime riiniziò a rigarmi il viso.
Strinsi forte gli occhi e mi poggiai con la fronte alla porta.
Stavo piangendo in silenzio quando la luce dell'entrata si aprì e una voce a me familiare mi chiamò.
"Ariel?"
"Cazzo" bisbigliai.
Ci mancava solo lui per completare un vero e proprio schifo di giornata.
Sentii Luke avvicinarsi sempre di più a me.
"Ti stavo aspettando... Volevo dirti che mi dispiace" Disse con tono di voce basso.
Chiusi gli occhi e feci un lungo respiro, dopodiché decisi di voltarmi verso di lui.
Lui sgranò gli occhi e corrugò la fronte.
"Che hai?" Chiese cercando il mio sguardo.
Mi prese il volto con le mani e mi fissò dritto negli occhi.
Le sue mani calde a contatto con il mio viso congelato per poco non mi fecero saltare il cuore. Era una sensazione bellissima.
"Ariel perché stai piangendo?" Chiese ancora preoccupato.
Mi morsi il labbro inferiore e lui assunse un'espressione più confusa.
Lasciò il mio viso e con le mani mi prese le braccia.
"È-è per Noah?" Domandò e io annuii tornando a piangere sempre di più.
"Posso... posso aiutarti in qualche modo?" Chiese con tono calmo.
Annuii ancora una volta e lentamente cercai un suo abbraccio. Quando riuscii ad abbracciarlo e lui mi strinse a sé mi sentii al sicuro. Piansi sul suo petto mentre lui mi accarezzava la schiena, così facendo mi riscaldò anche.
"Mi dispiace, mi sono comportato da vero coglione... avevo paura di ferirti, di complicare le cose ma l'ho fatto lo stesso... per favore, perdonami"
Con una mano cercai di asciugarmi gli occhi, poi afferrai un suo braccio.
"L-Luke"
"Umh?"
"Possiamo essere amici?"
Lui non rispose subito. La mia domanda probabilmente era inaspettata.
"Sì Ariel" Rispose infine.
Feci un piccolo sorriso poi mi allontanai dal suo petto per poterlo guardare in faccia.
"Quindi mi hai perdonata?" Domandai ancora ed ebbi paura della sua reazione.
Spalancò gli occhi e mi fissò a lungo, poi mi portò una ciocca dietro l'orecchio e abbozzò un sorriso.
"Sì"















Salve!🐾
Come promesso... dopo una settimana eccomi qua u.ú
Come state?
Spero il capitolo vi sia piaciuto. Vi avverto che ci stiamo avvicinando alla fine, più o meno ma... OK!
Alla prossima 💕
~Pia

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