Un carcerato non è nulla. Non c'è nemmeno un uomo dietro le sbarre. Una volta che si commette un reato è finita: la gente ti guarda con occhi diversi e ti consegna alla "giustizia". Una giustizia stabilita per legge da altri uomini.
Dietro quelle sbarre ti viene tolto tutto. Non hai più nulla di tuo, per anni, se la tua condanna vale tanto. Nemmeno quell'ora all'aria aperta.
...
Rido.
Quella sarebbe la nostra ricreazione. Che cosa ricreo?
La stessa aria che respiro l'hanno già respirata tanti e tanti altri carcerati prima di me. Sono ancora di più sotto controllo e vedo solo il cielo. Non spero nemmeno che sia azzurro per non infliggermi ancora più pena. Se è grigio allora va bene; tanto c'è cemento ovunque, intervallato da qualche divisa, dalle torri di controllo e dal filo spinato.Eppure tempo fa c'era anche il mondo al di fuori, come lo conoscevo bene... E doveva essere pure grande, non di soli due metri quadri.
Quando uscirò sarà tutto diverso. Basta voltare lo sguardo dall'altra parte e tutto cambia. In un secondo nasce un nipote, in un altro viene accoltellato un pensionato dietro l'angolo del bar.
...
Appena esco noto la differenza: la gente mi guarda sempre meno in faccia. Sono tutti presi da schermi luminosi che tengono convulsamente tra le dita e non mollano nemmeno per un secondo, nemmeno per mangiare. In carcere era diverso. Non avevo un cellulare e la notte era più lunga: le luci si spegnevano presto.
Avevo due occhi - sebbene stanchi - e una bocca. Dicevo sempre la mia e spesso finiva in rissa. Non mi nascondevo dietro delle parole scritte, non potevo. Non esistevano scusanti. Era tutto vero.
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Perle del giorno
RandomUna raccolta di brevi constatazioni - o riflessioni che dir si voglia - originate dalla mia mente bacata. Esclusivamente per divertirvi o irritarvi (non ce n'è bisogno, lo so, ma non resisto).