Vittoria

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Entrai in casa, mi cacciai il cappotto e lo tenni in mano.
"Cosa ci fai tu qui?" Domandò Michelle corrugando la fronte.
Stessa domanda ripetuta tre volte in un giorno e non so perché avevo la sensazione che me l'avrebbe richiesto qualcun altro molto presto.
"Sono venuto a trovarvi" Risposi mettendomi di fronte a loro.
Lei si mise una mano sul cuore e fece un piccolo sorriso che svanì subito dopo.
"Davvero? Che gentile... ora puoi andartene" Disse acidamente e mi diede le spalle.
Sospirai e feci finta di non sentire.
"Dovrei anche parlare con voi" Continuai facendomi più vicino.
"Non abbiamo nulla da dirti" Rispose il marito senza neanche voltarsi.
"Oh invece sì!" Esclamai e lo rincorsi afferrandogli il braccio.
"Ma come ti permetti!" Urlò tirando il braccio indietro.
"Perché!?" Domandai abbassando il capo e stringendo i pugni.
"Cosa ti prende!?" Domandò a sua volta Michelle voltandosi verso me di scatto.
"Perché non mi avete detto nulla su mio padre!?" Continuai alzando la testa ed incrociai il suo sguardo.
"Cosa dovevamo dirti?" Chiese alzando gli occhi verso il soffitto.
Fece un lungo sospiro e cercai di calmarmi.
"Avete preso la lettera di mia madre e l'avete strappata senza leggerla?" Domandai come se non sapessi già la risposta.
Loro rimasero a bocca aperta e si scambiarono qualche occhiata.
Edward fece un finto colpo di tosse e la moglie si voltò verso lui per sentire cosa aveva da dire.
"Anche se fosse?" Chiese con una faccia da schiaffi.
Strinsi ancora di più i pugni e corrugai la fronte.
"Io non capisco, perché?" Continuai e loro non aspettarono molto per rispondere.
"Non sono affari tuoi"
Quattro semplici parole che mi fecero perdere le staffe.
Come osavano prendere questa faccenda così alla leggera?
"Invece sì! Un conto è essere cattivi, un altro perfidi! L'avete strappata senza leggerla, vi batto le mani. Là c'era scritto che mio padre è morto!" Urlai furioso ed iniziai a tremare per riuscire a controllare la mia rabbia.
"Oddio Luke" Pronunciò Josh dietro le mie spalle.
"Mi dispiace così tanto" Riprese Wanda con voce roca.
Non mi voltai a tranquillizzarli, rimasi fermo a fissare i due mostri che avevo davanti.
"Z-zitti... entrambi" Disse Michelle a loro alzando una mano.
"T-tuo padre è morto?" Domandò Edward incredulo abbassando lo sguardo.
"Sì e grazie a voi non ho partecipato neanche al funerale" Risposi, chiusi gli occhi e feci un lungo respiro.
"Noi non lo sapevamo" Continuò sempre con lo sguardo basso. Si dispiaceva? Non riuscivo a capire cosa stesse provando in quel momento.
"È ovvio... avete strappato la lettera senza leggerla" Li criticai fra me e me.
"Pensavamo che ti avrebbe distratto dal lavoro" Rispose Michelle distogliendo lo sguardo da me. Non riuscivo a capire il loro comportamento.
"Ovvio che l'avrebbe fatto ma era per una giusta causa!" Urlai allargando le braccia e cercando i loro sguardi ma era inutile.
Finalmente Edward alzò lo sguardo e fece una faccia seria.
"Senti, te lo diremo solo una volta, perciò apri bene le orecchie..." Disse con tono autoritario, io mi stetti zitto e aspettai ciò che avevano da dire.
"Ci dispiace, solo per tuo padre, non per altro" Riprese la moglie e mi sembrò quasi assurdo.
Stavo per parlare quando il marito mi bloccò.
"Noi gli avevamo pagato le cure quindi non pensavamo che..." Continuò lasciando intendere la fine della frase.
Era questo il motivo?
Era per questo che io ero finito in quella casa?
No, non posso credere che le cure di mio padre costassero così tanto. Ci doveva essere altro.
Ma se così fosse potevo solo immaginare la gravità della situazione di mio padre.
"Per questo, io... Io vi ringrazio" Ammisi e questa volta fui io a distogliere lo sguardo.
"Sei qua solo per questo?" Domandò ancora Michelle e sembrava irritata dalla mia presenza.
Ripresi coraggio e incrociai di nuovo il suo sguardo.
"No... no, c'è altro" Risposi schiarendomi la voce.
Loro non aprirono bocca, inarcarono solamente una sopracciglia e alzarono il mento, io mi sentii oppresso dal loro senso di superiorità. Era così che facevano gli Obelion.
Ariel lo faceva sempre, per farmi sentire inferiore, per rinchiudersi nella sua armatura da prepotente, per nascondersi dietro la maschera che il padre e la madre l'avevano aiutata a costruire.
"Voglio Ariel, voglio che ci lasciate in pace, voglio sposarla" Dissi senza pensarci su due volte.
Loro si misero a ridere dopodiché Edward si fermò e si ricompose.
"Tu sei pazzo se credi che daremo la mano di nostra figlia ad un delinquente come te" Rispose con tono di voce divertito.
"Davvero? È questa la vostra risposta?" Domandai chiudendo gli occhi.
