22 Capitolo

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È ormai una settimana che sono qui, una polizziota entra e mi dice che ci sono visite per me. All'inizio pensò subito a Daniel, ma sicuramente saranno i miei genitori.

Seguo la donna con la speranza che incontri qualcuno, e vedo Greta e Carmen mi avvicino a loro

«Come state? »

Gli dico accarezzando Greta con la mano

«Bene e tu? Silvia, Silvia dov'è ? Sta bene? »

«E in stanza con me, tranquilla. È Arianna?»

«È minorenne l'avranno portata nel carcere minorile»

«Povera ragazza»

La polizziotta mi prende e mi tira facendomi cadere, dicendomi che non devo più parlare con loro. E quando sono a terra tutte le donne che sono nelle celle ridono, brutte stronze.

Mi fa alzare mi porta in una stanza, dove ci sono mia madre e mio padre corro ad abbracciarli.

«Mamma, papà »

Inizio a piangere

«Bambina mia»

Mi dice mamma, dopo esserci tranquillizzati ci sediamo.

Inizio a raccontare a loro, come sono scappata, di Daniel e tutto.

«Mamma, i soldi non li abbiamo noi. Non rubavamo per noi, ma per povere persone che ne avevano bisogno. Mamma non dite questo a nessuno, se no, sarebbe stato tutto inutile. Papà, non c'è la faccio più a stare qui. Perfavore, venite a trovare dinuovo. »

«Certo amore»

Gli ho raccontato di tutto, della famiglia meravigliosa che ho trovato. Delle persone che abbiamo aiutato e delle loro condizioni. Sapevo che avrebbero capito, e mi hanno detto che sono orgogliosi di me, e di quello che ho fatto per aiutare quelle povere persone. E mio papi farà di tutto per farmi uscire di li. Mentre mi portano dinuovo in cella incontro Francesco nei corridoi. Due uomini lo stanno aiutando a camminare, cavolo ma cosa gli hanno fatto. È pieno di sangue dappertutto corro subito da lui.

«Fra, che ti hanno fatto»

Lui alza la testa

«Victoria, state bene? Come sta Clara? »

«Tranquillo, tutto apposto. Daniel? »

«Siamo messi tutti come vedi me Vichy»

Lo abbraccio, e la polizziotta mi porta via

«Digli che lo amo, e che lo penso sempre Fra»

Poi, non lo vedo più. Arrivata da Silvia, gli racconto tutto quello che è successo. E corro subito in bagno a vomitare, ormai non faccio altro che vomitare. Nausea, maldipancia. Devo andare da un medico, Silvia continua a guardarmi incredula e io non riesco a capire cosa pensa. Chima subito una polizziotta e mi porta in farmacia

«Si sieda signorina»

Mi dice la dottoressa

«Cosa si sente? »

«Vomito, maldipancia, nausea, malditesta. Non so cosa ho»

«L'ultimo ciclo? Quando è stato? »

Io rimango bloccata, l'ultimo mio ciclo l'ho avuto qualche due mesi fa. Non ci ho propio pensato, perché con tutto l'ansia e quello che avevamo da fare. La dottoressa mi chiama

«Signorina? Ha avuto rapporti sicuri? »

No, io non ho mai avuto rapporti sicuri. Perchè Daniel è sterile, non ci sono possibilità che io sia incinta.

«Non ho il ciclo da due mesi, però non posso essere incinta. Il mio ragazzo è sterile»

La dottoressa mi guarda sbalordita

«Signorina, sa che ci sono delle possibilità di rimanere incinta anche se sterile? Diciamo che è, un vero miracolo quando succede»

«No dottoressa, non è possibile»

«allora facciamo un'ecografia per esserne sicuri»

Mi mette un gel nella pancia, e inizia a farmi un'ecografia. Io guardo lo schermo, e cavolo. C'è davvero una piccola pallina d'entro di me.

«Guardi signorina, quello li è un bambino. Lei è incinta di due mesi precisi»

Le lacrime iniziano a rigare il mio viso, era una cosa impossibile rimanere incinta. E poi, perché adesso? Siamo chiusi in galera e io sono incinta. E neanche posso dirlo a Daniel. Mi stampa delle foto, e la polizziotta mi porta in cella. Io ancora sto piangendo e Silvia corre da me

«Cosa è successo Vichy»

Io gli do l'ecografia, e per poco non gli viene un mancamento.

«Vichy è stupendo, sei incinta »

Mi dice

«Silvi sono felice, però guarda dove siamo. Sono incinta di due mesi, due mesi. Io non potrò mai dirlo a Daniel, e non potrò mai crescere questo bambino qui d'entro»

«Vichy, si aggiustera tutto»

E io lo spero, voglio vedere Daniel. Voglio vedere l'amore della mia vita. E voglio che tutto questo finisca in fretta.

~Quel ladro dagli occhi bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora