Epilogo

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"Right next to you"

"There is too much history for there not to be love"

*

Un anno dopo

Respiro più volte cercando di calmare il battito del cuore mentre in piedi, davanti allo specchio, chiudo ad uno ad uno i bottoni della camicia bianca. Passo la mano per stirare una piega e la infilo nel pantalone stringendo poi la cintura.

"Ci siamo!" sussurro afferrando la giacca elegante sistemandola poi al meglio sulle spalle e lungo le braccia, prima di spruzzare un po' di profumo sui polsi e ravvivare i capelli con la mano destra.

Chiudo la porta della camera da letto alle mie spalle e scendo le scale velocemente. È arrivata la primavera a Cranfield e mi fermo a guardare Marley dalla porta finestra che corre felice nel prato rincorrendo una piccola farfalla bianca. Sorrido felice prima di prepararmi una tazza di caffè al ginseng. Cerco di mantenere la mente impegnata per non pensare a cosa succederà tra pochi minuti e soprattutto cerco di evitare di pensare ad una persona in particolare, ma ho capito tanto tempo fa che non posso frenare i miei pensieri e così i suoi occhi e la sua voce tornano a farmi visita. Non sento Liam da sei mesi ormai. Ho aspettato con ansia lo scadere dei suoi nove mesi sperando di ricevere la notizia del suo rientro a casa e invece di mesi ne sono passati altri e sono ancora qui all'oscuro di tutto. L'ultima volta che gli ho scritto risale a quattro settimane fa, guardo il calendario facendo un rapido calcolo e si, sono passate proprio quattro settimane! Gli ho fatto sapere cosa sta per succedere nella mia vita, non so nemmeno se l'ha ricevuta o se l'ha letta quell'email. La mia vita continua ad essere un grande punto interrogativo da quando è partito e questa cosa mi sta mangiando dall'interno come un insetto che si è insidiato nel mio corpo e che cresce piano piano cibandosi del mio non sapere.

"Ahia!" borbotto rischiando di bruciarmi completamente la mano. Apro il rubinetto dell'acqua fredda facendola scorrere sulle dita e mi beo di quel contatto contrastante. Vorrei che anche per me fosse così. Come l'acqua, la felicità portasse via il dolore e invece oggi, che dovrebbe essere uno dei giorni più belli della mia vita, sento che manca qualcosa per renderlo tale veramente.

Assaggio il caffè, ma è ormai bruciato, così butto la tazzina nel lavello e poggio le mani sul marmo freddo per cercare di tranquillizzarmi. Non ho più attacchi di panico, ma alcune volte mi capita ancora di avere una leggera tachicardia data la mia indole nel farmi invadere dall'ansia ma è tutto molto ridotto rispetto a prima. Vengo scosso dal suono insistente del campanello e so già chi troverò dall'altra parte così quando apro sorrido semplicemente. "Ciao Lou!"

"Oh come siamo eleganti, fatti vedere!" sorride facendomi fare un giro per vedere il vestito. "Sono sempre più bello io però questa volta ci sei andato vicino!" continua facendomi l'occhiolino e io scoppio a ridere fermandomi a guardarlo. Indossa un pantalone nero e stretto e anche lui, come me, indossa una camicia e una giacca elegante. "Ti sei messo in tiro!" lo prendo in giro.

"È il tuo giorno, certo che mi sono messo in tiro!" ribatte ovvio e io mi sbilancio ad abbracciarlo, senza parlare. Lui sa che questo è un grazie per esserci stato ogni giorno, ogni secondo. Sospira avvolgendomi le braccia intorno alla vita e mi tiene stretto così, lasciandomi singhiozzare e affondare il viso nel suo collo.

"Zayn, ehi! Non piangere dai!" dice stringendomi più forte.
"Solo un attimo!"

"Guarda che Lottie sarà qui tra qualche secondo perché vuole sistemarti i capelli e ha detto non so che su eye qualche cosa... non conosco i trucchi quindi lascia perdere il nome, ma ha detto che deve assolutamente convincerti a metterlo perché ci staresti benissimo!" parla facendo smorfie con il viso e finisco per scoppiare a ridere. "Eyeliner Lou e comunque non lo voglio mettere, tua sorella pensa che io sia una bambola!" dico alzando gli occhi al cielo.

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