Non ero andato a chiedere la mano di Ariel senza avere un piano ovviamente.
"Cosa vorresti dire?" Chiesero e questa volta quello divertito ero io.
"Io so molto sulla vostra famiglia, so quello che fate per mantenere la vostra ricchezza, e sapete? Sono conosciuto in quasi tutto il mondo. Mi basta organizzare un'intervista per raccontare la mia esperienza a casa Obelion e vi rovinerei per sempre la reputazione. Siete sicuri che questa sia la vostra risposta?" Spiegai molto sicuro di me. Molte volte nelle interviste mi avevano chiesto di raccontare la mia adolescenza e cosa mi aveva portato a ciò che ero ora, ma avevo sempre rifiutato perché, certo, avrei parlato di Ariel e forse lei mi avrebbe sentito e le avrei dato qualche speranza sul mio ritorno, ma ciò avrebbe implicato di parlare male della sua famiglia e volevo tenermi questo asso nella manica ancora per un po'. Infatti in quel momento, a casa Obelion, mi fu molto utile.
"Lei sta con Noah Stefield ora, e noi non l'abbiamo costretta" Risposero rapidamente, forse mi volevano far credere che Ariel amasse realmente Noah. Che era probabile ma lei avrebbe sempre preferito me.
"Lei sta con lui solo perché fa un piacere a voi!" Esclamai corrugando la fronte.
"E allora?" Domandò Michelle alzando le spalle.
"Se le chiedessi di sposarmi lei accetterebbe di sicuro" Risposi abbozzando un sorriso.
"Te lo scordi" Rispose prontamente lei, abbastanza innervosita.
"Suvvia! Per questi quattro anni non ho fatto altro che accumulare denaro in modo tale da poter essere accettato da voi, anche io voglio il meglio per Ariel!" Dissi irritato, perché erano così ostinati?
Il loro silenzio mi fece capire molte cose perciò iniziai ad attaccarli su Ariel.
"Forse... solo io lo voglio" Continuai distogliendo lo sguardo.
"Non ti permettere a dire queste cose sul nostro conto!" Esclamò Edward avvicinandosi a me e prendendomi per il colletto della maglia.
"Eppure mi basta fare una chiamata" Bisbigliai a lui rimanendo impassibile.
"Noi vogliamo bene a nostra figlia!" Continuò alterata la moglie.
"La vostra concezione di bene è un po' contorta non credete?" Domandai sporgendomi un po' per guardare quella donna al di là delle spalle del marito.
"Cosa intendi dire?" Chiese lui.
Le mani gli tremavano. Chiaro simbolo che fremeva dalla voglia di picchiarmi, ma sicuramente avevo preso botte più dolorose, i suoi pugni non mi avrebbero scalfito molto.
"La gente sa perché Ariel è scappata a New York? O perché ancora prima è scappata dalla nonna?" Domandai alzando gli occhi al cielo.
"Voleva viaggiare" Rispose Edward a denti stretti.
Io appoggiai la fronte alla sua per fargli capire che non avevo paura e sentii il mio viso infiammarsi per la rabbia.
"È questo che avete risposto alle domande dei giornalisti?" Domandai senza distogliere lo sguardo dal suo.
"Sì" Rispose e anche il suo voltò diventò paonazzo.
Non avrei mai immaginato di poter vedere da così vicino il signor Obelion arrabbiato. Era una scena che quasi quasi mi divertiva.
"E quante domande vi farebbero se gli dicessi che avete picchiato vostra figlia solo perché aveva abbracciato il maggiordomo?" Chiesi astutamente.
Edward ebbe qualche accenno di arresa ma chiuse gli occhi e tornò più agguerrito di prima lanciando un'occhiata a Wanda.
"Quel giorno non l'ha picchiata per quello, ma perché aveva disubbidito ai nostri ordini" Disse, il che mi fece capire che quando fui costretto a dire addio ad Ariel, subito dopo, quando lei rientrò in casa, dovette sopportare l'ira della madre e del padre e ciò implicava anche vari schiaffi.
"Ma non stavo parlando di quel giorno, ma di quelli prima e prima ancora" Dissi stringendo i denti e i pugni. Mi faceva ribollire il sangue pensare quanto dovette sopportare prima di essere finalmente libera.
Edward fece una faccia confusa e si voltò pian piano verso la moglie.
"Perché dovrebbero crederti?" Domandò a bassa voce fissando il pavimento.
Rimasi a fissarli per un po' e mi accorsi di quanto erano patetici. Mi scappò da ridere poi mi zittii.
"Perché io ero il maggiordomo" Risposi fissando dritto negli occhi Michelle che invece li sgranò.
Mi voltai verso Josh e Wanda che mi fecero un cenno col capo, poi tornai a fissare i signori Obelion che non avevano per nulla aperto bocca.
Feci un sorriso, perché avevo vinto. La reputazione era troppo importante per loro e io l'avevo messa a rischio.
"Allora, mi dite dove abita?"










Salve!💥
Sì ieri non ho aggiornato perché dovevo studiare, poi alle sei mi hanno detto che le scuole erano chiuse perciò... ECCOMI DI LUNEDÌ!🎉
Spero il capitolo vi sia piaciuto!
Alla prossima💙
~Pia

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