Lo scherzo di Sirius

262 14 2
                                    

23-


-Te l'ho mai detto che sei irritante?-
-Oh, qualche volta-
-Perchè ero seria-
-A che proposito?-
-Sei davvero irritante-
-Volete finirla, voi due?-, sospirò Remus, il naso incollato ad un enorme libro di Antiche Rune.
-Veramente, James, finiscila-, continuò Katy imperterrita.
Il ragazzo strinse gli occhi a due fessure.
-Che ho fatto?-, domandò senza guardare l'amica, continuando a lanciare per aria il Boccino e a riacchiapparlo dopo pochi secondi.
Katy scosse la testa esasperata.
-Questo-, ringhiò, catturando il Boccino pochi secondi prima che riuscisse a farlo James. -E' irritante-, ripetè.
-E' forte, invece-, protestò Peter, che da ore osservava incantato le acrobazie di Ramoso.
Sospirando più forte che mai, Katy si infilò il Boccino in tasca e tornò a sdraiarsi sull'erba.
James non aggiunse altro, sapendo che era una causa persa. Lasciò vagare lo sguardo sul prato, riparandosi con una mano gli occhi dal sole.
-Qualcuno di voi sa dov'è Sirius?-
-E' laggiù-, rispose Remus senza smettere di leggere.
-Dove?-
-In mezzo a quel gruppo composto da metà della popolazione femminile mondiale-, ringhiò Katy acida, non proprio a torto.
James le scoccò uno sguardo di sbieco.
-So che le ragazze hanno dei periodi no una volta al mese. Suppongo che questo sia il tuo-.
Katy evitò di rispondere, sicura che qualsiasi cosa avesse detto o fatto non avrebbe fatto altro che confermare la teoria del ragazzo. Si limitò a mugugnare qualcosa di indefinito.
Pochi secondi dopo, un trionfante Sirius raggiunse i ragazzi, e si lasciò cadere sospirando esausto accanto a loro.
-Abbiamo novità, gente-, iniziò, scompigliandosi con una mano i capelli.
James gli fece l'occhiolino.
-Trovato qualche ragazza carina?-.
Felpato indicò con un cenno del capo una ragazza dai lunghi capelli neri di Corvonero, che stava allegramente ciarlando con delle sue amiche.
-Amy-, sogghignò, quando la ragazza in questione si voltò a salutarlo ammiccante.
-Amber-, corresse Katy senza scomporsi. Sirius alzò un sopracciglio con fare interrogativo.
-La conosco, si chiama Amber-, ripetè Katy, questa volta tirandosi a sedere.
James sbuffò impaziente. -Amy, Amber, che importa! E' carina, amico!-, aggiunse dando una pacca di congratulazioni a Sirius.
Katy si alzò di scatto stirandosi con noncuranza le pieghe sulla gonna.
-Credo di avere appena visto Dennis...a dopo-, e senza aspettare una risposta se la svignò in direzione dell'amica.
Questa, non appena l'ebbe riconosciuta, le corse incontro.
-Katy, è un po' che ti cerco!-.
Katy le sorrise, all'improvviso di buon umore. L'allegria di Dennis era sempre stata contagiosa.
-Successo qualcosa di interessante?-.
La ragazza storse il naso.
-Sarebbe figo, ma no. In realtà volevo chiederti se ti andava di aiutarmi nella preparazione di quella dannata pozione Scordarella. A te è venuta bene, così ho pensato che avresti potuto darmi una mano visto che il compito è per domani-.
Katy ridacchiò davanti alla parlantina sciolta dell'amica.
-Sicuro che ti aiuto!-, rispose, -L'aula di Trasfigurazione è vuota, possiamo prepararla lì-
-Katy, ti adoro!-, esalò Dennis sollevata, aggiustandosi al meglio la borsa sulla spalla sinistra.
E così, ridendo, scherzando e parlando del più e del meno, le due ragazze si avviarono verso il castello con passo leggero.


-Allora, come se la cava Remus come prefetto?-, domandò tutt'a un tratto Dennis, senza smettere di mescolare la poltiglia densa e scura nel suo calderone.
Katy poggiò cautamente il libro di Pozioni sul tavolo accanto a lei.
-Non male, anche se James e Sirius gli danno parecchio filo da torcere-. La frase cadde nel silenzio.
-Denn?-, azzardò Katy qualche minuto dopo, -Stai uscendo con qualcuno?-.
La giovane alzò un sopracciglio sbuffando, come a dire che la risposta era fin troppo ovvia.
-Invitalo fuori, allora...no?-
-Chi?-.
Questa volta fu Katy a sbuffare.
-Ma dai! Lui non ci uscirebbe mai con me-, protestò Dennis.
-Sì che lo farebbe! Gli serve solo un incentivo!-
-Incentivo o no, io non sono "Biondona Gambe Lunghe"-.
Katy si scostò dal viso una ciocca di capelli sfuggita alla treccia ed iniziò a picchiettare con la mano sul banco con aria spazientita.
-Sai qual è il tuo problema? Che non ci credi abbastanza!-
-Cosa dovrei fare? Saltargli al collo?-, ribattè Dennis frustrata, lasciando cadere con veemenza il mestolo nel calderone.
Katy scosse la testa velocemente. -Lo sai vero che tra la mattina e la sera c'è il mezzogiorno?-.
Dennis le scoccò un'occhiata sconcertata.
-Voglio dire che piuttosto che evitarlo o saltargli al collo potresti cominciare con il salutarlo qualche volta in più-. Dennis continuò a fissarla con espressione indecifrabile.
-Nel senso che...-
-Hall, posso parlarti?-.
Senza girarsi, Katy riconobbe all'istante quella voce. Dennis sospirò profondamente.
-Ci mettevo troppa valeriana-, mormorò, alludendo alla pozione che ora fumava all'interno del calderone. -Grazie per l'aiuto. Ci vediamo dopo, Katy-
-Certo, certo...Guarda che la discussione è solo rimandata!-, aggiunse Katy, mentre Dennis usciva dall'aula con un sorrisetto ironico dipinto sul viso grazioso.
-E tu che vuoi?-, aggiunse poi la ragazza un po' più brusca del necessario, girandosi verso il giovane fermo sulla soglia.
-Risposte-, sussurrò Severus, senza far caso al tono della sua interlocutrice.
Katy raccolse il libro di Pozioni e lo infilò nella sua borsa.
-Evita di fare l'enigmatico, per favore, non ho voglia di stare ai tuoi giochetti-. Sul viso smunto di Piton si allargò un sorrisetto mellifluo.
-So che vi fate chiamare "Malandrini". Ed è noto a tutti che vi piace infrangere le regole della scuola-.
Katy alzò le spalle con noncuranza, cominciando a pulire il tavolo dagli ingredienti.
-Arriva al dunque-
-Oh, penso che tu già sappia benissimo dove voglio arrivare-
-No, non lo so-, insistette Katy.
Piton avanzò verso il primo banco della fila con espressione vacua.
-Una volta al mese, tu e gli altri sparite dal castello. Nessuno sa dove andiate. Una volta al mese-, ripetè. Katy si bloccò con il mestolo a mezz'aria, lo stomaco che aveva preso a contorcersi furiosamente. Cercò di assumere un' espressione confusa.
-Per caso ci stai spiando?-
-Andiamo, Hall! Continui a evitare di rispondermi?-
-E tu continui a pensare che io sappia di cosa stai parlando?-, strategia scadente o meno, evitare di rispondere era la cosa migliore da fare, pensò Katy.
-Il fatto è che Lupin è un prefetto e i prefetti non possono infrangere le regole-, chiarì Piton beffardo.
Katy lo trafisse con uno sguardo gelido. -Per qualunque cosa tu abbia in mente, non sono affari tuoi. Vattene-.
Con un ultimo sorrisetto, Piton si diresse verso l'uscita.
-Ah, un'ultima cosa, Hall-, disse poco prima di varcare la soglia, -Non pensate di farla franca-. Quando l'ultimo lembo della sua divisa fu sparito alla vista di Katy, questa lanciò frustrata il mestolo per terra, sporcando gran parte del pavimento con un liquido brunastro e denso.
Piton non sapeva niente, pensò mettendosi a carponi sulle piastrelle gelide dell'aula di Trasfigurazione, armata di straccio. Probabilmente aveva solo sentito dire che qualche volta Remus spariva come nel nulla. Perchè la cosa che veramente spaventava Katy non era che Piton scoprisse che lei e i suoi amici uscivano dal castello di notte, ma che il Serpeverde capisse cos'era in realtà Remus. Certo, i professori ne erano al corrente, ma a parte loro quattro, nessuno dei ragazzi nella scuola sapeva del suo segreto. E si erano impegnati così tanto per tenerlo nascosto che Katy non poteva permettere che uno stupido, egocentrico e fastidioso Serpeverde rovinasse tutto. Proprio non poteva.
Rianimata da un nuovo spirito combattivo, Katy si alzò dal pavimento, scaraventò lo straccio e gli ingredienti rimasti fuori nella sua cartella, prese il pentolone sotto braccio e si lanciò letteralmente su per i corridoi, decisa a trovare i suoi amici per raccontargli tutto. I suoi piani vennero però sventati dal rintocco dell'orologio, che segnava l'inizio di una nuova ora di lezione. Sbuffando a tutto spiano e spintonando diversi bambini del primo anno, Katy raggiunse l'aula di Pozioni.
Remus, James, Sirius e Peter non c'erano ancora, così la ragazza si sedette accanto a Lily, in fondo all'aula.
-Qualcosa non va?-, domandò la rossa mentre l'amica sbatteva con veemenza la cartella sul pavimento.
-No, no. Va tutto bene-, la rassicurò Katy, sforzandosi di assumere un'espressione quanto meno annoiata. Lily, dubbiosa, rimase a fissarla con aria interrogativa, così Katy dovette trattenersi dal desiderio di disegnare sul margine del libro di Pozioni un Piton in miniatura con un cappio intorno al collo.
Ovviamente la sua pozione non prese il color lilla che vi era indicato nella istruzioni, anzi, solo al terzo passaggio emise un potente gorgoglio che fece arretrare gli altri studenti dal possibile raggio d'azione.
Katy non vi badò e continuò a lanciare distratta ingredienti più triturati del necessario nel calderone.
-Katy? Katherine!-. Se Lily pronunciava il suo nome per esteso era preoccupante. Katy si voltò di scatto verso di lei, gli occhi improvvisamente sgranati.
-Sì?-
-Hai intenzione di ucciderci tutti?-
-C-come?-.
Lily agitò la testa impaziente e sfilò dalla mano di Katy una fiala.
-Se metti dentro pure questa saltiamo tutti per aria!-, spiegò. Katy ci mise quattro secondi circa per assimilare le parole della compagna.
-Oh, sì...io...non avevo letto bene le...-
-Oh, andiamo, Katy!-, la interruppe Lily arrabbiata, -Oggi hai proprio la testa fra le nuvole! Si può sapere che ti prende?-
-Credo anch'io-, mormorò Katy senza prestare attenzione alle parole dell'amica e continuando a guardarsi intorno. I ragazzi non erano ancora arrivati.
-KATY!-, ringhiò Lily.
In quell'istante James, Sirius, Remus e Peter entrarono in aula trafelati e ansanti. Il professor Doger gli scoccò uno sguardo carico d'odio.
-Siete in ritardo di ben quindici minuti. Meno venti punti a testa al Grifondoro. E svegliatevi a sedervi-, aggiunse acido.
Sirius e James presero posto a due banchi di distanza da quello dove era seduta Katy. La ragazza si sbracciò il più possibile nella loro direzione. Il primo a vederla fu James.
Le fece un cenno interrogativo.
-Dove eravate finiti?-, mimò Katy con le labbra. James le rispose alla stessa maniera.
-C'erano delle ragazze carine del settimo anno. In Sala Comune-. La ragazza si trattenne a stento dall'alzare gli occhi al cielo.
-Devo dirvi una cosa-
-Come?-
-Devo dirv...-
-Signorina Hall-, la voce maligna del professore alle spalle di Katy fece sobbalzare tutti i presenti. -E' chiaro che ha di meglio da fare invece che partecipare alla lezione. Dieci punti in meno e resterà qui per punizione-. Con un sospiro profondo la ragazza sprofondò sulla sedia. Quella non era decisamente la sua giornata.


Venticinque. Trentadue. Settantanove. Novantaquattro. Novantaquattro intestini di topo triturati. Con il viso verde un po' per la rabbia un po' per il pranzo che minacciava di tornare su, Katy si congedò freddamente dal professor Doger, recuperò la borsa con le sue cose e si precipitò verso la Sala Grande, dove sperava di incontrare i suoi amici.
Le tre rampe di scale non aiutarono lo stomaco già provato della ragazza, e la costrinsero ad accasciarsi a terra in preda alla nausea ogni cinque passi.
Quando finalmente ebbe raggiunto la Sala, constatò con rabbia e frustrazione che i ragazzi non erano lì. Probabilmente avrebbe dovuto pensarci, infatti quella sera vi sarebbe stata luna piena e di solito in occasioni come quella si ritrovavano tutti in Sala Comune prima di cena.
Con coraggio inaspettato, Katy spiccò il volo in direzione delle successive quattro rampe di scale che l'avrebbero condotta al ritratto della Signora Grassa.
-Parola d'ordine?-
-Asf...Asf...Asf...-
-Asfodelo-, ridacchiò Sirius alle sue spalle venendole in soccorso. -Corso la maratona, Kat?-. Tutto quello che uscì dalla bocca della ragazza fu un mugolio incomprensibile.
-Se mi dai la mano ti tiro su-
-Sto bene qui, grazie-. Un altro movimento e addio autocontrollo. Con gli occhi al cielo, Sirius prese l'amica per un braccio e la aiutò ad alzarsi da terra.
-Ehi, sei verde-
-Lunga storia. Devo dirvi una cosa-.
Così lei e Sirius varcarono la soglia del ritratto e andarono a sedersi accanto al fuoco insieme a James e Peter, che fino al loro arrivo erano stati tutti presi da una partita a scacchi.
-Racconta. Ti ascoltiamo-. Così Katy ripercorse per filo e per segno lo strano discorso -se così si poteva chiamare- tra lei e Piton di quella mattina.
-Brutto verme!-, si animò Peter quando la ragazza ebbe finito di parlare, -Ci ha spiati per tutto questo tempo!-.
James scosse la testa grave. -Finchè non vede non si farà mai un'idea di quello che accade realmente-
-O forse dovremmo dirglielo-, sospirò Katy meditabonda, -Così Remus potrebbe sbranarlo-
-Che idea accellente!-, esclamò Sirius battendo le mani. -Strana coincidenza-, aggiunse poi.
Katy alzò un sopracciglio. -Che vuoi dire?-. Il ragazzo si schiarì la gola come per prepararsi ad un lungo racconto.
-Quando ti ho trovata per terra tornavo giustappunto da un pacato ed educato incontro con Severus-.
Gli occhi dei ragazzi si sgranarono in contemporanea. Educato e pacato? Severus? Sirius stava tramando di certo qualcosa.
-Sirius, che hai fatto?-
-Calma, Jamie. Ora ci arrivo. Mi ha chiesto esattamente quello che ha chiesto a Katy questa mattina così ho pensato "perchè non dargli delle risposte?"-
-Tu non gli avrai mica detto...?-
-Mi fate parlare?-, si stizzì il ragazzo. -Ecco, dicevo...Ho pensato che quello che gli serve è un bello spavento. Gli basterà vedere il lupacchiotto e smetterà di tormentare il mondo, no? Così gli ho dato solo qualche indicazione per arrivare alla Stamberga. Il resto verrà da sè. Geniale, no?-.
Piombò il silenzio. Sirius attendeva raggiante stravaccato sul pavimento. I tre ragazzi sedevano piterificati accanto a lui. La prima a riprendersi fu Katy.
-Sai che ti dico?-, mormorò pacatamente. Sirius si illuminò.
