15 Capitolo

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«Buongiorno Dormigliona»
E mi svegliai così, con i suoi baci umidi nel mio viso

«Buongiorno Amore mio»

«Pronta per stasera?»

«Prontissima»

Dissi con un sorriso smagliante, stanotte andremo a fare la seconda rapina. Questa volta è tutto molto più semplice, Saliamo dal tetto, entriamo, Finiamo e Andiamo nella nuova casa. Sperando che non ci siano inconvenienti.

«Andiamo a fare colazione, e dopo prepariamo le valigie »

Detto questo, mi diede un bacio a fior di labbra e si alzò e subito dopo lo seguì anch'io.

La prossima casa è molto piccolina, con solo la cucina, un grande salone, una camera e un bagno. Dobbiamo stare solo due notti la, e poi pronti per un'altro colpo. Certe volte penso ai miei genitori e mi sento in colpa per essere scappata così di casa, ma poi penso alla fortuna che ho avuto scappando con Daniel. Il destino a voluto che lui quella notte arrivasse nella mia camera, e se è arrivato li, un motivo c'è no? E poi è un uomo fantastico. E io amo lui, come non ho mai amato nessuno in vita mia. Dopo aver finito di fare colazione, io e Daniel andiamo a prenderci un gelato qui vicino. Possiamo camminare tranquilli, qui non lo conosce nessuno.

«Buongiorno signorina, Due gelati perfavore»

«Certo, te li preparo subito dolcezza»

Rimango sbalordita, ma questa qui come si permette? Dolcezza? È una ragazza con lunghissimi capelli neri! È più nuda che vestita, indossa un top cortissimo che mette in mostra la sua pancia con un piercing all'ombelico. E una minigonna e poi un greambiule bianco, ovviamente sbottonato.
Continua a sbattere le palpebre, convinta di potersi portare a letto il MIO RAGAZZO.

«Senti cagna in calore, non so se te ne sei resa conto ma questo è il mio ragazzo. Facci questi gelati e c'è andiamo!»

Senza aprire bocca, ci da i gelati e noi c'e ne andiamo!

«Victoria ma sei impazzita? »

Mi dice Daniel ridendo

«Io sono impazzita? Ma hai visto quella come ti guardava? »

«Hahahaha sei che mi piaci di più gelosa piccoletta? »

Sorride, e mi lascia un bacio nella guancia

Dopo aver finito il gelato, ci sediamo in una panchina libera. Mentre parliamo, due ragazze si avvicinano a noi

«Daniel? Sei tu? Ti ricordi si noi? Siamo Lucia e Giorgia. Ti ricordi quella cosa a tre? È passato un sacco si tempo»

Ok , adesso la mia faccia diventa tipo.. Peperoncino ?
Una cosa a tre?

Daniel sorride impabarazzato, e poi si gira a guardarmi e nel frattempo io mi alzo

«Ehmm voi parlare tranquillamente, io ti aspetto in macchina»

Detto ciò mi giro e me ne vado,
L'ultima cosa che riesco a sentire e di quella ragazza bionda! Altro che ragazza, direi Troia. Si Troia è più appropriato, dice

«Se vuoi rifare quella Cosetta, sai dove siamo. Ciao»

Che schifo, inizio a pensare che per lui sono tutte unguali. E se io sono solo un passatempo? E se sono come tutte le altre per lui? Che usa e poi butta. No, io questo non posso sopportarlo. Sento dei passi dietro di me, è lui che mi sta raggiungendo.

«Victoria fermati»

Mi affera dal polso e mi fa girare a guardarlo

«Che vuoi? »

Gli urlo in faccia

«Victoria sono cose vecchie, non faccio più quelle cose»

«Mi fai solo schifo Daniel, chi me lo dice che non tratterai me nello stesso modo? Ehh? »

«Victoria sai che non è così, io ti amo!»

Nel frattempo un po di persone ci stavano fissando, così andai dritta dritta in macchina.
Nessuno dei due parlava, arrivata a casa andai a prepare la valigia sia la mia che la sua. Dovevo restare tranquilla. Stavamo andando a fare la nostra seconda rapina.

*

Era Già sera, avevamo appena finito di cenare. Dopo aver messo tutti i nostri costumi, poi dritti dritti in banca. Arrivati, posteggiarono e prima di scendere Daniel mi affero la mano

«Victoria c'è l'hai ancora con me? »

Era triste, e aveva gli occhi spenti

«Si, ho paura. Ho paura che per te sono come le altre, ho paura che una volta che ti avrò dato quello che vuoi tu mi lascierai »

Detto questo, uscì dalla macchina senza lasciargli il tempo di rispondere.

Francesco fu il primo a iniziare a salire, c'era una scala al bordo. Che permetteva di arrivare al 10 piano! Dopo di lui salì io, e dietro di me c'era Daniel e poi tutti gli altrii.

Appena arrivati, Francesco attaccò la corda. Che ci sarebbe servita per scendere molto velocemente. La porticina era chiusa, ma sara riuscì ad aprirla con un ferretto. Appena entrati, iniziammo a scendere qualche gradino. È stato molto facile arrivare davanti la grande porta, dove d'entro c'erano i soldi della banca Fordeble. Carmen uscì fuori la sega, e dopo aver fatto un buco abbastanza grande passammo tutti. L'allarme suono, nessuno aveva pensato a levare l'allarme. Perchè appena i nostri occhi hanno visto tutti quei soldi, c'è ne siamo dimenticati. In questo caso avevamo un minuto di tempo per prendere più soldi possibili, e un minuto di tempo per arrivare nelle macchina. Iniziammo a prendere più soldi possibili, e quando Francesco diede l'ordine tutti uscimmo. Per fortuna avevamo lasciato pochissimi soldi, la maggior parte l'avevamo presi. Ognuno con le spalle il propio borsone, iniziammo a salire le scale. Una volta arrivati fuori a uno a uno, scendemmo. Io ero rimasta l'ultima. Dietro di me sentì un sparo, che fortunatamente non mi prese. E con la corda, volai subito giù. Poi subito in macchina, l'asciammo le macchine molto lontane da casa e iniziammo a correre. Daniel mi prese per mano, e io lo lascia fare.
Avevo il fiatone, non c'e la facevo più, per fortuna la casa era molto vicina. L'ultimo sforzo, entrammo veloci a casa e senza neanche accendere le luci iniziammo a spogliarci. Avendo solo un bagno, non potevamo entrare tutti la. E dovevamo nascondere i vestiti il più velocemente possibile. Dopo che Greta prese i costumi di tutti e li andò a nascondere, mentre noi avevamo già messi i pigiami. C'erano due divani letto, e dei materassi a terra. Io e Daniel dopo aver fatto una corsa per arrivare nel divano letto, ci misimo sotto le coperte.
Tentò di abbracciarmi, ma io orgogliosa come sono Mi girai, e gli diedi le spalle.

L'ultima cosa che sentì  prima di cadere nelle braccia di Morfeo fu

«Buonotte a tutti, abbiamo fatto un ottimo lavoro. Anche questa volta. »

E la sua voce l'avrei riconosciuta fra mille, era Daniel. E si sentiva che aveva un pizzico di tristezza nella voce.

~Quel ladro dagli occhi bluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora