Sole le 20:30, e stiamo andando a mangiare al ristorante tutti assieme. Sono agitatissima, è già tutto pronto. Abbiamo tutto in macchina, io andrò in macchina con Daniel, Leonardo con Arianna, Sebastian con Carmen, e Francesco con Clara e la mamma di Daniel, Greta andrà con Silvia. Una volta arrivati, posteggieremo le macchine fuori, e poi quando torniamo a casa ognuno di noi dovrà prendere strade diverse per arrivare a casa.
«Buonasera Signorina, vorremmo un tavolo da 10»
«Seguitemi, prego»
Stavamo tutti mangiando una pizza, e parlavamo d'altro. Come se fra due ore non stavamo andando a derubare l'uomo più ricco di Chicago. Io ero agitatissima, e la mia agitazione si notava tantissimo.
«Vuoi smetterla con queste coscie Victoria? Mi fai venire strane voglie»
Diventai un peperoncino, in realtà quando sono nervosa inizio a chiudere e aprire le gambe molte volte. Sembra l'unica cosa per levare l'agitazione, ma questa volta non funzionò. Neanche risposi a Daniel, ma.. Aveva già posato una mano sulla mia coscia, maledetta gonna. E piano piano salì arrivando alle mie mutandine. Stavo impazzendo, erano tutte sensazioni nuove per me. Ero diventata un peperoncino e lui non mi guardava neanche ma era più forte di me non riuscivo a chiudermi le gambe perché quello che stava facendo mi piaceva tantissimo. Mentre stava spostando le mutandine, Lorenzo si alzò.
«Sono le 10:30 ragazzi, andiamo a prenderci un gelato e andiamo a fare quello che dobbiamo fare»
Subito dopo, presa dall'imbarazzo mi alzai in piedi, e dissi
«Si andiamo, è già tardi »
Tutti mi guardavo straniti dalla mia velocità, mi girai verso Daniel che era ancora seduto e mi fece il cucchiaino. Mi abbassai e gli diedi un bacio a fior di labbra, e subito dopo si alzo anche lui. Dopo aver mangiato un gelato, il mio gusto preferito Nocciola, Stracciatella e panna. Ero pronta per andare a derubare il più ricco di Chicago.
«Dai piccolina, dammi un bacio vai dietro e cambiati »
Ci fermammo tutti in un vialetto, e ognuno si cambio nella propria macchina. Diedi un bacio a Daniel, andai nei Sedili posteriori, e iniziai a spogliarmi. Vidi Daniel sistemare lo specchietto per guardarmi. Ma non gli dissi niente, anzi volevo che mi guardasse. Mi levai la maglietta, e tirai su la gonna. Avevo un intimo nero in pizzo, ma Greta mi ha consigliato di non indossare il reggiseno perché la tuta stringe troppo e mi potrebbe fare male. E allora la presi in parola. Dopo essermi levata la gonna e scarpe inizia ad infilare la tuta, è tutta unico pezzo con la cerniera dietro è difficile indossarla. Inizia ad infilarla dai piedi, e la tirai su. Levai il reggiseno, ovviamente girandomi non volevo che mi guardasse le tette. Nel frattempo anche lui si stava cambiando. Mi misi subito le maniche, tornai davanti e mi aiuto a tirare su la cerniera e la stessa cosa feci io con lui. Lasciammo la macchina li, e proseguimmo a piedi perché è molto vicino. Entrammo in una porticina, e ci trovammo nei sotterranei dove i topi e puzza di fogna era insopportabile. Entrammo nella botola, e ci chiudemmo dentro.
Inizio a parlare Daniel«Allora, siete tutti pronti? Arianna, tutto bene? »
«Si, Dani vai »
«Piccola pronta?»
«Si andiamo»
Mi diede un bacio, e giro la manovella e l'acqua iniziò ad uscire.
«Non mi lasciare la mano per nessun motivo ok?»
«Ok, Ti amo»
«Anche io amore mio»
Tutti ci tenevamo per mano, Arianna si strinse a Lorenzo. Iniziava a farmi un po pena, aveva cercato di dialogare ma io l'ho lasciata sbattere. Dopo tutto, a soli 17 anni. Se tutto questo finirà bene, gli chiederò scusa per la tirata dei capelli. Così faccio anche felice Daniel visto che mi tortura. L'acqua avanzava molto velocemente, la mia mano era attaccata a quella di Daniel, non la staccavo per nessun motivo. Se la botola non si apriva saremo morti annegati. Presi l'ultimo respiro, e la botola era piena d'acqua. Eravamo tutti davanti la botola, ma ancora non si apriva. Quei secondi sembravano minuti, ore. Daniel si voltava a guardarmi, per vedere se stavo bene. Ma il respiro mi andava sempre più a mancare, inizia a massaggiarmi la pancia. Segno che non c'è la facevo più. Ero sicurissima che si sarebbe aperta, che non avevo pensato di morire annegata. Mi voltai dagli altri, ed erano tutti preoccupatissimi. Ma quando credevo di stare per morire, la botola si aprì e noi ad uno ad uno finimmo nella botola accanto.
Finalmente l'aria, mamma mia. Non c'è la facevo più. Dopo aver preso tutti un bel respiro, uscimmo dall'altra botola. C'era una porticina. Carmen con la sega, per passare, iniziò a fare un buco per poter passare. Ci sapeva fare con le seghe.
Dopo essere passati da li, ci trovammo in una galleria, ma proseguendo e salendo una scalinata ci trovammo nei corridoi della grande banca.
Ecco arrivati al secondo Round, Francesco e Daniel iniziarono a correre per salire al cinquantesimo piano. Quando arrivarono, tirarono la corda e la prima a salire fui io, poi Arianna, Sara e Carmen. Poi tirarono su Sebastian e Leonardo. Loro iniziarono a camminare molto lentamente, e noi li seguivamo. C'erano 4 uomini, Daniel, Francesco, Leonardo e Sebastian entrarono e ne presero uno a testa. Ci andarono di dietro, e loro non si accorsero di niente. Noi ragazze passammo avanti, ma davanti la porta c'era un uomo. Stava per prendere il telefono per dare l'allarme, ma io lo stordì con un calcio nelle parti basse. Poi Arianna e Carmen lo attaccarono. Io e Sara iniziammo a camminare nei raggi, era molto diverso da quello che avevamo a casa ed era anche molto più grande. Con molta fortuna Greta arrivò alla fine, mentre io mi fermai a meta perché stavo per cadere e mi sono fermata in tempo. Greta levò l'allarme, subito dopo entrò Carmen e Arianna. Carmen prese la sua sega, e aprì la cassaforte. E mamma mia quanti soldi, rimasi imbambolata. Non avevo mai visto tutti quei soldi. Le ragazze ci aiutarono e tutti i soldi finirono nei nostri borsoni. Dopo averli presi tutti fino all'ultimo centesimo, ad uno ad uno ci calamo nella corda. Quando tutti arrivammo giù, degli uomini dal cinquantesimo piano urlavano.«Non lasciatelo scappare sono dei ladri prendeteli »
Iniziammo subito a correre, e in 5 minuti eravamo tutti in macchina.
«Ci vediamo a casa Ragazzi»
E ognuno di noi prese strade diverse
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~Quel ladro dagli occhi blu
CasualeVictoria è una ragazza con un carattere forte, disubbidisce sempre ai suoi genitori, e fa sempre di testa sua. Ha appena compiuto 18 anni, e si sente già donna. È una bellissima ragazza prepotente. Un giorno incontra un ragazzo in un modo abbasta...