-Che sono un mito?-
-CHE PENSI TROPPO!-
-Come?-
-DANNAZIONE, SIRIUS! VUOI AMMAZZARE UNO STUDENTE?-
-Calma, Kat, è tutto sotto controllo. Entra, guarda, esce. Fine-, concluse raggiante Sirius stiracchiandosi.
James gli soccò un'occhiata angosciata.
-Ma lui...lui sa...quindi non si avvicinerà mai...-
-Beh, no-, ripose Sirius, l'entusiasmo che cominciava a vacillare, -Non gli ho detto che c'è un lupo mann...-
-SANTO MERLINO! DOBBIAMO ANDARE A RIPRENDERLO!-
-Piton o Re...?-
-Un'altra parola e scoprirai di poter provare dolore in zone di cui non conoscevi l'esistenza-, minacciò Katy. E questo servì a tappare definitivamente la bocca a Sirius.
-James, cosa facciamo?-.
Il ragazzo si alzò da terra con la rapidità di uno che si è seduto su uno spillo.
-Ormai Remus sarà già là. Devo andare a fermare Piton-
-Punto numero uno: non puoi trasformarti davanti a lui, aggraveresti soltanto la situazione e, punto numero due, non puoi andare da solo-
-Beh, hai un piano migliore?-
-Sì! Noi veniamo con te!-
-Senza trasformarvi? Volete uccidervi?-
-Potrei farti la stessa domanda!-
-Ehi, ragazzi-, Peter interruppe il battibecco, -Non vorrei allarmarvi ma Piton sarà già là-.
Come se si fossero messi d'accordo, i ragazzi si precipitarono tutti insieme giù per le scale, spintonandosi a vicenda. James non voleva che venisse qualcun altro insieme a lui, mentre Katy faceva di tutto per cercare di arrivare prima alla statua della Strega Orba. Arrivarono alla statua testa e testa e percorsero il corridoio senza riuscire a superarsi l'un l'altro. Katy perse terreno salendo su per la collina, ma James venne raggiunto da Sirius.
-Non provare a fare entrare Katy!-, ansimò James senza smettere di correre, ormai già di qualche metro più avanti rispetto a Sirius. Questi si fermò di colpo, improvvisamente collaborativo, e deviò la corsa di qualche metro per bloccare l'amica.
-Sirius! Così si ammazza!-, strillò la ragazza cercando di evadere dalla presa ferrea di Sirius sulle sue braccia.
Dal tunnel nascosto ai piedi del Platano Picchiatore provenirono un urlo seguito da un cupo ringhio.
I ragazzi si paralizzarono sul posto.
I loro cuori ripresero a battere soltanto quando due figurine uscirono correndo dalle radici dell'albero. Katy riuscì a svincolarsi dalle braccia di Sirius e raggiunse James di corsa.
-Jamie, stai bene?-, il ragazzo annuì ansante, sembrava illeso.
-Mi dispiace solo per Rem, questa sarà una nottataccia-.
Dall'erba arrivò uno squittio convulso.
-Voi...voi...quello...un lupo mannaro!-
-Facciamo che dimentichi tutto, eh?-, propose Sirius a un terrorizzato Piton. Il ragazzo aveva il viso bianco come un lenzuolo e gli occhi sgranati, i quali gli conferivano un aspetto ancora più bizzarro del solito.
-Sì, perchè questo è...solo un incubo-, continuò Katy muovendo le mani con fare mistico, -Tu...stai ancora dormendo-
-VOI SIETE PAZZI!-, sbottò il Serpeverde, alzandosi e iniziando a correre verso il castello.
Quando fu sparito nella notte, Peter, Katy, Sirius e James si lasciarono cadere contemporaneamente a terra, esausti.
-Sapevo che questa era una giornata no-, mormorò desolata Katy, gambe incrociate e un braccio poggiato sul ginocchio a sorreggierle il capo. Sirius si sciolse in un sorrisone.
-Beh, tutto è bene quel che...-
-Zitto, tu!-, sbottarono in coro gli altri, seccati.
Ci fu una pausa.
-Scusate-
-Oh, figurati-
-Non preoccuparti-.
La mano di Katy si schiantò sulla nuca del ragazzo.
-Ahio! Credo di essermelo meritato-
-Credi?-
-Me lo sono meritato-
-Sapete-, disse James sdraiato nell'erba pancia all'insù, -Ci servirebbe qualcosa per controllare la scuola...per tenere sotto controllo i corridoi...e il parco...-
-Sì, un antifurto-, commentò Katy sarcastica, ridacchiando.
Gli altri le scoccarono un'occhiata interrogativa.
-Oh, lasciate perdere...-
-Però James ha ragione-, riprese Peter, -Ci servirebbe qualcosa per sapere dove sono gli studenti e gli insegnanti...-
-Una sorta di cartina che segna gli spostamenti di Gazza...-
-Una mappa-, approvò Katy pensierosa, guardando il cielo. Dovevano essere su per giù le tre di mattina. Il sole già si intravedeva al di là della montagne all'orizzonte.
-Io un'idea ce l'ho, ma è Remus quello pratico in queste cose. Dovremmo aspettare lui-
-Lo aspettiamo qui o al castello?-
-Qui, Peter, è il minimo che possiamo fare-.
Katy si rivoltò pancia all'ingiù e si addormentò anche perchè fu la voce di Remus a svegliarla, forse una mezz'ora più tardi.
-Sto bene, ragazzi, davvero. Non ho fatto male a nessuno, vero?-
-No, Luna, tranquillo-, ripetè James calmo.
Sirius si fece avanti. -Scusa, Rem-
-Oh, sei un idiota, te lo devo proprio dire, ma almeno ho avuto il mio quasi momento di gloria-, ribattè Remus ridacchiando.
-Sì, hai quasi sbranato Mocciosus! Ancora qualche secondo e avrebbero fatto erigere un monumento in tuo onore!-, scherzò James felice.
Katy si mise a sedere. -Ehi, Rem, ci sei mancato!-
-Mai come voi a me, ragazzi-, ribattè Remus felice. Fu giusto il suo tono allegro che impedì agli amici di essere assaliti da una nuova ondata di sensi di colpa.
-Ora direi anche che possiamo andarcene tutti a dormire in un letto-, sbadigliò Peter, lievemente instabile sulle gambe.Il silenzio che seguì venne interpretato da tutti come un assenso.


Sdraiati sul pavimento della camera dei ragazzi, Katy, Remus, Peter, James e Sirius contemplavano con occhi pieni d'ammirazione il foglio di pergamena in mezzo a loro.
-Siamo o non siamo dei maledetti geniacci?-, sbottò Katy rigirandosi tra le mani la bacchetta magica.
-Per questa trovata dovrebbero promuoverci tutti a pieni voti-
-Non che a te cambi tanto, Remus-, commentò ironicamente Sirius, scostandosi una ciocca di capelli dal viso.
-Dovremmo trovare una sorta di parola d'ordine-, propose James, -Per poterla leggere, ecco-
-Apriti sesamo?-, ridacchiò Katy non proprio convinta.
-Giuro solennemente di non avere buone intenzioni-, buttò lì Sirius. I ragazzi approvarono con delle risate.
-E per chiuderla basterà dire...-
-Fatto il misfatto-, disse Remus come se fossero le parole più ovvie che avesse mai potuto dire.
-Ottimo-, concordò James.
-Secondo me ci vuole qualcosa di personale. Qualcosa in grande stile-, pensò Katy ad alta voce. Peter piegò lievemente il capo da un lato.
-Per esempio?-. La ragazza fissò per qualche secondo la pergamena, poi si illuminò radiosa.
-Giratevi, è una sorpresa-, ordinò agli amici, che ubbidienti le diedero le spalle.
Dopo pochi minuti Katy diede il permesso ai ragazzi di guardare. Ora, in bella calligrafia sulla facciata frontale della pergamena vi era scritto qualcosa.
Katy recitò: - I signori Lunastorta, Ombralesta, Codaliscia, Felpato e Ramoso, Consiglieri e Alleati dei Magici Malfattori, sono fieri di presentarvi...-. I ragazzi terminarono di leggere con il sorriso che andava allargandosi sempre di più: -La Mappa del Malandrino-.

La vera storia dei Malandrini Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora