La scelta

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"Cresci pensando che la favola sia vera e, soprattutto, credi di avere il diritto a viverla anche tu"

*

"Più forte!"

La voce di Liam è autoritaria e strafottente, tiene fermo il sacco da boxe davanti ai miei occhi e mi sprona a colpire con maggiore potenza. Ci provo ancora una volta, posiziono la mano destra come mi ha insegnato mezz'ora fa, faccio un tiro di prova ricordandomi che la forza deve provenire dal corpo intero poi sgancio un pugno.

"Questo era bello!" dice entusiasta lasciando il sacco prima di pizzicare con due dita il mio naso.

"Ehi!" protesto cercando di coprirmi il volto, lui ride e passa le braccia attorno alla mia vita prima di farmi fare una giravolta "Liam!!" lo richiamo mentre lo sento ridere. Mi poggia a terra lasciandomi un bacio sul collo per poi afferrare un asciugamano dalla panca in legno e passarlo dolcemente tra i miei capelli "Stanno per venire ad aprire, meglio andare" sussurra piano mantenendo sempre il sorriso sul viso.

Sono le due del pomeriggio, lo stomaco brontola mentre entriamo nel piccolo spogliatoio di questa palestra arrangiata nel migliore dei modi. Non è grande, ha qualche attrezzo ma per quello che serve a me va più che bene. L'idea di provare a fare boxe è ovviamente venuta a Liam mentre eravamo seduti uno accanto all'altro davanti al computer per cercare dei rimedi all'ansia che non fossero medicinali. Sorride mentre si sfila la maglietta e "Vuoi fare la doccia con me?" chiede allegro. Nego con la testa e "Abbiamo poco tempo Liam, se entro con te non ne usciamo più" dico sporgendo poi la lingua in fuori. Annuisce e lo vedo spogliarsi senza vergogna, alcune volte è ancora strano vedere un uomo come lui davanti ai miei occhi, è bello, ha le spalle larghe quel tanto che basta per farti sentire protetto. Mi fa un occhiolino prima di aprire l'acqua calda e tirare la tenda.

Fischietta una canzone mentre io mi siedo, sfilo le scarpe e faccio respirare i piedi mentre appoggio la testa sulle mattonelle fredde che decorano per metà muro le pareti. Chiudo gli occhi portando le mani a massaggiarmi le tempie, nella mia testa l'idea di Liam lontano mi tormenta. Non abbiamo ancora toccato l'argomento, per tutta la mattinata abbiamo parlato solo ed esclusivamente di me. Sospiro sporgendomi verso lo zaino e afferrando un piccolo taccuino e una penna. Picchietto più volte con la parte superiore della penna sul foglio. Sento questo magone al centro del petto, questo senso di inadeguatezza e paura che posso dissolvere solo scrivendo. Potrei far partire qualcuno per descrivere queste sensazioni ma nel mio libro non dividerò i protagonisti, in fondo è il mio e posso fare quello che voglio. Rileggo gli appunti e nel piccolo schema dei personaggi ho appuntato Louis ed Harry come nostri migliori amici. Potrei introdurre una loro relazione, sorrido immaginando la loro faccia ma servono solo come prestavolto, cambierò i loro nomi e nessuno si accorgerà di nulla...forse.

Sorrido scarabocchiando questi pensieri mentre Liam chiude l'acqua e "Mi passi l'asciugamano?" chiede. Prendo il telo dalla borsa e mi affaccio in doccia sorridendo "Ciao!" rido e lui si abbassa a lasciarmi un bacio sulle labbra "Ciao" ribatte.

Si avvolge nella stoffa morbida e mi lascia spogliare mentre si friziona i capelli.

"Che scrivevi?" chiede sporgendosi verso il taccuino.

"Niente appuntavo qualcosa, senti ma... a te che nome piacerebbe avere nella storia?" chiedo mentre butto i panni sporchi in una busta e apro l'acqua.

"In che senso?" chiede.

"Nella versione che manderò in stampa devo cambiare i nomi, a te quale piacerebbe avere?" chiedo infilandomi in doccia. Lascio che il mio corpo si abitui alla temperatura dell'acqua e recupero lo shampoo.

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