A me stessa per non aver mollato e a voi per essere innamorati quanto me di questi personaggi.
*
Cammino velocemente lungo il marciapiede ai lati di un piccolo parco. Sono in ritardo di almeno venti minuti. Non mi sono reso conto del tempo che passava mentre, allungato in giardino leggevo un romanzo acquistato da poco. Londra è calda oggi, sembra sorridere insieme a me. Negli ultimi anni la mia vita è stata un continuo cambiamento. Penso a Cranfield con un sorriso sulle labbra, mi manca quel posto, tutto è cominciato lì. I ricordi più belli che possiedo li ho vissuti in quel paesino, ma tornare a vivere nella mia città è stato un continuo mettersi in gioco. Sistemo la giacca. Prude leggermente dietro il collo, passo una mano cercando di strappare l'etichetta mentre attraverso la strada senza prestare molta attenzione. Corro riuscendo ad arrivare sano e salvo dall'altro lato. Il cellulare suona, ma lo ignoro. So già chi mi cerca e per quale motivo. Accelero il passo fino a quando non intravedo l'imponente residenza dei miei genitori. Già da qui riesco a vedere la folla di persone e macchine lungo la via. I cancelli sono aperti per dare spazio agli invitati. Le luci nei giardini sono tutte accese e da fuori sembra un imponente castello delle favole. Vorrei rovinare la festa a tutti e dire che c'è gente, dall'altra parte del mondo, che non sa nemmeno cos'è l'elettricità, ma sto zitto. Non è il mio giorno importante. Mi guardo attorno, cercando di distinguere volti famigliari tra la folla. C'è un'infinità di gente vestita elegantemente, uomini in giacca e cravatta e donne dai vestiti o troppo corti o troppo strani. Cerco tra le tasche il cartellino di riconoscimento e lo mostro all'entrata prima di avanzare a grandi passi verso l'interno. Entrare in questa casa mi provoca sempre emozioni contrastanti. Ci sono persone che corrono avanti e indietro, sistemano fiori lungo il percorso che gli invitati dovranno percorrere prima di raggiungere la sala predestinata. Mi faccio largo sorridendo a chi mi riconosce. Mio padre è venuto a mancare tre mesi fa, non ho ancora realizzato pienamente il tutto e non so come mi sento realmente a riguardo. Non è riuscito ad accettarmi nemmeno su punto di morte e ogni giorno che passa mi sento privato di un pezzo di me stesso che non potrò mai più trovare. C'è una foto dei miei lungo il corridoio che sto attraversando, distolgo lo sguardo e respiro a pieni polmoni prima di bussare vigorosamente contro una porta di legno chiaro. Il brusio si sente dall'esterno e quando la porta viene spalancata non vedo nemmeno chi mi ha aperto, vengo sepolto dall'abbraccio di Harry.
"Sei arrivato! Pensavo mi avessi abbandonato!" Piagnucola contro la mia spalla. Cerco di allontanarlo e do un'occhiata in giro. Appendiabiti stracolmi, specchi, luci, truccatori. La stanza è in fermento, Harry sembra impazzito.
"Sono il tuo modello di punta Haz, non ti avrei mai lasciato da solo!" dico rassicurandolo. Mi stringe una spalla con forza, senza parlare, ma è come se l'avesse fatto. Gli sorrido e mi siedo nella postazione riservata a me. Sono passati cinque anni dalla pubblicazione del mio primo libro. Mi sembra passato un secolo e, data la quantità di eventi accaduti, potrebbe anche essere passato davvero! Harry è ormai diventato un ospite fisso della sfilata privata dei Malik. Ha conquistato tutti con il suo fare eccentrico e luminoso. I suoi abiti sono stati indossati da personaggi famosi su red carpet importanti. Nonostante questo continua a volere me come modello di chiusura per ogni sfilata. Ho girato il mondo nell'ultimo anno, da Milano a New York. Ho calcato le passerelle più importanti insieme ad Harry, l'ho visto crescere, piangere, disperarsi e rialzarsi. È un fratello per me. Non mi aspettavo di fare il modello all'occorrenza, ma tante cose non ci aspettiamo e arrivano lo stesso a stravolgerci la vita.
Senza pensarci faccio scorrere il pollice attorno all'anello d'oro sul mio anulare sinistro. Mi guardo allo specchio. Da fuori sembro il ragazzo di sempre, ma dentro sono cambiato e cresciuto. Mentre mi sistemano i capelli continuo a guardare il mio riflesso, dritto negli occhi. Sento un applauso provenire dalla stanza accanto, segno che gli ospiti si sono accomodati. Sono felice di non dover ascoltare il discorso di benvenuto di mio zio. Non mi va di sentire l'omaggio a mio padre. È una ferita aperta che non si rimarginerà presto. Dopo la pubblicazione del libro pensavo di essere finalmente riuscito a dimostrare il mio valore. Non so cosa mi aspettavo, ma non è andata come pensavo. Ho venduto delle copie, certo, ma ben presto tutti si sono dimenticati del mio libro. Era passato, via. Anni di sudore volatilizzati. Il mondo dell'editoria è qualcosa di malsano. Ci si concentra troppo sull'emulare altri, senza pensare che brilliamo di luce propria. Ne so qualcosa, dato che è diventato il mio lavoro. Ho passato un periodo strano, stravagante, vuoto. Ho dovuto fare i conti con la mia mente vuota e senza idee, con il mio ritrovarmi improvvisamente solo con me stesso. Fa paura, ma se non ti conosci te stesso, non puoi dare vita ad altri. Non sono impazzito. L'ho pensato tante volte, ma non è successo. Sorrido, girando ancora l'anello. Liam è stato il faro in mezzo alla tempesta. Immerso nei suoi studi all'università e a lavoro non mi ha mai messo da parte. Mi ha aiutato a trovare la mia strada e mi ha supportato nelle scelte attinenti il mio futuro. Abbiamo lasciato Cranfield dopo un anno passato a fare avanti e indietro da Londra. Ci siamo trasferiti in una giornata di marzo, con la pioggia battente fuori, ma con il sole dentro la nostra nuova casa. Un appartamento di modeste dimensioni, non troppo lontana dai suoi genitori. Ho scovato su internet corsi di editoria il mese dopo e ho cominciato a frequentare le lezioni dall'autunno seguente. Abbiamo studiato e ci siamo supportati insieme. Ogni giorno, dopo una giornata stressante ritrovarlo a casa era rigenerante. Non ricordo un giorno in cui ci siamo annoiati. Abbiamo discusso, come discutono tutte le persone che si amano, per fare pace. Quella proposta fatta in macchina al suo ritorno dall'Africa aleggiava tra noi, ma non è stata mai un problema per me. Lo era per lui però. Ci sono stati giorni in cui arrivava sfinito a casa, dopo le ore di studio e lavoro. Una sera sono tornato a casa pensando di non trovarlo e invece era lì, bello come non mai. Una rosa bianca e una scatolina di velluto tra le mani.
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StorylineZiam
FanfictionWriter!Zayn Doctor!Liam Zayn ha bisogno di ritrovare l'ispirazione per il suo nuovo romanzo, deciderà di trasferirsi in un paesino poco distante da Londra ma con una realtà del tutto diversa. Riuscirà a portare a termine il suo lavoro e rispettare...