Il posto che cercavo

8.2K 336 102
                                    

"Gli occhi spesso tradiscono un uomo

perché gli occhi dicono sempre la verità. "


Quando metto piede sul marciapiede della stazione di Cranfield, nella contea di Bedfordshire, è ormai buio. Il paesaggio attorno a me sembra dormire, non si sentono i comuni rumori della città a cui sono tanto abituato. Mi permetto di chiudere gli occhi e respirare profondamente. Una folata di vento mi scompiglia i capelli, ma non me ne curo più di tanto. Tiro con forza il mio trolley e mi dirigo verso l'uscita. Nel piccolo edificio c'è solo il capo stazione, forse un cane, potrebbe essere un buon inizio per il mio libro: "La storia del giovane scrittore e del capo stazione" no, non suona e poi... è troppo vecchio per i miei gusti!

Magari potrei scrivere un horror "Lo scrittore ucciso in stazione", no, non va bene nemmeno questo... un giallo? "Lo scrittore misteriosamente scomparso". Mh, questo potrebbe andare.

Vengo riscosso da un leggero picchiettare sulla mia spalla destra e quando mi giro, mi trovo davanti proprio quell'uomo.

"Si sente bene signore? Ha bisogno d'aiuto?" chiede gentile, ma allo stesso tempo sospettoso. Non deve essere abituato a vedere gente nuova.

Nego con la testa "No, sono apposto, sono appena arrivato e stavo cercando di familiarizzare con il posto!" rispondo teso.

Mi guarda ancora per un po', poi scrolla le spalle e si gira, lasciandomi solo nuovamente.

Non mi trovo a mio agio a parlare con le persone, sono sempre stato un ragazzo solitario, quello troppo bravo in letteratura per avere amici. Torno ad incamminarmi verso l'uscita, sistemando gli occhiali dalla montatura nera sul naso. Attraverso la piccola stazione e mi immetto nell'unica strada possibile, cerco il cellulare in tasca per impostare il navigatore verso la casa che ho preso in affitto per i prossimi mesi, ma con orrore vedo che non c'è segnale.

"Io che stampo sempre tutto su carta proprio oggi dovevo scegliere di affidarmi alla tecnologia?" dico ad alta voce, alzando il viso verso l'alto mentre una goccia d'acqua mi bagna il viso.

Perfetto, mancava solo questo. Faccio una piccola corsa verso le case e cammino, attaccato ai muri, fino a quando intravedo il centro del paese. Sono ormai zuppo quando l'insegna di un bar mi fa tornare a sperare. Sono qui da meno di mezz'ora e già ho ricordato a me stesso dieci volte il motivo per cui sono in questo posto.

Quando entro nel locale ho i capelli appiccicati al viso, gocciolanti. Rabbrividisco nei miei vestiti, dopo di che alzo gli occhi e trovo tutti a fissarmi.

Il barista è un ragazzo che avrà più o meno la mia età, è biondo e continua ad asciugare un bicchiere mentre mi guarda sorridendo, al bancone sono seduti due ragazzi castani, uno è riccio, l'altro ha i capelli rasati ai lati con un ciuffo un po' più lungo a ricadergli in fronte.

"Ehm, buonasera!" dico titubante. Ci sono altri tavoli occupati, un gruppo di anziani sta giocando a carte da una parte, ma a quanto pare sono più importante io dato che mi fissano interrompendo il gioco. L'unico a non fissarmi è un ragazzo chinato in avanti a scrivere su un tavolo un po' più nascosto. Ignoro le occhiate e il "Ehi, hai bisogno di qualcosa?" del barista e mi incammino verso il ragazzo castano.
Una volta nelle vicinanze mi schiarisco la voce. "Scusa?" lo richiamo.

Non mi risponde subito, troppo concentrato a firmare alcuni documenti. Dev'essere un medico a giudicare dal blocco di prescrizioni alla sua destra. Provo a richiamarlo e quando alza gli occhi su di me vengo investito da un azzurro cielo che mi fa vacillare. Mi guarda attento. "Piove?" dice allegro.
Sorrido imbarazzato.

"Scusa se ti disturbo, sapresti dirmi come posso arrivare a Willow Springs?" dico porgendogli un foglio con l'indirizzo della casa che ho affittato.
Lui lo afferra prontamente, fa finta di pensarci su, poi sorride. "Se mi dai cinque minuti ti posso accompagnare io, sono di strada" dice gentile e io gli sorrido grato.

"Niall offri una birra al mio nuovo amico intanto che finisco qui!" urla verso il bar a questo Niall deduco sia il ragazzo dietro il bar. "Agli ordini!" risponde allegro.

"Io sono Louis comunque, puoi sederti qui con me" dice tendendomi la mano. "Zayn" rispondo prontamente afferrandola.

Faccio strisciare la sedia a terra e mi siedo dall'altro lato, lui torna a concentrarsi e io mi giro verso il bancone. Trovo il ragazzo con il ciuffo ad osservarmi, gli occhi marroni e liquidi, due labbra incredibilmente rosse, mi muovo infastidito sulla sedia e sento le mani prudere, la voglia di scrivere si fa spazio nella mia mente e automaticamente mi sposto a prendere lo zaino sul trolley. Ci spulcio all'interno e ne tiro fuori il mio prezioso taccuino, per fortuna l'acqua non l'ha danneggiato. Sospiro sollevato. Recupero anche una penna e scarabocchio un appunto.

"Personaggio maschile: Capelli castani, occhi profondi, labbra rosse".

______________________________________________________________

Nda.

Sorpresa!

Per chi mi conosce bentrovati in questa nuova avventura Ziam, per chi è la prima volta che si imbatte in qualcosa di mio, benvenuti :)

Volevo lasciarvi questo piccolo capitolo per introdurvi a questa nuova storia AU del tutto Ziam, con uno Zayn nelle vesti di scrittore e Liam come dottore, si lo so, mi state odiando ma non fatelo troppo! Spero di avervi incuriosito, il prossimo capitolo arriverà tra una settimana o poco più, intanto fatemi sapere cosa ne pensate di questo inizio.

Ogni capitolo avrà il nome di un romanzo di Sparks e saranno tutti totalmente dal punto di vista di Zayn, se avete qualche domanda non esitate a chiedere :)

Un abbraccio,

Serena.

StorylineZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora