18 Capitolo

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Mentre dormo sento Daniel urlare, mi alzo subito e vedo che si sta toccando la ferita. È tutto sudato, ma quando lo scopro per vedere la ferita. Mi accorgo che è tutto pieno di sangue.

«Chiama Leonardo»

Mi dice Daniel mentre urla dal dolore, mi alzo accendo la luce e si sono svegliati tutti.

«Leonardo sbrigati, la ferita gli sta sanguinando»

Leonardo dopo aver visto la ferita, inizia ad urlare.

«Cazzo, Prendetemi dell'acqua tiepida. Tovaglie, e il Kit Silvia. »

Io resto vicino a Daniel

«Amore mio resisti»

Leonardo rileva i punti, leva tutto il sangue e lo richiude nuovamente.

«Daniel devi stare fermo, sono 50 punti la ferita è molto grande e si apre facilmente »

«Mamma dagli un antidolorifico, così puoi dormire fratellino»

Leonardo gli scomina i capelli e dopo va a letto, dopo aver cambiato le lenzuola e alle 4 del mattino aver bevuto tutti una cioccolata calda andiamo a dormire.

Quando ci svegliamo la mattina, diamo una pulita in tutta la casa mentre Greta va a comprare dei panini per mangiare a pranzo. Daniel oggi sta meglio, domani sera non potrà venire, ma io andrò. Sempre se riuscirò a convincerlo.

«Daniel inutile che io resto qui con te, non possono andare solo loro 8. Sai benissimo che la prossima banca è enorme, e non c'è la farebbero da soli a prenderli tutti. Lo sai bene»

«Lo vuoi capire che se non ti proteggo io qui non ti protegge nessuno, non ti dimenticare Francesco che voleva lasciarti li»

Eravamo tutti in cucina, nel tentativo di convincere Daniel.

«Daniel l'avrai con me tutta la vita? Ero nel panico. E non sapevo cosa fare va bene? Scusami»

Era l'ennesima volta che Francesco chiedeva scusa, io avevo già dimenticato tutto mentre Daniel non se lo levava dalla testa.

«Certo Francesco, volevo vedere se sarebbe stata Clara. Io di certo non l'avrei lasciata li, brutto stronzo che non sei altro»

«Ok basta, io non c'e la faccio più. Litigate sempre cavolo, smettetela. Francesco tu non chiedere più scusa, dato che nessuno li accetta. Così non ci sono più questi problemi, e che cavolo »

Dopo le parole di Clara, non parlò più nessuno. E io riuscì a convincere Daniel. Sarei stata in macchina con Leonardo e Arianna.
Questa volta la rapina era molto semplice, ma tantissimi soldi in ballo. Dovevamo entrare dall'entrata secondaria, e poi salire 5 piani, aprire, prendere i soldi, salire altri due piani e uscire dal tetto, scendere con la scalina e il gioco è fatto.

Tutto andò secondo i piani, stavolta la casa del momento era più grande con piccolissimi stanze. Ma meglio di niente, una volta tornata a casa mi buttai nelle braccia di Daniel e iniziammo a fare l'amore.

***

Ormai avevano finito, stavamo tornando a casa dopo aver rapinato la penultima banca. Mancava solo l'ultima, una delle più facili. Siamo tornati nella nostra casa di New Jork, il piano era questo. I soldi erano già tutti contati e messi a posto, fra due giorni li andremo a dividere a tutte quelle povere persone. Anche se sapevamo, che la maggior parte era morta. Non avendo noi, nessuno portava a loro i soldi. Una volta portati i soldi nei vari Quartieri, dovevamo andare a fare l'ultima rapina. E quie soldi sarebbero stati nostri, e poi dritti dritti in Italia. Di preciso andremo in Sicilia, in un piccolo paesino dove nessuno ci troverà mai. Poi, quando si sarebbero dimenticati di tutta questa storia, Daniel si sarebbe trovato un lavoro, affiteremo una casa e visiteremo il mondo. Abbiamo già i passaporti falsi pronti, mancano solo due giorni. Fra due giorni sarò in aereo, alla ricerca della nostra felicità. E io non vedo loro, quando riapriamo la porta di casa, una ventata di ricordi inizia a fare spazio nella mia testa. Tutti, ci spogliamo in mutande e reggiseno e senza pensarci due volte corriamo nella stupenda piscina che c'è un sacco mancata. Anche Greta ci segue, e è una cosa meravigliosa. L'acqua è gelata, ma non c'è ne importa. Vado nelle braccia di Daniel, e gli ripeto quanto lo amo.

«Dani, e pure non l'abbiamo mai fatto qui in piscina»

Gli dico con la mia solita faccina

«Lasceremo un pensierino amore mio, tranquilla»

«Ti amo»

Mi stringo nelle sue braccia, e mi
sento a casa. Non mi importa dove sono, mi basta stare stretta nelle sue braccia e sentire il battuto del suo cuore, e li si che sono a casa.

Dopo esserci tirati l'acqua a vicenda, fatti tantissimi tuffi è arrivata l'ora di andare a letto.
La stanza è come l'abbiamo lasciata, meravigliosamente, meravigliosa. Quando ci stringiamo sotto le coperte io e Daniel parliamo un po

«Daniel, Arianna mi sembrava troppo pensierosa oggi che le succede? »

«Non voglio farti stare male Victoria»

«Daniel sai che puoi dirmi tutto, ti amo e affrontaremo tutto assieme»

«Piccoletta, lei è come me. Sterile, non può avere figli. Questa cosa la uccide, allontana tutti i ragazzi che cercano di avvicinarla. Si è fissata che vuole stare per tutta la vita sola, anche io la pensavo così quando l'ho scoperto. Ma poi, ho incontrato te. E sono sicuro che appena incontrerà l'amore vero, cambierà idea. Però, mamma non si da pace. Si sente in colpa. E io non riesco a fargli cambiare idea, quando mi guarda, ha sempre quella tristezza che non l'abbandona mai. Non sai cosa farei per cambiare le cose, per rendere felice mia sorella»

Una lacrima solitaria scende dal suo viso, e io l'asciugo subito.

«Amore mio, non ti preoccupare. Parlerò io con tua mamma, e gli dirò grazie di aver messo alla luce una persona stupenda come te. Sei l'amore mio, e anche Arianna prenderà in considerazione l'adozione. Quando saremo più grandi ovviamente. Ti amo amore mio»

Lo voglio, Lo voglio ogni secondo. Amo troppo quest'uomo.
Non riuscirei a farne a meno, un solo minuto senza di lui e io sono persa. E mi dispiace per Arianna tantissimo, nessuno delle due potrà mai portare in grembo un fagiolini, non potrà mai vedere la propria pancia crescere ogni giorno di più. E non potrà mai portare al mondo un piccolo angioletto. Però, possiamo cambiare la vita di un bimbo, e tenerlo con noi come se fosse nostro. Ma, non si può avere tutto dalla vita. E perora non voglio pensare a queste cose, non voglio propio fargli capire a Daniel che sotto sotto, anche io ci sto male.
Ma, non possiamo farci niente pultroppo. Dalla vita non si può avere sempre tutto, anche se mettere un bambino al mondo non dovrebbe essere negato a nessuno.

Dopo aver fatto l'amore, crolliamo stanchi. Domani sarà una giornata bellissima, ci divertiremo tantissimo. E poi l'indomani, avrà inizio il nostro sogno.

~Quel ladro dagli occhi bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora