4 Capitolo

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Sono Già le 23:00, e la casa della madre di Daniel si trova lontana. Dobbiamo arrivare a New York, in macchina. E non abbiamo soldi per la benzina, infatti domani ne dovremo rubare un'altra. Ci fermiamo in un Hotel, molto mal ridotto ma è l'unico che possiamo permetterci per questa notte. Abbandoniamo la macchina in un residence, e proseguiamo a piedi. Arrivati dentro, subito un brutto odore percorre le mie narici. Ma dobbiamo dormire in qualche posto.

Dietro al bancone, c'è una donna altissima e grossissima, quasi quasi mi fa paura.

«Buonasera signora, abbiamo bisogno di due stanze»

Dice Daniel

Cosa due stanze? Io non ci dormo sola in questo posto. Neanche per idea.

«Noo, una sola va bene signora»
Mi affretto a dire io

Daniel mi guarda perplesso, magari adesso pensa che voglio fare qualcosa con lui.

«Mi è rimasta solo una singola, con un solo letto piccolo. »

«No, Va bene nella stessa stanza con due letti separati. »

«Senti bambina, ti ho detto che ne è rimasta solo una. O prendete quella, o li c'è la porta»

Io mi stavo girando per andarmene, a parte il fatto che non sono una bambina. E poi è troppo maleducata. Non so neanche io come ho fatto a non rispondergli e prenderla a sberle. A forse perché è il triplo di me, che con una boffa mi fa arrivare dritta nella casa della mamma di Daniel.

Ma Daniel mi blocca, mi prende la mano e dice.

«Grazie signora prendiamo questa»

La grossissima signora annuisce e ci accompagna al 3 piano, con le chiavi. Non c'è ascensore, inutile dire che abbiamo impiegato 15 minuti per salire tre piani. La signora è lenta come una lumaca, ogni passo che faceva il gradino in legno scricchiolava come se stesse per rompersi. Per non parlare del grosso sedere della signora, che era molto vicino alla faccia di Daniel, infatti camminava con la testa in giù per non guardare.

Arrivati al terzo piano, finalmente la signora ci apre la porta. Accende la luce, ci lascia le chiavi e ci augura la buonanotte. Quella non è una stanza, appena mi giro per vedere com'è fatta ai miei piedi c'è un enorme scarafaggio. In due secondi iniziò ad urlare, e mi butto tra le braccia di Daniel e avvolgo le mie gambe nel suo busto e le mie braccia avvolte al suo collo.

«Aiuto, Aiuto Daniel. Guarda c'è uno scarafaggio. »

Dico piagnucolando.

«Victoria, è solo uno scarafaggio »

Dice sbuffando

«No, non lo vedi che è enorme »

«Vieni qua»

Mi poggia sopra il letto, e con un piede schiaccia lo scarafaggio.

«Hai visto, adesso non ti farà più niente »

Inizio un'altra volta a piagnucolare

«Daniel, hai ucciso un povero animaletto indifeso»

«Cavolo Victoria, non potevo mica buttarlo dal terzo piano. Moriva lo stesso. »

Subito dopo, mettiamo le lenzuola nel letto. Mi chiedo come dormiremo in questo letto, è minuscolo.
Per entrare in bagno a farmi una doccia, Prima ho fatto entrare lui. Per vedere se c'era qualche esserino, piccolo e schifoso.

Per fortuna Daniel aveva delle maglie intime nella borsa, e ne ho preso una. Questo bagno, oltre a essere sporco e puzzoso è anche molto piccolo e c'è molto caldo. Siamo a luglio, d'altronde.

Dopo una bella doccia rinfrescante, metto un top per coprire il seno perché la maglietta bianca è molto trasparente si vede tutto. Questa maglietta e troppo corta, mi copre per fortuna le mutandine, ma se mi metto dritta si vedono anche quelle. Cavolo non potevo essere più corta, sono 1.70 cm ma in questo momento avrei preferito essere bassa.

«Victoria, ti sbrighi. Devo lavarmi anche io. »

«Ho finito, sto uscendo. »

Quando apro la porta del bagno, vedo lui di spalle a petto nudo che si sta prendendo una maglia dalla borsa. Ma quando si volta, che spettacolo. I suoi addominali, altro che tartaruga. È muscoloso, non sembrava vestito. È alto si e no 1.85, ed è bellissimo. Con quei riccioli. Ma mi accorgo che anche lui sta guardando me, dalla testa fino ai piedi.

«Ok, io ho finito puoi andarti a lavare. Ti avverto, l'acqua è molto fredda. »

Mentre cammino verso il letto, mi tengo la maglia per farla scendere un po di più.

E subito dopo vedo lui che scoppia a ridere

«Perché ti Tieni la maglia?»

Che domanda stupida

«Non voglio mica farti vedere le mie mutandine con le farfalle»

Rispondo infastidita dalla domanda

«Ma vedi che non fa male fare vedere le cose belle »

Io divento un peperoncino, mi prendo il lenzuolo e mi copro fino alla testa.

«Ok OK vado a lavarmi»

E scappa subito nella doccia, Quando esce per evitare tante cose faccio finta di dormire e mi stringo più che posso ai lati del letto. È davvero molto piccolo. Lui si infila sotto le coperte, mi lascia un leggero bacio nella guancia e si gira dandomi le spalle. Dopo neanche 5 minuti, mi giro verso di lui e avvolgo il mio braccio nella sua pancia, e sento lui che mette la sua mano sopra la mia. Durante la notte non faccio altro che girarmi e rigirarmi, c'è molto caldo e poco spazio, e siccome tutto questo non basta, Daniel si prende tutto il letto. Ad un certo punto non c'è la faccio più, appoggio il sedere al muro alzo le gambe e spingo Daniel fuori dal letto. Si sente un botto forte, cavolo pensavo che lo stessi sognando. Sento lui che si lamenta dal dolore, poverino. Allungo la mano, e accendo la luce. E mi affaccio dal letto.

«Daniel ti sei fatto male?»

Gli dico mezza addormentata. Lui mi guarda con gli occhi da angioletto, i capelli tutti scombinati e con le labbra a cucchiaino

«Ma che fai, mi hai fatto male »

Mi rimetto nel letto ed inizio a ridere, solo a me possono succedere queste cose. La sua bellezza è fuori dai canoni, è impossibile resistere. Nel frattempo lui si alza e si siede nel letto

«Che ci ridi brutta ladra, ora ti faccio vedere io»

Ed inizia a farmi il solletico, io non sopporto il solletico . Inizio a ridere più che mai e lo imploro di fermarsi. Ma, quando si ferma e siamo così vicini, riesco a vedere e percepire la profondità dei suoi occhi blu. Ma poi succede tutto così velocemente. Le mie labbra si poggiano alle sue, le nostre lingue iniziano a danzare insieme, e io sono spaventata. Ma nello stesso tempo, questo è l'uomo che  aspettavo da molto tempo.

~Quel ladro dagli occhi bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora