Occhio nero

4.2K 184 16
                                    

Entrai in casa Obelion dopo quasi quattordici ore di assenza e notai che non c'era nessuno ancora in giro.
Presi il borsone e salii di sopra ma a metà strada, proprio davanti la stanza di Ariel, le gambe iniziarono a tremarmi non riuscendo più a sopportare il peso del borsone e del mio corpo. Lasciai cadere il borsone e mi strofinai gli occhi visto che stavo iniziando a vedere doppio.
Inutil dire che la sua porta si aprì dopo neanche un minuto.
"Luke che diamine stai facendo?" Domandò lei a bassa voce come se si fosse appena svegliata. Infatti indossava una larga maglietta bianca, un pantaloncino rosa ed era scalza.
Cacciai le mani davanti agli occhi e sospirai alzando il volto.
Nulla.
Non riuscivo a fare nulla senza che lei poi venisse a scoprirlo.
"Che-Che... chi?!" Si allarmò mettendosi le mani sulla bocca.
Io mi avvicinai a lei e mi misi un dito sulle labbra mentre con l'altra le tappai la bocca.
"Shh! Non urlare altrimenti sveglierai Wanda" le dissi ma ero sicuro che fosse troppo sconvolta dalle condizioni del mio occhio per prestare attenzione a quel che avevo appena detto.
"Entra"  Disse tirandomi da una manica.
Entrato mi buttai sul suo letto esausto.
"Aspettami"
"Dove vai?"
Non feci tempo a chiederglielo che era già sparita.
Poco dopo tornò con dei batuffoli di cotone, alcool e cerotti in mano.
Mi venne da ridere e lei mi lanciò un'occhiataccia mentre chiudeva la porta.
"Puoi spiegarmi cosa è successo e chi è stato?" Mi chiese avvicinandosi con un batuffolo di cotone e l'alcool.
"Ariel infermiera... c'è qualcosa che non sai fare?" Domandai a mia volta divertito in un certo senso.
Lei si vendicò subito dopo quando iniziò a tamponarmi la ferita con il batuffolo inzuppato di alcool.
"Sei un idiota... mi vuoi rispondere sì o no?" Rispose irritata e le sentii la mano tremare.
Gliel'afferrai e la fissai dritta negli occhi. Era ora di dire ad Ariel cosa facevo per lo più nei miei giorni liberi.
"Ariel... io mi sono iscritto ad un palestra di kick boxing. È del padre di Alison e oggi io... io ecco... ho avuto il mio primo incontro. È andato bene! Se non contiamo il fatto che mi terrò un occhio nero fino a non so quando" Spiegai in breve facendo un sorrisetto nervoso.
Lei tolse la mano dal mio volto e si sedette vicino a me sul letto con la testa bassa.
"Perché non me lo hai detto prima?" Domandò con un tono di voce realmente basso dopodiché si morse il labbro inferiore. Cercai il suo sguardo ma visto che mi risultò impossibile le risposi con un tono calmo.
"Scusa ma il nostro rapporto non andava proprio a gonfie vele e ho cercato di sfogarmi in qualche modo"
Lei alzò gli occhi verso il soffitto e fece un sorriso privo di allegria.
"Sono stanca di essere sempre all'oscuro di tutto, mi sento stupida" Sussurrò con l'intento di farsi sentire lo stesso.
Le misi una mano sulla guancia e le tirai dietro l'orecchio una ciocca bionda.
"Cosa? Perché?" Domandai corrugando la fronte.
Lei non mi degnò di uno sguardo e rimase immobile a fissare il muro.
"Senti mi dispiace, avrei dovuto dirtelo..." Dissi veramente mortificato. Lei scrollò il capo e si alzò sulle ginocchia tornando a medicarmi l'occhio.
Era calato il silenzio e io avevo chiuso gli occhi fino a quando non sentii sul viso una goccia calda rigarmi la guancia.
Spalancai gli occhi di scatto e notai che lei stava piangendo.
"Ariel che hai?" Domandai confuso prendendola dalle spalle.
Lei si asciugò gli occhi e si sedette sui talloni.
"Io ho paura... non voglio che continui a farlo. Sfogati con me ma ti prego... smettila" Rispose con voce sommersa dalle lacrime.
Iniziò a singhiozzare e d'istinto le presi il volto con le mani.
"Eh? Perché?" Domandai ancora più confuso.
Lei si liberò dalla prese e mi indicò il volto.
"Non voglio che ti faccia male, ma lo hai visto il tuo occhio? Non... non voglio che-"
"Ariel-" La bloccai ma lei mi bloccò a sua volta.
"È stramaledettamente pericoloso Luke!" Esclamò prendendomi la mano.
Sentii un brivido percorrermi tutto il corpo, i suoi occhi ghiacciati brillarono sotto l'effetto delle lacrime.
"L-Lo so ma..." Balbettai ma non riuscii ad andare avanti incantato da quello spettacolo che mi si presentava davanti.
"Ma cosa?"
Allontanai la mano e abbassai lo sguardo per evitare il suo. Non potevo ricascarci... non volevo. Allora perché avevo questo forte impulso di prenderle il viso e baciarla?
"Hai ragione ma non posso smettere ora"
"Perché?"
"Perché ho appena iniziato e il padre di Alison nutre grandi speranze per me"
"Il padre di Alison? E lei non ti dice nulla? Non ti dice che questa è una grande cazzata?" Domandò sempre più arrabbiata.
In effetti Alison non mi aveva mai detto nulla, era stata lei a farmi entrare in quella palestra, credo fosse abituata a vedere tizi che si mal menavano ma io non ero un tizio qualunque, perché non era preoccupata come lo era adesso Ariel?
"A-Anche lei è preoccupata ma-"
"Ma cosa? Non fa questo schifo che sto facendo io?"
Sgranai gli occhi a quella domanda, lei serrò le labbra e le notai una piccola vena ingrossata sulla fronte, simbolo che era davvero arrabbiata.
"Non volevo dire questo"
"Sì invece"
Mi zittii e rimasi a fissarla con la bocca aperta.
Continuava a guardami dritto negli occhi e io non riuscivo più a capire nulla.
Era questo l'effetto che mi faceva Ariel Obelion.
Mi faceva impazzire con un solo sguardo e penso che lei se ne fosse accorta da tempo ma che ora se ne fosse completamente dimenticata.
"Sono tua amica no? Non posso preoccuparmi per te e dirti quello che penso?" Continuò a domandarmi impaziente di una risposta.
Io mi avvicinai al suo volto incrociando il suo sguardo. Le nostre labbra si trovarono a pochi centimetri di distanza e con un braccio la tirai verso di me. Sentii il suo cuore battere sempre di più mentre i suoi occhi per poco con uscirono di fuori dallo stupore.
"Tu non vuoi essermi solo amica"
Fece per ribattere ma prima che potesse farlo poggiai le mie labbra sulle sue.
In un primo momento lei si irrigidì poi si rilassò e socchiuse le labbra permettendo alle nostre lingue di toccarsi.
Non provavo una sensazione del genere dall'ultima volta che ci eravamo scambiati un bacio ed era una sensazione stupefacente.
Stavo sbagliando? .
Al momento me ne importava qualcosa? No.
So bene che Ariel in questo periodo era più che fragile e non ne volevo assolutamente approfittare anzi, era successo tutto così velocemente che non me resi neanche conto.
L'unica cosa che sapevo in quel momento è che volevo solo Ariel e lei voleva me.
Mi prese il volto con le mani e continuò a baciarmi mentre si alzò in ginocchio sul letto.
Io cercai di cacciarle la maglietta e lei non fece nulla per impedirlo, anzi mi aiutò dopodiché tornò a baciarmi.
Mi buttò indietro sul letto e mi cacciò la maglietta.
Dopo iniziò a tempestarmi il petto di baci e notò il livido che avevo sul fianco, sempre dovuto all'incontro che avevo affrontato poche ore fa.
"Luke-"
Le presi il volto e la baciai senza farle finire la frase.
"Non fa male" La tranquillizzai accarezzandole la guancia con il pollice.
Lei abbozzò un sorriso e abbassò lo sguardo, io mi tolsi le scarpe goffamente e iniziai a toglierle i pantaloncini che usava come pigiama.
Dopodiché mi misi sopra di lei continuando a baciarla.
Lei mi scostò leggermente con le mani appoggiando la fronte alla mia e sospirò profondamente.
"L-Luke i-io non-non ho-" balbettò intimorita. Riuscivo a sentirle i battiti del cuore come se fossero tamburi nella stanza attaccati all'amplificatore.
"Lo so... neanche io" Le rivelai e mi scostai un po'.
Lei mi afferrò le spalle e si avvicinò al mio volto.
"Però lo voglio veramente..." Disse guardandomi con occhi supplicanti. Le sorrisi dolcemente e le stampai un altro bacio facendola adagiare sul letto ancora una volta.
"Anche io"
Mise le mani fra i miei capelli e tornò a baciarmi ancora come se non ne avesse abbastanza, come se fosse quello a tenerla in vita ormai.
Presto mi sbottonò i jeans e me li sfilò. A separarci solo due strati di stoffa ora.
Le baciai il collo mentre il suo respiro si faceva sempre più affannato.
Allontanai un attimo il volto e osservai per bene ogni centimetro e particolare del suo viso.
"Cosa c'è?" Mi chiese lei confusa.
Pensai a quello che tra poco stava per accadere e non riuscii più smettere di sorriderle.
"Sei bellissima"












Salve!
Ebbbbene sì! Ho deciso di pubblicare all'istante perché non ce la facevo ad aspettare e anche perché sì, anche se sono depressa maaa ok!
Spero il capitolo vi sia piaciuto 😏 
Alla prossima!❤️ (che probabilmente questa volta sarà veramente la domenica o sabato, chi lo sa!)
~Pia

Don't let me goDove le storie prendono vita. Scoprilo ora